Logan Pov's
È trascorsa esattamente una settimana da quando Mazikeen si presentò dinanzi alla porta dell'appartamento di Allison. Sette giorni che sono tornato all'Inferno. Sette giorni che mi danno e mi torturo. Sette giorni che penso all'immondo errore che ho compiuto ed all'unica mia vera ragione di vita...Allison. Mi sembra d'impazzire! Inoltre qualche giorno fa Lucyfer venne a congratularsi con me e Mazikeen per il nascituro e di conseguenza la succube mi ha immediatamente intrappolato nelle sue tenaglie tentatrici. Come se tutto ciò non bastasse, Caleb si è letteralmente dematerializzato e di conseguenza mi sento abbandonato alla mia dannazione senza aiuto alcuno. Improvvisamente rinsavisco in quanto qualcuno sta bussando energicamente contro il legno massiccio della porta della mia camera da letto.
«Andate via!»
Il mio ringhio fa cessare solo istantaneamente il rumore fastidioso, poiché subito dopo persiste con più intensità. Mi alzo furibondo dal letto, dirigendomi speditamente verso la porta e maledicendo colui o colei che vi sono oltre la soglia. Non voglio vedere né sentire nessuno. Desidero stare solo e torturami come meglio credo per l'errore ormai compiuto. Devo pensare lucidamente e trovare la soluzione una volta per tutte.
«Si può sapere chi è?!» Sbraito fuori di me, aprendo la porta.
Non appena i miei occhi incandescenti bruciano il diretto interessato, il mio animo furioso s'acquieta e le pupille si dilatano leggermente. Di tutta risposta Caleb mi sorride debolmente, entrando poi in camera con nonchalance e sussurrando divertito: «Brutta giornata?»
Reprimo un gemito di frustrazione, chiudendo energicamente la porta dietro di me e sospirando stanco. Vivere qui è un vero Inferno difatti non so per quanto ancora reggerò tutta questa pressione dovuta ai sensi di colpa ed all'ira funesta.
«Dove sei stato per tutto questo tempo?» Domando irritato. «Sei sparito quando più avevo bisogno di te.»
Caleb non mi risponde subito, esaminando fintamente interessato la camera e sedendosi con estrema grazia sulla poltrona, per poi sogghignare: «Non male.»
Digrigno i denti ed affino la vista. Inspiro profondamente, osservandolo irato.
«Sei tornato dopo una settimana per dirmi com'è migliorato il designer di questa dannatissima camera?!»
Di tutta risposta scuote la testa, sorridendo appena. Certamente se Caleb fosse una persona qualunque, in questo istante penserebbe che sia pazzo, ma no. Fortunatamente mi capisce più di qualunque altro ed è per questo che necessito costantemente dei suoi buoni consigli. Come se mi avesse letto nella mente, Caleb si alza tranquillamente dalla comoda poltrona e mi si avvicina con estrema lentezza, poggiando le sue grandi mani sulle mie spalle e sussurrando appena: «Ho trovato la soluzione.»
Irrimediabilmente inarco le sopracciglia e socchiudo le palpebre, osservandolo meglio. Esigo una brillante esposizione dei fatti. ORA.
«Prepara le valigie.» Esordisce raggiante, dirigendosi verso la porta. «Tra dieci minuti abbandoneremo questo posto.»
Prima che possa replicare, Caleb chiude energicamente la porta dietro le sue spalle. Continuo a fissare distrattamente un punto impreciso dinanzi a me per poi rinsavire e fare come detto. Pochi minuti dopo lo raggiungo in corridoio e quasi istantaneamente Caleb mi fa cenno di seguirlo. Camminiamo speditamente lungo i corridoi lugubri del castello infernale, varcando poi l'uscio dell'imponente portone scuro e dirigendoci speditamente in cortile dove c'imbattiamo quasi immediatamente in Mazikeen. Istantaneamente l'irritazione, l'odio ed il disgusto si fanno spazio in me, facendomi ruotare il capo dalla parte opposta e proseguire più speditamente. Nonostante ciò, la succube mi raggiunge, mi afferra prontamente per l'avanbraccio sinistro e punta le sue iridi luminose nelle mie.
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...