•23Capitolo•

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Dopo una settimana.

La sveglia suona insistentemente sul comodino e la voglia di buttarla dal balcone ne è tanta, ma io da brava ragazza che sono,mi limito a buttarla sul pavimento.
Questa notte io e Naomi abbiamo fatto un po' tardi ed ora sono stanchissima, non sono pronta psicologicamente ad affrontare cinque ore di scuola.
Ma neanche fisicamente eh
Esatto.

Scuoto Naomi direttamente con le cattive, perchè in questa settimana ho scoperto alcuni suoi particolari, questo è quello che odio di piú.La mattina facciamo sempre tardi, non vuole mai svegliarsi e sono costretta a buttarla giú dal letto e ci impiego mezz'ora.

<<Naomi è tardi ti vuoi muovere! Altrimenti ti lascio qui, con Andrea>>
Calco bene il nome di quest'ultimo.Non mi ha voluto parlare di lui e beh io di certo non la costringo, però vorrei tanto sapere.
In pochi minuti vedo Naomi giá vestita e truccata.
Si è capito che Andrea sia il suo punto debole.

<<Ludovica, tu non sei neanche vestita, perchè mi hai svegliata>>

Lancia un'occhiata alla sveglia adagiata in bellezza sul pavimento.
<<Sono le 7:05?Pagherai anche questa>> afferma chiudendo gli occhi in due fessure per poi sbadigliare.

Infilo velocemente un paio di jeans, una felpa nera sopra.Fuori fa un freddo cane, ormai siamo a metá novembre e le temperature sono decisamente calate.

Rimango i capelli sciolti, cosi che il cappuccio della felpa stia meglio sopra al capo.
Naomi è beatamente sdraiata sul divano mezza assonnata, con gli occhi semichiusi.

<<Naomi capisco che hai sonno, che fa freddo, ma ora dobbiamo muoverci dai>>

Con uno sbuffo mi segue verso l'uscita ed un freddo gelo si impossessa letteralmente dei nostri corpi.
<<Io ti avevo detto che forse era meglio se fossimo rimaste a casa>>

<<Ti ricordo che non volevi restare da sola con zio, per me non c'era nessun problema>>

Dopo una quindicina di minuti, arriviamo e l'aria è molto piú calda.Un sospiro di sollievo emane dalle mie labbra.Ed io e Naomi ci appropriamo dei termosifoni. La scuola almeno a qualcosa di buono.
Sfortunatamente però suona la campanella.
Abbiano inizio queste lunghissime e strazianti cinque ore.

Le prime due ore, la professoressa di musica entra in classe, con il suo sorriso cosí energico.Ma come diavolo fa a prima mattina questa?Io sono  ancora mentalmente nel letto.
<<Allora ragazzi questa mattina in classe ci sará un ragazzo che dovrà ripassare un po' l'argomento che faremo oggi noi, poi andrà via>>

Non me ne faccio tanto delle sue parole e cosí sprofondo con la testa sul banco.
Sento la sedia di fianco fare un frastruono madonnale.Ma con tutta la forza di volontá che possa avere, non apro gli occhi.Ho troppo sonno.Aveva ragione Naomi.
Questo ragazzo non fa altro che ripetere e ripetere in sussuri fastidiossissimi,ma proprio vicino a me doveva mettersi?Boh.
Credo dopo alcuni minuti mi punzecchia con qualcosa di appuntito, è idiota o cosa?
Giro velocemente la testa per fare i miei soliti discorsi che ti portano a stare di merda, ma le parole mi muoiono in gola quando vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere. Non avevo riconosciuto però i suoi bisbigli.
<<Sei scemo?Non sei normale mi hai fatto male>>

<<Tu non mi prestavi attenzione, sei asociale piccoletta, dovevi almeno salutare la persona a te vicino>>
Lo odio. Lo odio e lo odio.

<<Marco senti, sei venuto a ripetere, stai da mezz'ora  e mi hai rotto,io dovrei dormire, se mi lasci in pace, grazie>> ammetto ferma e indifferente.

Il Mio Sbaglio PreferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora