Discesa agl'Inferi

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Logan Pov's

«Andrà tutto bene.»

Ripete Caleb per l'ennesima volta, tirandomi una pacca sulla spalla. Non gli rispondo e continuo a camminare insieme a lui nel fiume di fiamme eterne che si divide al nostro passaggio. Non appena arriviamo letteralmente dinanzi alle mura, Caleb discute con i demoni infernali a guardia del portone in quanto quest'ultimi non vogliono farci superare il varco. Incrocio le braccia al petto, sbuffo sonoramente e guardo annoiato il fiume dietro di noi. In realtà ascolto a mala pena la loro conversazione, dato che in questo istante il mio unico pensiero è rivolto ad Allison. Ricordo ancora con fervore ed il cuore impazzito la scorsa notte. I suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo...Ah! Le ho promesso amore eterno sotto lo sguardo amorevole e materno della luna così che nessuno mai potrà più dividerci. Improvvisamente ritorno alla realtà in quanto avverto il rumore fastidioso delle grate arrugginite del portone centrale che si toccano tra loro. Senza perder tempo entriamo e subito ci dirigiamo verso il castello.

«Ricordati di esser distaccato.» Mi rammenta nuovamente Caleb. «E cerca di non farti prendere dall'ira.»

«Non te lo posso garantire.»

«Lo so.»

Accenno un sicuro sì col capo, continuando a guardare con fervore ciò che mi è dinanzi. Quando finalmente arriviamo al giardino del palazzo reale, Raab ed altri demoni si trovano già posizionati in fila, pronti probabilmente per un imminente scontro. I loro volti non presagiscono nulla di buono, ma neanche i nostri. Alcuni demoni infernali cavalcano ghignando maleficamente dei segugi infernali mentre in lontananza noto Lucyfer, mio padre, in tutta la sua imponenza e grandiosità. Lo distinguo dagli altri a causa delle sue enormi ali nere ed il suo volto...così simile al mio.

«Che bell'accoglienza!» Esclamo con spiccato sarcasmo. «Ci temete così tanto?»

«Fratello.» Esordisce Raab con irritazione. «Sappiamo cosa hai fatto ed ora lei dovrà perire.»

«Devo discutere con mio padre.»

Senza prestargli ascolto, lo supero e cammino spedito verso Lucyfer, il mio unico obiettivo. Purtroppo Raab, dopo aver emesso un rantolo furioso, mi afferra saldamente per un braccio, costringendomi a fermarmi.

«Non sfidarmi.»

«Tranquillo.» Sussurro diabolicamente, avvicinandomi di più a lui. «Non alcuna intenzione di soffiarti il trono. Non ci tengo.»

Lo lincio con lo sguardo, divincolandomi e liberandomi successivamente dalla sua presa. Proseguo il mio cammino a passo spedito tra la folla di demoni e bestie infernali senza mai fermarmi. Caleb mi segue a ruota senza proferire parola, cercando di conseguenza di non rimanere indietro. Volgo il capo verso Lucyfer e solo ora mi rendo conto che è in compagnia della sua "dolce" metà. Disgustato e furioso, mi blocco istantaneamente a pochi metri da lui, studiandolo con cipiglio.

«Lucyfer.»

«Logan.» Risponde il Signore degli Inferi a gran voce. «Lui è Raj, da tutti conosciuto con il nome di Caronte.»

«Figliolo.» Dice l'uomo, o meglio il dannato, rivolgendosi a Caleb.

Di tutta risposta il mio amico gli mostra un debole saluto di cortesia senza aprire bocca.

«Figlio.» Mi richiama con voce grave Lucyfer. «Hai disobbedito ai miei ordini e ciò significa che le cose non cambieranno, anzi lei morirà immediatamente.»

«Sai cosa mi procurerai?!» Urlo fuori di me. «Un Nephilim pazzo a causa della morte della sua unica donna può portare ad un genocidio di livello mondiale. Non pensavo fossi così crudele ed irresponsabile! Sai cosa farà il Padre? Hai idea delle conseguenze delle tue azioni?»

«Non osare parlare così a nostro padre!» Grida Raab, difendendo il Signore degli Inferi.

«Purtroppo tuo padre, o per meglio dire nostro padre, non mi ha mai cercato e di conseguenza non ho mai visto il suo volto sino a pochi istanti fa.» Sputo con velenosità. «Questo significa che lui non può dettare legge nella mia vita senza essersi mai comportato da padre!»

