All’ora di pranzo, venne servita la solita porzione di legumi, uova e carciofi, accompagnata da una fetta di pane nero. Nemeria si sedette a tavola e, ancor prima di realizzare che cosa ci fosse nel piatto, le si aprì un buco nello stomaco che la indusse a prendere le posate e a divorare tutto sotto lo sguardo divertito di Noriko.
- Non dire niente. - la minacciò con la forchetta e la sua amica tornò a mangiare, facendo finta di niente.
Né Durga né Ahhotep si fecero vedere. Nemeria gettò di tanto in tanto un’occhiata all’entrata e scandagliò i visi dei pochi gladiatori che erano in refettorio con loro. Insistette per rimanere ancora lì ad aspettare anche quando entrambe avevano finito il pasto. Quando l’ultimo allievo rimise a posto il vassoio e uscì, capì che non le avrebbe viste quel giorno.
- Forse dovremmo andare controllare se Durga sta bene. - disse, mentre si avviavano in infermeria.
- Durga sarà la tua avversaria, domani. Se vedessi che si sente male, durante lo scontro non daresti il meglio di te. -
- Ma Durga è una mia amica. Non posso starmene qui con le mani in mano. -
- Anche se andassi da lei, non potresti fare nulla. - sospirò e la costrinse a fermarsi sulla soglia dell’infermeria, - Lo so che le vuoi bene, ma non devi perdere di vista l’obiettivo. Come ti ha detto Tyrron, non puoi più permetterti ripensamenti. -
Nemeria aggrottò le sopracciglia. Prese tra indice e medio la pietra di luna e la fece rotolare tra le due dita.
- Se dovessimo finire noi due in finale? -
Noriko non rispose subito. Ritirò la mano dalla sua spalla e se la passò sul collo, mentre faceva scrocchiare i muscoli delle spalle.
- Riavere la palla di pelo è la tua priorità. Tutto il resto viene dopo. -
- Anche se il mio avversario fossi tu? -
- Sì. -
Aprì la porta e le fece cenno di entrare. Era il suo modo di chiudere la conversazione e Nemeria capì che non era il caso di insistere: quella indecisa era sempre stata lei, non Noriko.
Dopo la visita di Nande, il resto del tempo fino a sera trascorse quasi senza che lei se ne accorgesse, tra gli esercizi per richiamare l’elementale e gli allenamenti di Noriko. Ora che aveva di nuovo la pietra di luna, attingere al potere di Agni le veniva più difficile, anche se non di molto. La corda, quando discendeva, si impigliava con maggiore facilità tra le rocce, ma le bastava uno strattone, un impeto di volontà, e riusciva a incanalare le fiamme sul palmo.
La sera cenarono da sole. Quando finirono e si avviarono in stanza, Nemeria si fermò sulle scale: una delle ultime porte era la stanza di Durga e Ahhotep. La distanza di pochi passi sembrava un abisso.
- Nemeria, è tardi. Andiamo. - la esortò Noriko.
Nemeria indugiò, un piede a metà tra lo scalino e il corridoio di pietra. Noriko si allontanò, lasciandola a fare i conti con la sua scelta. Anche se stemperata, l’amarezza era più straziante di un coltello tra le costole. E mentre saliva le scale, Nemeria si sentì la peggiore amica del mondo.
- ****! ***************! –
Nemeria smise di intrecciare la corona di fiori e alzò lo sguardo. *****, Dendera e Chione le vennero incontro e si sedettero vicino a lei.
- Vorrei finire qui. Mia mamma non sta molto bene e ci tenevo a portarle un regalo. -
- Però quando finisci, se non vieni a giocare con noi mi arrabbio. -
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Fighting Fire
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" "Un bambino è la forma più perfetta di essere umano." (Vladimir Nabakov) Nemeria è una bambina come tante, se non fosse che è una Jinian, una figura leggendaria capace di dominare i quattro elementi. Sotto la guida de...