Il coraggio di non aver paura [4/4]

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La strada era tutta illuminata e i fanoos, appesi alle funi sopra la testa dei passanti, ondeggiavano pigramente a ogni refolo. Uomini e donne, abbigliati con lunghi abiti ricamati in oro e sandali che si intrecciavano fin sotto il ginocchio, camminavano osservando i giochi di luce delle lanterne, fermandosi di tanto in tanto alle diverse bancarelle per comprare qualche pannocchia alla griglia o dei semit, panini dalla forma rotonda ripieni di formaggio, crema di olive o dolce. I bambini, invece, sembravano più interessati ai giocolieri, che all'angolo delle strade si esibivano in numeri spettacolari con scimmie, cerchi di fuoco e spade. Le guardie cittadine pattugliavano le strade, ma la maggior parte erano più concentrate a guardare una donna che si dilettava in giochi di prestigio.

Nemeria si riempì gli occhi, imprimendosi nella memoria ogni dettaglio. Aveva ancora le mani sudate e il cuore non si era ancora allineato sulla sua frequenza naturale, ma la paura aveva lasciato il posto alla meraviglia. Anche il suo stomaco sembrava essersi svegliato e per ogni bancarella che vedeva gorgogliava, più affamato che mai.

- Ragazzina. -

La bambina si voltò, in cerca della voce che l'aveva chiamata. Si avvicinò a un carretto vicino al quale era stata allestita una griglia rovente unta d'olio, dove erano state posate delle fette di pane e dello sgombro ad arrostire. Chiunque fosse, si doveva trovare lì nei paraggi, ma Nemeria non vide nessuno. Ad un tratto, con la coda dell'occhio scorse un movimento al suo fianco. Con sua grande sorpresa, si ritrovò faccia a faccia con il cuoco che aveva incontrato il primo giorno che era giunta a Kalaspirit, quello che le aveva urlato dietro e poi le aveva dato un pezzo di formaggio.

Sebbene lo superasse di almeno quattro pollici, Nemeria indietreggiò intimorita con tutta l'intenzione di dileguarsi nella folla. Prima che potesse scattare, il besajaun le batté una mano sulla spalla, un colpo così forte che quasi la mandò a terra.

- Scommetto che sei venuta qui a rubare qualcosa. Conosco voi ladruncoli, vi infilate ovunque e quando meno ce lo aspettiamo, zac!, ci soffiate la merce da sotto il naso. - aggirò la griglia, prese uno dei filetti di sgombro e lo infilò nel pane, per poi farcirlo con insalata, cipolla e pomodori, - Vuoi anche una spruzzata di limone e qualche peperone? -

Nemeria fece saettare lo sguardo da lui al panino, stranita da quell'inaspettata gentilezza. La sua parte razionale le ricordò che non aveva nemmeno degli spiccioli con sé, ma quando il suo stomaco gorgogliò di nuovo si limitò ad annuire. Il cuoco tirò fuori un barattolo pieno di vari sottaceti, da dove prelevò non solo i peperoni, ma anche barbabietola, carote e cetrioli. Prima di porgerglielo, aggiunse una spezia rossastra che Nemeria non riconobbe.

- Mangia, sembri un insetto stecco. - le ordinò e lei non se lo fece ripetere.

Azzannò il panino e lo divorò, gustandosi ogni boccone. Non si era resa conto di essere così affamata.

- La ringrazio molto, signore. È stato davvero... -

Lui la bloccò con un gesto stizzito della mano e poggiò un altro pezzo di sgombro sulla griglia. Aveva le mani grandi e callose e le unghie erano corte, eppure non c'era traccia di sporcizia. Persino il carretto, così piccolo e anonimo, era pulitissimo, come gli utensili che penzolavano dai ganci. Soltanto il grembiule aveva alcune macchie d'olio sparpagliate sulla pancia e qualche schizzo di quello che le sembrava pomodoro.

- Non saprei come sdebitarmi. Non ho soldi con me. -

- Non voglio niente, basta che non tocchi nulla con le tue mani lerce. Anzi, levati di mezzo che mi porti via la clientela. -

- Ne è sicuro? Insomma... -

- Ragazzina, non ho tempo per discutere, gli affari sono affari e questo è il mio modo di arrotondare la paga. Sparisci, o il vecchio Behrang ti prende a calci finché non ti metti a correre. - afferrò le pinze, le stesse che aveva usato per prendere il suo sgombro, e gliele puntò sotto il naso, - Sono stato chiaro, insetto stecco? Pensi di poter fare "puff" con le tue gambine, oppure hai bisogno che ti aiuti? -

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