Furioso ed infervorito, Raab si scaglia istantaneamente contro di me, stringendo fieramente tra le mani la sua spada dalla lama nera. Mi tiro leggermente indietro per poi contrastarlo mentre Caleb combatte inferocito contro alcuni demoni a noi molto vicini. Improvvisamente però il mio fratellastro, mio padre e Raj si dissolvono nel nulla attraverso un pulviscolo scuro, lasciando me ed il mio amico accerchiati da parte dell'esercito infernale.

«MISERABILE! IMPOSTORE! CODARDO!» Tuono incollerito.

Ringhio furiosamente, scagliandomi rabbiosamente contro uno dei vari demoni che corrono nella mia direzione, riuscendo con un sol gesto a sottrargli l'arma. Comincio così a lottare con tutte le mie forze con Caleb al mio fianco. Improvvisamente i canini si allungano, le venature nere mi ricoprono il corpo, gli occhi assumo un colore simile a quello del sangue e la temperatura corporea aumenta esponenzialmente. Avverto ogni particella del mio corpo bruciare ed il sangue fluire più rapidamente. Il cuore pompare ad un ritmo inumano e gli occhi infiammarsi di puro odio. Mi concentro sul mio nemico, sul mio obiettivo, tant'è che riesco a creare una bolla per sconfiggere i nemici in prima linea. Al contatto con essa infatti i miei rivali vengono squarciati e lacerati in pochi attimi accompagnati nell'oscurità eterna unicamente dal dolore e dalla malvagità. Urla e bestemmie riecheggiano in tutto il giardino, ma non sono queste a fermarmi. Sangue, sangue ed ancora sangue. Il campo è tinto di un rosso scarlatto, tendente al nero, e ciò mi elettrizza ancor più. Combattiamo. Lottiamo come se da ciò dipendesse non solo la nostra stessa vita, ma le sorti dell'intera umanità. Purtroppo però Caleb viene ferito gravemente ad una spalla, perciò è costretto a fermarsi per qualche istante. È immortale, proprio come me, però le ferite molto profonde faticano parecchio per rimarginarsi. Inoltre le armi infernali possono uccidere sia i demoni che gli esseri umani, ciò significa che siamo estremamente esposti e mortali dinanzi a loro. Rapidamente mi avvicino a lui, trafiggendo il costato di un nostro nemico già pronto per porre fine alla vita del mio unico amico, Caleb.

«Reagisci!» Urlo, tentando di rialzarlo da terra.

Metto una mano sotto il suo tricipite in modo da aiutarlo nei movimenti quando un segugio infernale si scaglia rabbiosamente su di me. Il suo condottiero ghigna soddisfatto in quanto la bestia mi ha infilzato entrambe le braccia con i suoi artigli sino a conficcarli nel suolo bagnato del loro sangue. Urlo per il dolore e maledico colui che mi ha dato la vita...Lucyfer. Alzo il capo, guardando poi con occhi iniettati di sangue il demone che ha osato ferirmi. Improvvisamente ricompaiono non molto distanti da noi Lucyfer, Raj, Raab e...Matthew?!

«MATT!» Tuono come non mai.

«Tu!» Sbraita Caleb, alzandosi in piedi. «Brutto verme schifoso! Hai cospirato con loro! Da quando gli angeli terresti si alleano con i caduti?»

Di tutta risposta Matt non lo calcola minimamente, guardando invece me con superiorità e sfida. Tutto ad un tratto mio padre fa cenno alla bestia di lasciami andare. Immediatamente l'essere mostruoso fa ciò che gli è stato ordinato ma, quando estrae i suoi artigli da me, ringhio furiosamente per il dolore. Mi alzo subito in piedi, incamminandomi rapidamente verso Lucyfer, per poi bloccarmi unicamente a pochi centimetri da lui, premendo nel mentre con forza la mano sulla ferita.

«Complimenti!» Lucyfer batte le mani, ridendo con finta ilarità. «Devo ammettere che hai dei grandi poteri, figliolo, peccato che tutto ciò non sia abbastanza.»

«Cosa trovi di divertente in tutto ciò?»

«Quello!» Esclamavisibilmente eccitato Raab.

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