Noriko la attendeva all'interno, inginocchiata a sistemare la stuoia e le sue poche cose, tra cui un pettine d'osso, abiti che avevano visto tempi migliori e un fagotto avvolto in vari stracci. La veste a forma di T, dalle linee dritte, stretta poco sotto la vita da una fusciacca scolorita, aveva le maniche rovinate, come lo erano i pantaloni.
- Hai bisogno di una mano? - buttò lì Nemeria, più per cortesia che altro.
Come previsto, la ragazza le rivolse un semplice cenno di diniego, senza aggiungere altro. Nemeria si tormentò le mani, alla ricerca di un argomento per portare avanti la conversazione, ma non le veniva in mente nulla. In realtà, nemmeno lei aveva molta voglia di parlare, tanto meno con una sconosciuta, però le sembrava scortese non provarci nemmeno. Inoltre, era l'unico modo per non pensare a Etheram, a Rakhsaan, a Hediye e al resto della sua tribù.
- È da tanto che vivete qui? -
- Qualche mese, ormai. Il Ratto ha passato quasi un anno a esplorare le gallerie e a tentare di mapparle, ma solo recentemente abbiamo trovato il passaggio segreto che conduceva in questa sala. - rispose con voce neutra.
- Il Ratto? -
- Il suo vero nome è Hirad, ma noi lo chiamiamo così per la sua mania di infilarsi ovunque, proprio come un topo. Fa parte del gruppo di quelli che sanno leggere, composto da lui e altri due. -
Nemeria fece uno sforzo di memoria e riportò alla mente i visi dei cinque ragazzi attorno al fuoco. Che fosse uno di loro?
- Chi altri ne è capace? -
- Oltre ad Hirad, c'è suo fratello Hami e io. -
A quella notizia, Nemeria strabuzzò gli occhi. Lei sapeva leggere, scrivere e far di conto, nella sua tribù tutti dovevano imparare, ma le Anziane le avevano sempre detto che tra i mortali erano pochi coloro che potevano permettersi il lusso di un'istruzione. Trovare tre ragazzi capaci di leggere le sembrava un evento più unico che raro.
- Li conoscerai probabilmente stasera a cena, in ogni caso. - aggiunse poi, - Anche loro non vedranno l'ora di parlarti, di solito si esaltano sempre quando arriva qualcuno di nuovo. -
Nemeria assentì e rimase in silenzio,aspettando che Noriko spostasse la lampada a mosaico sul palo orizzontale che sorreggeva la tenda per prendere posto sulla sua stuoia. Era di paglia e iuta, niente a che vedere con quelle che tessevano loro, ma era più che comoda.
- Ti sei tinta i capelli? -
La domanda di Noriko la colse impreparata. Si prese una delle ciocche e la portò davanti al viso, osservando le punte grigie, talune quasi bianche.
- No, sono naturali. Cioè, li ho sempre avuti così. - rispose, cercando di mantenere la voce ferma.
Noriko la scrutò con un'espressione indecifrabile. Nemeria si innervosì sotto il peso del suo sguardo,che sembrava penetrarle nell'anima.
- Anche i tuoi occhi sono strani. -
- Sei la seconda persona a farmelo notare oggi. -
- Immagino che la prima sia stata Altea. -
- Già. -
Noriko si distese sulla stuoia, intrecciando le dita dietro la nuca.
- Sei tutta strana, a cominciare dal nome. Si capisce che non sei di qui. -
- Anche tu sei straniera, ce lo hai scritto in faccia. - ribatté caustica Nemeria, - Gli occhi a mandorla e il naso all'insù come i tuoi sono tipici delle popolazioni Tian orientali. Mi verrebbe spontaneo chiederti che ci fai qui a Kalaspirit, a mille miglia di distanza da casa tua. -

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Fighting Fire
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" "Un bambino è la forma più perfetta di essere umano." (Vladimir Nabakov) Nemeria è una bambina come tante, se non fosse che è una Jinian, una figura leggendaria capace di dominare i quattro elementi. Sotto la guida de...