•13Capitolo•

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Dopo due interminabili giorni, finalmente posso respirare aria pulita, Andrea mi aiuta a prendere il borsone con la mia roba, mi accompagna a casa e ad aspettarmi c'è Gennaro e le ragazze.
E suppongo che sappia tutto ormai.
Mi infastidisce parecchio, mi vedrá con occhi diversi e la situazione non mi alletta per niente.
Non impiego molto a collegare le due cose, se c'è Gennaro dovrebbe esserci anche lui? Non credo. Almeno spero.
Saluto tutti e subito corro in camera per mettere in carica il cellulare, scendo di sotto ritrovandomi due occhi verde smeraldo fissarmi in modo instistente.
Lui cosa ci fa qui? Da dov'è entrato?

Dalla porta?
Ma vah.

<<Ciao Ludo, come stai?>> Domanda con tono dolce e stranamente impaurito.

<<Io? Benissimo Marco, mai stata meglio non vedi?>>
Rispondo sarcastica ed infatti il suo viso si contrae in una smorfia.

Ci sediamo a tavola, insomma un altro contesto mai, ogni volta sempre pronti a mangiare, quando ci sono loro.
Gennaro mi fa alcune domande alle quali non do mai delle risposte concrete.
Mi arrivano dei calci dal sotto tavola e poso lo sguardo sul ghigno di quel demente, un solo calcio nei gioiellini sembra farlo stare fermo.
1-0 per me.
Credo debba usare sempre questa tecnica dolorosa per lui e soddisfacente per me.

Dopo un paio di ore se ne vanno, io mi dirigo nella mia camera. Quanto mi è mancato il mio letto cosí comodo e grande, poi odora,  mi ci butto sopra e in un istante mi addormento.
Verso le sei di pomeriggio mi sveglio, ed il mio intento è quello di fare un bagno rilassante, ma i miei occhi si perdono al riflesso di me nello specchio, mi scruto attentamente trovandomi tutti i difetti del mondo, qualcuno bussa alla porta e lo maledico mentalmente.
<<Ludo vuoi i biscotti? Sono andato a prenderli appositamente, quelli con l'amarena, proprio come piacciono a te>>
I miei occhi diventano quelli di una bambina e corro in cucina.

Ho finito l'intera busta da sola, ma non importa, era da tempo che non ne mangiavo.
Ritorno in bagno, decidendo di fare una doccia veloce, i pensieri finisicono sempre e solo sull'unica cosa che forse vorrei fare, ma alchè vengo frenata, forse dalla delusione che ho giá procurato abbastanza(?)
Esco dalla doccia e mi rivesto, pettino i capelli  e li avvolgo in una coda disordinata, scendo in cucina e mi sdraio sul divano, guardo alcuni episodi di the vampire diaries 7 con Giulia, anche lei è un fan di questa seria, insieme spesso facciamo una marataona sia di The vampire diaries che anche di The Originals, insomma due delle mie serie preferite in assoluto.

All'ora di cena non ho mangiato tanto, non ne' avevo particolarmente voglia e sono partite mille domande da mia madre, mi sono alzata sbuffando ed ora mi ritrovo a piangere sul mio letto, i ricordi, non posso dimenticarli, quelli purtroppo riaffioriranno sempre. Faranno parte di me, sempre.

Preparo  lo zaino, domani si ritorna a scuola, giá immagino tuti gli studenti con gli occhi fissi su di me.
Sono piú che sicura che Marco per ripicca o per chi lo sa quale assurdo motivo, si sia fatto scappare qualche famoso scoop, ovviamente riguardante me.
Scaccio via questi pensieri e mi addormento.

Mi sveglio di soprassalto, pensavo di aver smesso, mentre invece era solo una pausa di un paio di giorni, incubi maledetti.
Ho il viso impertellato di sudore, i capelli annodati, le lenzuola ormai per terra, sono solo le sei dei mattino, prestittimo.
Sbuffo e vado a farmi una doccia, giusto per schiarirmi un po' i pensieri.

