- Dovresti fare quello che Hirad ti ha detto. - le suggerì Noriko in tono neutro.
Nemeria fece spallucce e appoggiò il mento sulle dita intrecciate.
- Lo so, devo solo... rimettere a posto le idee. Mi ha detto così tante cose e adesso ho una gran confusione in testa. -
- A me sembrava fossi concentrata su altro, in realtà. - la bambina si allungò verso di lei e inclinò la testa per catturare il suo sguardo, - Se non te la senti, puoi dirlo, nessuno qui ti giudicherà. A parte Hirad, quasi nessuno ha il coraggio di avventurarsi nelle catacombe. -
- Anche tu? -
Noriko sorrise debolmente. Spostò l'attenzione altrove, l'espressione malinconica che aveva un momento prima era sparita, celata dietro le sue iridi color ghiaccio. Gli occhi di Noriko avevano qualcosa che spaventava e affascinava Nemeria, un connubio di paura e calma che le provocava l'inspiegabile impulso di confessarsi e, allo stesso tempo, allontanarsi.
- Quando mi sono unita al gruppo di Dariush, anche io sono stata incaricata di seguire Hirad, ma preferisco stare all'aria aperta. -
Nemeria incassò la testa nelle spalle, poi si girò a guardare verso l'entrata. L'immagine di Dariush che stringeva i piccoli seni di Altea, della sua mano che le premeva contro le scapole per tenerla ferma, le fece ribollire il sangue e rivoltare lo stomaco.
- Dariush è davvero il vostro capo? - chiese in un ringhio, strinse i pugni e inspirò profondamente, obbligandosi a mantenere il controllo.
Noriko rimase qualche istante a fissarla con la stessa calma con cui si contempla un paesaggio.
- Tutti lo reputano tale, quindi lui pensa di esserlo. - rispose, allungando le gambe fin a sfiorare i ceppi anneriti.
- Nonostante faccia del male ad Altea? -
La bambina non rispose.
Nemeria scosse il capo schifata. La rabbia le graffiava lo sterno come una bestia feroce e il sangue affluiva rovente alle mani. Sentiva il potere del fuoco spingere per uscire, un bisogno urgente che si confondeva con un altro, più doloroso e devastante, che però cercava di ignorare.
- C'è un detto dalle mie parti che recita "Siediti sulla sponda del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico". - mormorò Noriko con voce piatta, - È solo questione di tempo, Dariush avrà quel che si merita. -
"Mentre aspetti il cadavere, però, il nemico ucciderà ancora."
Nemeria serrò le palpebre e si sforzò di togliersi quelle immagini orrende dalla testa, che si affastellavano mescolandosi ad altre relative al passato: Dariush sul corpo di Altea, il sangue che sgorgava dalla gola di Hediye, lo sguardo tagliente dello Sha'ir, le lame arrossate alla luce abbacinante del sole. Si portò le mani alle tempie e si obbligò a respirare, come se l'aria potesse abbassare la pressione che le schiacciava la gola.
- Guardami. - le ordinò Noriko.
Nemeria obbedì e alzò la testa in un movimento lento, quasi sofferto. Osservò il corpo sottile della bambina, la sagoma snella che la giacca lasciava trasparire, le spalle rilassate sotto la canapa e le dita aggrappate al proprio braccio per trattenerla dal compiere azioni impulsive. La pietra di luna divenne più tiepida e Nemeria avvertì il fuoco che le bruciava dentro affievolirsi, come se qualcuno vi avesse gettato sopra dell'acqua. Solo allora si rese conto di stare tremando, che non era solo la rabbia a scuoterla.
- Devi rimanere sulla tua sponda del fiume e attendere. - le ripeté pacata Noriko, lo sguardo sempre fisso su di lei, - E se nel buio vedi qualcosa, ricordati dove sei e non avere paura. Non serve, non qui. -

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Fighting Fire
FantasyPRIMO LIBRO DELLA SAGA "JINIAN" "Un bambino è la forma più perfetta di essere umano." (Vladimir Nabakov) Nemeria è una bambina come tante, se non fosse che è una Jinian, una figura leggendaria capace di dominare i quattro elementi. Sotto la guida de...