Nemeria si infilò tra loro due e ignorò l'occhiata stranita della ragazza. Da lì poteva controllare la strada e aveva una copertura da ambedue i fianchi. Bahar poteva offrirle la sua ombra per nascondersi, così come Morad, che inoltre portava al fianco la sua spada d'oricalco. Era una sicurezza traballante e inferma quella che tentava di aprire la serratura della paura, con le mani tremanti di un vecchio e la debolezza di un malato.
“Non ti ha attaccato la volta scorsa, non lo farà ora.”
Strinse la pietra di luna e trasse un lieve respiro. Il calore era tenue, la fiamma di un fiammifero tra le dita contro il temporale che le atterriva l'anima.
- Non dovevamo vedere lo spettacolo dei gladiatori? - spinse fuori le ultime parole con meno sforzo di quanto immaginasse.
- C'è un circo itinerante in città. Almeno tre volte a settimana si esibisce prima dei combattimenti. - sbuffò contrariato Morad, - Vai tu a capire cosa ci trova il popolo a vedere uomini che saltellano come grilli e bestie ammaestrate da dei buffoni. -
- A te non piace? -
- Non ci trovo un senso. Vedere tutti quegli animali in gabbia, con collarini e fiocchetti solo per far divertire il pubblico a colpi di frusta... - lasciò la frase in sospeso, ma la sua espressione parlava da sé, - Quando ero un cacciatore, uccidevo solo gli animali che mi servivano per sopravvivere. Ridurre un orso o un elefante a un pagliaccio da circo solo per strappare una risata a qualche donnetta, è quanto di più irrispettoso e squallido ci possa essere. -
Nemeria concordava. La sua mente le ripropose di nuovo i due leopardi delle nevi che si aggiravano nervosi per la gabbia, i loro occhi svuotati di tutto, riflesso di mesi o, addirittura, anni di un selvaggio e prostrato desiderio di libertà.
- Come sta Batuffolo? -
Il repentino cambio di argomento le tolse per un momento la terra da sotto i piedi.
- Bene, sta... sta bene. -
- Adesso che è cucciolo dovresti educarlo, fargli capire cosa può e cosa non può fare, altrimenti quando sarà adulto non ti porterà altro che rogne. Non è poi tanto diverso dall'addestrare un gatto, però devi cominciare presto. -
Nemeria assentì, anche se non aveva la più pallida idea di come fare. Per ora si era limitata a raccogliere gli escrementi e a buttarli nella latrina. Quando era agli allenamenti con Sayuri e tornava in camera, la trovava sempre pulita, con la sabbia nella cassetta che fungeva da lettiera cambiata e nessun cattivo odore. Si rendeva conto però che non poteva continuare così.
- Se hai bisogno di una mano, ti posso aiutare. Ma prima Tyrron dovrebbe parlare con aghà Koosha per avere il suo permesso. Purtroppo è molto impegnato al momento, non penso si sia dimenticato, ma dovrebbero discuterne al più presto. -
- Aghà Koosha sarebbe il capo? -
- Non lo definirei esattamente un capo. Si occupa della gestione della Scuola e tenere a bada le diatribe tra i lanisti. Il regolamento lo hanno redatto insieme, lui e Tyrron, e sebbene sia abbastanza flessibile, aghà Koosha diventa molto intransigente quando non lo si consulta per un cambiamento. -
- Tyrron potrebbe finire nei guai? -
Stavolta fu il turno di Bahar di rivolgerle un sorriso sbilenco: - No, quello no. Il padrone se lo è lavorato bene. Feste, regali, inviti a cene importanti... non gli ha fatto mancare nulla. Nei suoi confronti, è stato più che generoso e anche aghà Koosha ha sempre ricambiato. Solo non può mettere troppo in mostra... l'amicizia che li lega. Non davanti agli altri lanisti, quantomeno. -
- Quindi anche se sono amici, non possono mostrarlo in giro? - chiese Nemeria.
- Se lo facesse, rischierebbe di perdere il posto e questo andrebbe a discapito di entrambi. -
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Fighting Fire
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" "Un bambino è la forma più perfetta di essere umano." (Vladimir Nabakov) Nemeria è una bambina come tante, se non fosse che è una Jinian, una figura leggendaria capace di dominare i quattro elementi. Sotto la guida de...