Apro le ante dell'armadio indecisa su cosa scegliere, alla fine opto per la tuta dell'adidas, regalata da zio, con le scarpe nere, sono solamente le sette quando vado in camera di Giulia per svegliarla ma con mia sopresa giá vestita.
Torno in bagno ed applico sul mio viso i soliti trucchi.
Una volta finito ciò scendo in cucina, solite raccomandazioni, poi mangio il cornetto, prendo zaino, telefono, cuffie che subito collego.
Verso  le 7:50 arrivo fuori scuola, ho tempo di fumarmi una sigaretta in santa pace, sento lo sguardo di qualcuno su di me, incrocio degli occhi magnifici. I suoi occhi. Quelli di Marco. Faccio la parte dell'indifferente e mi dirigo in classe, ovviamente gli occhi fra tante persone devono puntarli sempre e solo su Ludovica, un pensiero mi passa tra la mente, se Marco avrá detto qualcosa?

Il mio banco è occupato dal solito secchione ma con il mio sguardo duro capace di intimidire questi figli di papá, se ne va ed io posso prendere posto.
La giornata è leggermente pesante, odio tutto le materie, ultima ora, entra quella stronza, non poteva mancare la matematica, di male in peggio, penso tra me e me. Con le sue urla da ochetta in calore, mi fa tornare sulla terra.
<<Esposito hai svolto i compiti?>>domanda sfidandomi con lo sguardo. Lo sa benissimo che non li ho fatti. Vuole giocare? Giochiamo, ma a modo mio.

<<Prof sa quanto odi la matematica, quindi no, non ho fatto i compiti e vi ricordo che sono stata malata, non potevo pensare a studiare la vostra materia>> Rispondo con un ghigno sul volto.
La vedo infuriarsi sempre di piú, è rossissima dalla rabbia.
<<Fuori, immediatamente!>>

<<Non vedevo l'ora, arrivederci professoressa>>

Finalmente fuori ,questa volta ho esagerato ma a dirla tutto non importa piú di tanto.
Cammino lungo il corridoio, sento i soliti versi, qualcuno sta scopando nei bagni e so anche chi possa essere. Non capiscono come facciano in un lurido bagno, chiunque potrebbe entrare da un momento all'altro. E poi la dignità dove la rimangono? A casa?

Dopo una decina di minuti, sono lí che mi guardano fieri di loro.
Il puttaniere e la troia ma che bellissima coppia!

Marco se ne va ed Aisha avanza verso di me .Cazzo vuole ora?
<<Senti cara Ludovica vedi di stare molto lontano, ma dico molto da Marco, lui è mio, siamo fidanzati, non potrá mai stare con una come te, fattelo entrare in quella piccola testolina, non puoi competere con me >>

Delle parole riescono a colpirmi ma maschero il tutto con un gran sorriso.
Già no, non posso proprio competere con una sedicenne sadica, senza dignitá e pronta a darla al mondo intero purchè l'attenzione cada su di lei
Eh già, se devo mettere su questo piano, menomale che non competo con lei, anche perchè a livello mentale la supero di gran lunga.

<<Tu e dico tu, credi davvero che Marco sia tuo? Non sei solo la sua troietta, c'è ne sono tante altre della tua sottospecie e credimi se ti dico che provo solo una gran pena per te. Illusa!>>

Rimane muta!Colpita, affondata.

Una volta suonata la campanella, vado a prendere Giulia e ci dirigiamo verso casa.Arrivate, andiamo a lavarci le mani e scendiamo per metterci a tavola.

Mi sale l'ansia quando vedo le facce degli altri preoccupate, trattengo il fiato e una sola frase, non riesce a farmi capire piú niente, mille domande riescono a colpirmi.

<<Vostro padre è in cittá, tra due giorni vuole vedervi>>
Parla mamma freddamente.

Grazieee siamo arrivatii a 2020visualizzazionii sono felicee moltoo😍😍per ringraziarvi ho deciso di farvi questo capitoloo lo so non è lungoo come vi avevo detto perchè non ho molto tempo ma spero che almeno un po vi piaccia.

L'ariaa di Natalee è in giroo e ció mi permtte di aggiornare piú spesso dei capitoli con piú colpi di scena ecc...❤
Il prossimo lo farò piú lungo questa volta seriamentee e nientee presto aggiornerò e lasciatee le stellineee🌟🌟😍🌟

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