Puntuale come un orologio svizzero, il treno arresta la sua corsa alle 17:55, destandomi da un sonno tranquillo. Afferro goffamente la mia valigia blu elettrico per poi scendere impacciatamente dal treno. Forse ho portato troppe cose con me. AAAAH! Sospiro divertita della stramba situazione, guardandomi intorno e notando subito un ragazzo che sventola la mano in alto come un dannato. Inconsapevolmente mi si dipinge in volto un sorriso genuino a causa della goffaggine ed eccentricità del ragazzo. Mi affretto a raggiungerlo, fermandomi dopo qualche breve istante dinanzi a lui.
«Sei tu Allison Morris?»
«Sì, sì.» Sorrido stremata. «Tu sei il tipo dell'azienda?»
«In carne ed ossa.» Mi sorride sornione, prendendo poi velocemente la valigia dalle mie mani. «Seguimi lumaca.»
Lo guardo scioccata ed allibita. Faccio per ribattere, ma mi blocca prontamente con un cenno della mano. Lo scruto incredula, cercando in lui il minimo cenno d'imbarazzo che non trovo. Possibile sia così estroverso con tutti? Sospiro divertita, seguendolo sino ad arrivare sul ciglio della strada. Il ragazzo s'affretta a chiamare un taxi, riuscendoci in breve tempo. Saliamo sul mezzo e per tutto il tragitto nessuno dei due fiata. Osservo ammaliata il panorama, perdendomi nell'infinità dei mastodontici palazzi in vetro. Wow! Un vero spettacolo! Improvvisamente il taxi arresta la sua corsa dopo aver viaggiato per una buona ventina di minuti. Scendo dal veicolo e rimango letteralmente a bocca aperta.
«Wow!» Sussurro incredula.
«Bello, vero? Smettila però di sbavare...è disgustoso!» Ride divertito. «Andiamo che è tardi.»
Accenno un debole e sporadico sì, seguendolo poi all'interno dell'enorme palazzo di vetro. Subito prendiamo l'ascensore in procinto d'arrivare all'appartamento predestinato.
«Quanti piani sono?» Domando picchiettando nervosamente il piede a terra.
«Trenta. Tu sei al diciassettesimo, visto che fortuna?»
«Tu?» Chiedo per poi tapparmi la bocca.
«Audace la ragazza.» Sogghigna divertito.
Sbuffo sonoramente, attirando così la sua attenzione e roteando di conseguenza gli occhi al cielo.
«Sono al piano di sotto.»
Finalmente l'ascensore si ferma, facendo cessare subito il momento imbarazzante. Ma dico io...da dove mi viene di fare tutte queste domande ad uno sconosciuto? Non sono di certo sua madre né tanto meno una che ha voglia di conoscere subito approfonditamente un ragazzo. No signore. No! Il ragazzo mi accompagna gentilmente sino alla porta del mio nuovo appartamento: 108.
«Queste sono le chiavi.» Me le porge sotto il naso. «Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi.»
«Non ho il tuo numero.»
Subito mi mordo la lingua, insultandomi mentalmente per l'ennesima volta. Perché diamine non sto zitta?! Trovato! Dev'essere sicuramente l'aria di questo posto. Non ci sono altre spiegazioni. No!
«Ma davvero? Perspicace!»
Al ragazzo sfugge una vera risatina, guadagnando però dalla sottoscritta solo uno sguardo infuocato. Chi gli ha dato tutta questa confidenza? Ah sì, giusto...IO. Argh! Comunque non mi fido minimamente degli sconosciuti e lui non ne è da meno. Improvvisamente però il cellulare inizia a vibrare nella tasca dei miei jeans perciò lo afferro prontamente tra le mani e guardo stranita e confusa il numero che mi ha inviato un messaggio vuoto.
«Adesso hai il mio numero.»
Ora ho capito!
«Se hai problemi, non preoccuparti. Chiamami quando vuoi.»
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...