La Sha'ir scambiò un'ultima occhiata con Kimiya, intrecciò le dita con le sue e trasse un profondo respiro, indicando poi se stessa e la ragazza muta. Nemeria avvertì le lacrime incastrarsi tra le ciglia.
"Non è giusto. Perché ho sempre paura? Perché non riesco a far nulla?"
Il capo si sfregò le mani e fischiò tre volte: i primi due fischi furono lunghi, l'ultimo breve. Dalle strade laterali uscirono altri sette ragazzi. Senza rinfoderare i pugnali, scivolarono silenziosi come gatti verso il loro capo con passi felpati. Con la luce del sole calante alle loro spalle, sembravano ammantati dell'oscurità stessa. Nemeria li fissò pietrificata mentre le sfilavano di fianco senza degnarla di uno sguardo, totalmente incuranti della sua presenza.
"Ho fallito... non ho salvato nessuno nemmeno questa volta."
- Ispezionatele, assicuratevi che non abbiano armi. Se oppongono resistenza, non esitate a usare le maniere forti. - ordinò il capo.
Altea gesticolò in direzione di Kimiya e anche lei allargò braccia e gambe, lasciando che una ragazza con i capelli ricci e il naso schiacciato la perquisisse. Nessuna delle due osò fiatare, nemmeno quando Omeed, con la scusa di voler ricontrollare, si soffermò più del necessario sulle sue forme spigolose e quasi inesistenti.
- Bene, direi che non corriamo alcun rischio. Su, forza, andiamo. Voi due in mezzo, sia mai che vi venga qualche strana idea. -
Diedero le spalle a Nemeria e tra gli sghignazzi e le battutine cominciarono ad allontanarsi. Man mano che la distanza tra lei e loro aumentava, il vuoto che Nemeria aveva nel petto diventava sempre più insostenibile, una marea che le invadeva i polmoni, si appropriava del suo ossigeno, si infilava nelle crepe del suo animo e le allargava. Non aveva nemmeno la forza di piangere, sentiva semplicemente di stare andando in pezzi.
- Aspettate. -
Un pigolio scivolò dalle sue labbra, così flebile da essere disperso dalla brezza della sera. Corse verso di loro, le pergamene e i pastelli stretti al petto e il respiro che le raschiava la gola.
- Fermi! -
La ragazza che aveva perquisito Altea si girò di scatto, puntandole il coltellaccio alla gola. Aveva un bel viso, un ovale perfettamente incorniciato dai riccioli ribelli.
- Lasciatele andare. Io... verrò io al loro posto. -
- Nemeria, no! -
Altea tentò di avvicinarsi, ma Zahra le artigliò il braccio, trattenendola senza sforzo. Bastò una sua occhiata per ridurla al silenzio. La voce della ragazza era fredda e dura come il ferro quando parlò.
- Ha chiesto due ostaggi, non uno. A meno che tu non valga molto di più dei nostri due ostaggi, tra cui annoveriamo la donna del vostro capo, dubito che si possa effettuare uno scambio. -
Nemeria si affannò a trovare una soluzione. Cosa poteva offrire? Puntò lo sguardo sui suoi piedi, domandandosi cosa l'avesse spinta a compiere un gesto tanto stupido.
Non esitare.
All'improvviso le parve di sentire il calore dell'elementale attorno al corpo, il suo petto che aderiva alla schiena mentre l'abbracciava.
Sii il fuoco, Nemeria.
Le sue parole accesero un incendio nel suo sterno e riesumarono la brace che la paura aveva seppellito sotto il suo manto di cenere. E mentre l'elementale le ripeteva quell'incoraggiamento all'orecchio, Nemeria rialzò la testa.
- Valgo molto più di loro due. -
Era incerta, c'era una parte di lei che non era ancora convinta di quello che stava facendo, ma non le permise di fermarla. Aprì le dita e la refurtiva cadde a terra. Lasciò che le fiamme fluissero libere nel suo sangue, le mani tese innanzi a sé, ed esse si materializzarono in una fiammella sui palmi.
