•64Capitolo•

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Leggete nelle note!

Pov Michele[ore, 15:30]

Quella ragazza mi fará uscire pazzo con il suo carattere del cazzo.
<<Amico calmati, vedrai tra poco tornerá e chiarirete tutto, stai traquillo, sappiamo bene com è fatta>>
Luigi mi viene alle spalle dandomi una pacca amichevole.
Come la fanno facile.

<<Non posso essere tranquillo, quella fa pazzie, è una pazza, quante raccomandazioni gli abbiamo fatto? Ma poi questa cosa, non gli spaventa...come fa?>>chiedo ancora incredulo.
Quando apriamo il discorso, Ludovica non batte ciglio.
Chiunque si sconvolge, lei no.
Ma perchè?

Sento dei passi veloci dal corridoio e mi giro di scatto.
<<Lasciami da solo>>dico freddo.
Simone mi guarda timoroso per poi sganciare la bomba.
<<È in pericolo>>annuncia tutto d'un fiato.
<<Chi?>>domando, non voglio essere risposto, in cuor mio giá lo so.
<<Ludovica, ha chiamato Gabriele, la stanno osservando>>

<<Cazzo io lo sapevo, non doveva muoversi da quests fottuta casa, solo con noi è  al sicuro, è una testa dura>>urlo furioso.

<<Michele, se continui cosí, non andremo da nessuna parte, ora usciamo a cercarla, ci dividiamo, ma tu devi stare tranquillo, cosa risolvi facendo cosí? Nulla.
Solo urla e nient'altro, perciò ora muoviti ed usciamo>>afferma scuotendomi per le spalle.

Sussurro un "okkei" e prendiamo le nostre moto.
Metto l'auricolare ed intercetto la chiamata con tutti gli altri.

<<Luigi seguimi verso il parco, Simone, Tommaso e Giorgio girate a sinistra.
Voi altri mettetevi d'accordo, qualsiasi cosa chiamateci>> affermo iniziando a correre sull'asfalto.
Ogni tanto do un'occhiata ai bar, al parco, sono andato pure in pizzeria...ma nulla.
La rabbia cresce sempre di piú e le mani sudano.

Dopo tre ore, ritorniamo tutti a casa.
Senza Ludovica.

Butto le chiavi della moto sul divano e prendo una bottiglia di birra dal frigo.
<<Chiama quel coglione, vedi cosa ti dice ma soprattutto fatti dire dove sta Ludo>>dico, cercando di rimanere piú calmo possibile.
Ma non mi viene affatto bene.
Scolo tutta la bottiglietta e mi fiondo sul divano.

Pov Ludovica.
Mi sveglio con un mal di testa tremendo, questo accade ogni volta che mi addormento piangendo, cosa che odio.
Guardo l'orario sul cellulare, sono le 19:48.
Mi stiracchio e sistemo il letto.
Prima di scendere, sento le voci dei ragazzi, Bruno urla.

<<Ma non hai capito? Dove sta>>urla ancora ed io rabbrividisco.

<<Gabriele non c'è, non dire cazzate>>
Qualche secondo di silenzio e la curiosità nasce in me. Gabriele è in casa?
<<non le hanno fatto nulla, ma non sanno dove sia>>annuncia Bruno.

<<Cosa cazzo vuol dire?>> sento la voce dura di Michele, mi spavento.

<<Volevano farci preoccupare, avere una nostra reazione>>sento dire da Federico.

Prendo coraggio ed entro in salone.

<<Sera>>dico timida e tutti posano il loro sguardo sul mio corpo.
Michele sgrana gli occhi e si alza velocemente dal divano.

Mi prende il volto tra le mani e mi bacia, un bacio bisognoso, disperato, desiderato, dolce.
Inizialmente ci sto anche, ma dopo un poco mi stacco. Non dimentico la litigata di stamani.

<<Che ti è successo? Che ti avevo detto? Di rimanere a casa, non mi sei stata a sentire neanche questa volta, dove sei stata?>> domanda tutto d'un fiato.

<<Ma cos'è successo a voi, a me nulla, sono andata dalla mia famiglia poi sono tornata qui, voi non c'eravate e mi sono addormentata>>rispondo, scrollando le spalle.

<<potevate farla una chiamata>>aggiungo irritata.

<<Una chiamata>>
<<Cazzo perchè non ci abbiamo pensato>>
<<i telefoni>>
In stanza susseguono altri mormorii ma io non capisco.

<<Ordiniamo una pizza?>>chiedo, ho una fame e non ho nessuna voglia di cucinare.
Stranamente a casa non ci sono anche gli altri, tranne Bruno.
I soliti.
<<Ma i ragazzi?>> domando curiosa.

<<Stanno collaborando per una cosa>>mi risponde Simone sorridendo.

Annuisco silenziosamente e mi siedo sul divano.
Sento lo sguardo di Michele bruciarmi, ma non mi giro.
Finchè non chiederá scusa, non gli rivolgerò la parola.
Deve imparare che non sono un animale da circo e che non può comandarmi a bacchetta.
Ha sbagliato proprio tipa.

<<Ludovica, non mi parlerai piú?>>domanda sedendosi accanto a me.
Io mi sposto di poco piú in la e non lo guardo, neanche per un secondo.

<<senti, perchè non andiamo di sopra? Chiariamo tutto, senza fare i bambini>>aggiunge prendendomi la mano.

<<Senza alzare la voce>>dico seria, girandomi.
Lui sorride ed annuisce.

Saliamo le scale per poi entrare in camera mia, mi siedo sul letto con lui accanto.
<<perchè te la sei presa cosí tanto? Tutto questo casino per una sciocchezza>>dice perplesso.

<<Non devi darmi ordini Michele, a me piace fare ciò che voglio ma soprattutto quando voglio, senza che nessuno mi limiti le cose>>dico seria, guardandolo negli occhi.

<<Piccola ma ti ho mai vietato qualcosa? Ti avevo semplicimente chiesto di non fare cose sbagliate, che con una minima mossa falsa potevi farti male, tu niente, sempre di testa tua, sei egoista>>parla piano per poi urlarmi in faccia.

Chiariamo tutto senza fare i bambini.
Senza alzare la voce.

<<Io sono fatta cosí>>dico infastidita.

<<cambia questo comportamento, perchè qua non stiamo giocando con le bamboline Ludovica, ma c'è di mezzo una gang, gli amici, sangue e morte, facendo cosí ti metterai nei guai da sola e trascinerai anche noi con te>>dice serio battendo poi la porta della camera, lasciandomi poi immersa nei miei pensieri.

Non devo essere egoista, ma non è colpa mia cazzo.

<<Michele corri subito qua>>urlo alzandomi dal letto.

<<Cosa vuoi?>>urla dal piano di sotto.

<<Devo parlarti>> dico cercando di rimanere seria.
Sento dei passi e poi entra in camera, in tutta la sua bellezza.

<<Cosa vuoi dirmi? Penso di essere   stato chiaro>>dice serio.

Mi avvicino e gli prendo il viso tra le mani, proprio come lui poco prima ha fatto con me.
Gli stampo piccoli baci e poi tutto diventa piú passionale.
Inizio a farmi bordeaux e sorrido come una deficiente.

Le nostre lingue danzano in un ballo tutto loro, ed i brividi risalgono lungo la schiena.
Metto la mano nei suoi capelli che tiro a piacimento.
<<Dobbiamo parlare piú spesso>>dice per poi attaccare dinuovo le nostre labbra.
Mordicchio il suo labbro inferiore che prontamente, diventa rosso fuoco.
Delicatamente gli attorciglio i capelli e lui mugugna facendomi sorridere.
Io lo amo.
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Non ammazzatemi,lo so che è corto ma questi capitoli non erano proprio previsti,sono capitoli di passaggio,chiamiamoli cosí,vi assicuro che nei prossimi verranno svelate delle cose,quindi rimanete aggiornati!!❤❤

Allora un'altra cosa,visto che non molti hanno instagram,volevo crearla anche su facebook,se non avete neanche quello ditemelo nei commenti❤ spero vi sia piacendo,scusate eventuali errori❤
Al prossimo aggiornamento!! Voglio le vostre opinioni❤😍

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