•8Capitolo•

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Dopo che anche alla mamma è arrivato l'attesissimo messaggio di chiusura per la scuola, vengo svegliata da mio zio verso metá  mattinata con un vassoio pieno, contenente due cornetti, uno a crema ed uno al cioccolato, latte e caffè e per di piú marmellata con fette biscottate.
Vuole vedermi ingrassare ancor di piú?
Mi stampa un bacio fra i capelli e lo ringrazio con un timido sorrido, facendogli posto al mio fianco, dividendoci poi la colazione.

Mentre sono in bagno dinanzi allo specchio con un viso buffo, penso a cosa indossare sabato, dovró fare buon impressione al fidanzato di mia sorella, ci tengo.
Quindi decido di chiamare Naomi, che saprá sicuramente meglio di me qualcosa in piú sulla moda.
Ci accordiamo per  incontrarci al centro commerciale alle 11:30.
Ovviamente non rispiarmio neanche oggi il mio essere ritardataria, e alle 11:40 sono ancora in strada con il fiatone, pronta a percorrere ancora un bel po' di stradina.
Il mio sorriso si espande e contenta vedo da lontano Naomi seduta su una panchina, mi viene incontro per abbracciarmi, rimango un po' sorpresa ma lascio stare ed entrando ci addentriamo già nei vari negozi.
Non potendo permettermi molto mi limito ad un vestito nero che  mi arriva piú o meno sul ginocchio e compro anche un paio di tacchi nero lucido, non troppo alti.

Naomi mi guarda stranita ma cerco di non  farci molto caso, la vedo sorridere e mi trascina dentro un negozio, noto un giubbino di pelle nero, ed i miei occho si trasformano in due grandi cuore, ovviamente sfigata come sono, posso solo guardarlo con occhi sognanti, dato l'alto prezzo.
Naomi lo compra, ed è inevitabile non far accrescere in me un po' di gelosia, però mi consolo subito dopo entrando nel reparto trucchi, la cosa che forse adoro di piú.
Compro due rossetti, uno rosso scuro ed uno rosso chiaro, esco soddisfatta dal negozio, guardo l'ora e sono di già le 13:10,  il tempo è passato molto velocemente, Naomi mi accompagna a casa e con un bacio sulla guancia ci salutiamo.

<< scema questo è per te, ho visto come lo guardavi in vetrina>>
inizialmente non capisco ma solo dopo ripenso al giubbino in vetrina.
<<Sei pazza, non posso accettare>>

<<Un semplice grazie no? Non importa il prezzo Ludo, li avevo in quel momento ed ho voluto farti questo regalo, se proprio non vuoi, lo riprendo io >> la risatina finale mi contagia e sorrido grata.

<<Non so come ringraziarti, Naomi davvero sei stata gentilissima, ripeto non dovevi>>

<<Dillo dinuovo e giuro che lo riprendo>>
Scoppiamo in una risata fragorosa e gli stampo un bacio sulla guancia  mimandogli un ti voglio bene.
Con un grande sorriso entro in casa, e sentendo l'odore di cannelloni, la mia felicità aumenta ancora di piú, li può aver preparati solo zio.
E solo per questo  il mio amore verso di lui è indeterminato, prepara sempre i miei piatti preferiti.

Lo saluto e mi dirigo verso il bagno per rilassarmi sotto il getto della doccia.
Lego i  lunghi capelli in una coda molto disordinata.
In fretta termino, perchè il pranzo è finalmente pronto.
Durante il pranzo noto il profondo silenzio che si cela nella stanza, ed io e la mia sorella maggiore ci lanciamo sguardi intensi.
Come pensavo qualcosa non va per il verso giusto.
Dopo aver terminato le nostre porzioni, Sara mi ha chiesto di parlare ed ora siamo sedute sul mio letto, pronta ad ascoltarla.

<<Ludo, mamma ha dei problemi a lavoro, non può piú continuare, torna tardi la notte, la mattina si sveglia presto, lo stipendio è poco, si sta abbattendo, le spese sono troppe, lei non ce l'ha fa piú>> per un momento vacillo con lo sguardo non sapenso cosa dire.
Sapere che la mamma è in difficoltá mi rende inutile.

<<cosa dobbiamo fare? Domani esco alla ricerca di un lavoro, vuoi venire con me?>>

 Risponde con un semplice ok.
<<Supereremo anche questa vero?>>

<<Si, ti voglio bene sorellina>>
<<anche io, non parliamone con Giulia, infondo è ancora piccola, non può sopportare tante cose>> mi da un piccolo ma forte abbraccio ed esce dalla camera    mandandomi un bacio volante.

Esausta mi sdraio sul letto ed inizio a pensare all'uomo che avrebbe dovuto farci da figura paterna, delle lacrime salgono agli occhi e lentamente mi addormento.


Il Mio Sbaglio PreferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora