•72Capitolo•

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Da quel giorno sono passati esattamente quattro giorni, sono rimasta male, delusa, triste e felice.
Felice sii, perchè finalmente so cos'è successo prima di abbandonarmi.
I miei genitori mi rimasero una lettera.
È stato difficile per me leggerla, c'era racchiuso tutto, anche i miei primi giorni di vita e la loro emozione nel vedermi nascere.
Lidia è stata molto gentile, sapeva  o almeno sperava che prima o poi io mi facessi viva, sperava di incontrarmi presto.
Lidia era la migliore amica di mamma, si conoscevano da bambine, mi ha raccontato molte cose sulla loro amicizia.
Lidia piangeva con me vedendo la scrittura della mamma.
Lidia mi ha abbracciato e consolato, spiegandomi tutto.
Le sono veramente grata.
Non ho detto a nessuno, neanche alle ragazze ed a Michele ciò che mi è stato svelato.
È una cosa mia, voglio tenerla per me ancora per un po', non sono ancora riuscita a metabolizzare la realtá dei fatti.
Fortunatamente loro non hanno detto nulla.

Ritornando a noi, oggi è il 13 giugno, fa un caldo che si muore.
I giorni nonostante tutto
stanno passando velocemente e ci stiamo divertendo.
Questa sera andremo in spiaggia.
Ciò comprende, alcool a non finire, patatine ed altri cibi poco sani.

Michele e Luigi sono molto strani, non so se sia successo qualcosa visto che non parlano ed io mi sto realmente preoccupando, parlano sempre di nascosto e mi stanno sempre con il fiato sul collo.

<<Piccola prepara tu la borsa, io mi scoccio>> dice il moro sdraiandosi sul letto.

<<Devo fare sempre tutto io>>sbuffo e mi butto sul suo corpo.
Lui mugula e mi tira i capelli.

<<Se entro un mese non vai a tagliarli, giuro che li taglio io e non so se ti conviene di piú>>afferma divertito.
Mi ripete ogni giorno che sono bellissimi i miei capelli, ma appena nota che li lego, che inizio a stufarmi di pettinarli per i troppi nodi, si scoccia anche lui e quindi ora si è praticamente fissato su questa cosa.

<<Si lo so>> dico scocciata.

<<Questa sera non ubriacarti che domani mattina andiamo al mare, se gli altri non verranno andremo solamente noi>> afferma con un sorriso bellissimo stampato sul volto.

Mare.
Con lui.
Io in costume...

Arrossisco e scuoto leggermente la testa.

<<Vedremo domani>>dico tralasciando l'argomento “mare”
Lui annuisce voltando lo sguardo verso la finestra.

<<fa troppo caldo, non dobbiamo uscire vero?>> chiede con la speranza negli occhi.
Io rido e scuoto la testa.
Non potrei uscire con questo caldo.
Morirei.

<<Benissimo, allora chiama Luigi e digli che vanno loro a comperare qualcosa per questa sera>>dice svogliato.

<<Tu vuoi sempre e solo dormire>>dico leggermente infastidita.

<<Possiamo fare anche altro>> dice malizioso ma io scuoto la testa ridendo.

<<Come fai a dormire con questo caldo?>> chiedo sorpresa.
Lui fa spallucce e mi trascina con lui, mi posiziono per bene sul suo petto.
Addormentarsi con il suono del battito del suo cuore è una cosa unica.

[Dopo un paio di ore]
Sono tra sonno e veglia, il telefono della stanza sta suonando da tipo tre ore, ma la voglia di alzarmi non c'è, mi sento ancora molto stanca.
Sono sicurissima che Michele stia facendo finta, non sta dormendo.
Perchè appena sente rumori o cose del genere, è il primo a svegliarsi.
Solo che io sono distesa comodamente sul suo corpo e per non farmi svegliare, lui non si alza.

<<Dannato telefono>> dirigna i denti e mi accarezza i capelli.
Ma forse non ha capito che se non risponde  io lo ammazzo, perchè ormai il mio sonno sta andando praticamente a fanculo.

Il Mio Sbaglio PreferitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora