Mi sveglio infastidita dalla luce del sole, ma soprattutto dei gradi elevati della mattinata.
Con gli occhi ancora socchiusi noto il moro metá dormiente con le labbra aperte ed un braccio che stringe il cuscino.
Ripenso alla sera prima, ed un sorriso spontaneo appare sul mio viso, un semplice sorriso, forse malinconico e felice per l'intera situazione, non saprei.
Lo squillo del mio telefono, rapisce per un attimo i miei pensieri, uno dei messaggi di papà mattutini, ed altri della notte precedente delle ragazze.
Ora penserete che sono un'amica di merda, ma hey, il moro mi ha proibito di andare da loro per spettegolare sulla nostra pace appena fatta, e quindi stare con lui ancora un po', questo "po'" si è poi trasformato in ore, ma tralasciamo questi dettagli.
Comunque ritornando alla chat di papà, dopo il meraviglioso buongiorno, mi domanda se io e Federico potevamo andare da lui, annuisco senza pensare che ovviamente non può vedermi, spero che mio fratello non abbia altro da fare, perchè non voglio disdire.
Sospiro e noto lo sguardo del mio ragazzo puntato verso di me, il viso di chi è appena sveglio ma sempre incantevole.<<Quali pensieri ti stanno tormentando>> chiede, per poi afferrare il mio braccio e farmi stendere dove ero stesa pochi minuti prima, vicino a lui.
<<Buongiorno>> afferma stampandomi un bacio sulle labbra, che io ricambio.
<<Antonio mi ha chiesto di andare con lui, anzi anche a Federico, ma non so dove>> rivelo, e lui richiude gli occhi, per poi sbadigliare.
<<ma che ore sono?>> domanda, accendo il cellulare e compare magicamente l'orario.
Non so ancora come faccia ad essere tutto cosí tecnologico, tutto ció che si nasconde dietro un cellulare o un computer.
<<10:08>>
I suoi occhi si aprono all'istante e scintillano come non mai.
<<alziamoci ora, vai a mettere il costume bambolina>> afferma d'un tratto, sorprendendomi.
<<ora?>> richiedo, e faccio un quadro generale del mio corpo, non fraintendetemi, per i peli! Posso passare velocemente la lametta, visto che li feci due, se non tre giorni fa.
<<Si dai, vedo se vogliono venire anche gli altri?>> domanda mentre io mi sono giá alzata, annuisco ed in fretta corro in bagno, facendo una doccia veloce e ripassare la lametta, fortunatamente sono pochi.
In una mezz'ora circa termino, e mi asciugo il corpo, sospirando frustrata dato il caldo asfissiante.
Noto del sangue alle caviglie, e come poteva mancare il taglietto prima di andare al mare?
Tampono con un po' di carta e acqua fredda con la speranza che dopo non mi bruci, ma ovviamente sará cosí.
Infilo il costume, ovvero un due pezzi, di colore nero, la parte di sopra è a triangolino, e mette in evidenza il mio seno, mentre il sotto è molto semplice, con la scritta nel lato "pyrex" questo costume me lo regalarono Angy e Bruno al mio compleanno, e devo dire che mi piace molto indosso.
Anche se tutti sappiamo i miei amatissimi complessi per il mio corpo.
Cerco di non pensarci giá da ora, sennó dal bagno non esco piú, pettino i capelli disciogliendo i nodi, e rimpiango la lunghezza che avevo, metto una fascia giusto per tenere a freno i ciuffi ribelli.
Ed infine indosso un semplice pantaloncino di jeans con una t-shirt bianca, al piede le converse, e chi si è visto si è visto.<<Amo sono pronta>>urlo entrando nella mia camera, per preparare le solite cose da portare al mare.
<<Le ragazze hanno detto dieci minuti contati, mentre noi siamo pronti>> la voce di mio fratello mi arriva alle spalle, ed annuisco finendo di preparare la borsa con tutto l'occorrente.
<<ah dato che ci sono, papá ha chiesto di incontrarci, ma visto che ora stiamo uscendo, e non ha specificato l'orario, avvisalo e chiedi per questa sera>>
Ricevo un "okay" da parte sua e di conseguenza faccio un occhiolino.
Dopo circa dieci minuti ci ritroviamo tutti nel salone, ed avevo dimenticato che la casa fosse cosî grande da ospitarci tutti.
<<Prendiamo tutti le moto, almeno faremo prima, se volete i giubbini meglio portarli da ora, cosí che non vi lamentate dopo>> afferma Giorgio.
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Il Mio Sbaglio Preferito
عاطفيةCOMPLETA. [È in fase di revisione] Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannavano senza mai risparmiarsi. Si distruggevano a vicenda. Ma si amavano, si amavano tanto. Erano strani quei due, si, a vederli sembravano paz...