Calò il silenzio. Tutta l'attenzione dei presenti ora era su di lei, i loro sguardi che saettavano a destra e a sinistra, per poi tornare a posarsi su quel fuocherello che crepitava a meno di un pollice dalla sua pelle senza aggredirla o bruciarla. Persino Zahra la fissava attonita.
- Una Dominatrice del fuoco. - il capo sbucò da dietro Omeed e le scoccò un'occhiata interessata, - Raro, davvero molto raro. Solo i Falchi ne contano uno tra le loro fila. -
- Deve essere uno scherzo, l'unico Dominatore della loro banda è Dariush. - sibilò l'Alatfal'yl.
La ragazza che le aveva puntato contro il coltellaccio la squadrò da capo a piedi e prese a girarle attorno, annusando l'aria. Nemeria la seguì con la coda dell'occhio, rigida come un tronco.
- No, non mi sembra ci sia nessun trucco. Domina davvero il fuoco, Abayomi, guardala bene. -
Il capo si avvicinò così tanto che Nemeria poté percepire il suo alito umido sulla pelle. Sapeva di pesce andato a male e aglio.
- Siamo davvero fortunati, Ana. Non ho nemmeno mai visto un Dominatore con degli occhi così. - bisbigliò eccitato, quindi scrutò dapprima i suoi sottoposti e poi si rivolse ad Altea e Kimiya, - Quante cose che ci hanno nascosto queste topoline... -
- Loro non sapevano nulla, gliel'ho tenuto segreto. - ribatté in fretta Nemeria.
- E come mai? Dovrebbero averti spiegato quanto sia importante per quelli come noi avere un Dominatore nella banda. -
La fiammella diminuì d'intensità, non sovrastava nemmeno le sue dita. La pietra di luna si scaldò appena.
- Avevo... avevo paura che se lo avessero scoperto, mi avrebbero mandata nell'arena. - confessò e guardò oltre le spalle di Abayomi, scontrandosi con l'espressione ferita e delusa di Altea.
Nemeria percepì una fitta acuta al petto, come una pugnalata. Osservò l'amica scuotere debolmente la testa e fu come se una voragine si aprisse sotto i suoi piedi per inghiottirla.
- Bah, non è importante. - fece un cenno del capo a Zahra, - Lasciale andare e prendi lei. -
L'Alatfal'yl le spinse via e si fece largo verso di lei. Il potere dell'elementale le aveva scorticato la pelle fin sotto la mandibola e ora essa era costituita da un assembramento di pietre scure lucidissime. Quando le afferrò il braccio, glielo strinse così forte che la fiamma nelle sue mani si spense. La temperatura della pietra di luna salì assieme alla sua voglia di bruciarle la faccia.
- Un passo falso e Zahra ti spacca la testa, piccola dominatrice. - le soffiò Abayomi all'orecchio, poi, rapido come una serpe, sfoderò un coltello da sotto la tunica e afferrò Kimiya, - Anzi, credo che prima si occuperà della tua amica e poi di te. -
- Non era nei patti questo. - ringhiò Nemeria.
- Le clausole possono cambiare molto rapidamente. Bene, Altea, allora sarai tu il nostro messaggero. I termini per riavere le vostre amiche sono gli stessi e il tempo non è variato. Ti conviene correre, la strada da qui al tuo Quartiere è lunga. -
Altea annuì, raccolse pergamene e pastelli e fece per andarsene, ma esitò. Sebbene le desse le spalle e ci fossero almeno tre persone in mezzo, Nemeria poté sentire il suo sguardo trafiggerle la schiena, il peso della sua delusione che gettava acqua sulla sua rabbia, sul suo coraggio. Quando trovò la forza di girarsi, la Sha'ir era già sparita.
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Fighting Fire
FantasiPRIMO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" "Un bambino è la forma più perfetta di essere umano." (Vladimir Nabakov) Nemeria è una bambina come tante, se non fosse che è una Jinian, una figura leggendaria capace di dominare i quattro elementi. Sotto la guida de...