Ruota panoramica

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Lentamente e con molta pigrizia apro un occhio, rendendomi conto immediatamente che è mattina. Naturalmente tento di muovermi, ma purtroppo non ci riesco dato che qualcuno a me molto vicino mi tiene saldamente per la vita. Cosa?! Strabuzzo gli occhi mentre il cuore batte impazzito nella gabbia toracica. Febbrilmente abbasso di poco lo sguardo e noto quasi istantaneamente il braccio muscoloso di Logan. Improvvisamente una lampadina s'accende nella mia testa, facendomi ricordare il motivo per il quale sono qui ma soprattutto il perché adesso dormiamo insieme. Adesso mi divincolo con più energia, ma nonostante ciò non riesco a liberarmi in quanto la stretta intorno alla mia vita aumenta ad ogni mio minimo spostamento. Grandioso! Sbuffo seccata, continuando a muovermi con più enfasi.

«Al.»

Una voce roca ed impastata ancora dal sonno mi richiama, facendomi venire i brividi non tanto per il terrore quanto per il piacere. No! Riprenditi Allison! Riprenditi! Improvvisamente un'altra scarica elettrica si sparge in tutto il mio corpo, facendomi fremere tra le sue braccia. Diamine! Perché il mio corpo reagisce ad ogni suo minimo tocco? Perché?! È così frustante!

«Mi devo alzare.» Rivelo leggermente irritata.

«Non muoverti.»

La sua richiesta soffiata sul mio collo mi fa sciogliere. Il mio cuore batte impazzito in petto ed il mio stomaco si contorce. Le gote si riscaldano ed il loro colore ora tende sicuramente al bordeaux. Nel frattempo una strana sensazione al basso ventre, non più tanto sconosciuta, mi fa chiudere istintivamente le gambe. Accidenti! Tento di riprendere il contegno momentaneamente perso, articolando fortunatamente una frase di senso compiuto.

«Tu devi restare al letto, io no.»

Mi muovo ancora, sperando stupidamente di riuscirci questa volta con scarsi risultati. Di tutta risposta Logan m'afferra saldamente, costringendomi a girarmi verso di sé in modo da far incastrare i suoi occhi turchesi come l'oceano più bello nei miei color nocciola. Improvvisamente smetto di respirare.

«Non muoverti.» Sibila con gli occhi ridotti in due fessure.

«Logan!» Lo richiamo già esausta. «Non posso rimanere qui tutta la mattinata.»

«Allora ti conviene almeno guardare quello che hai combinato.»

Subito dopo m'incita a guardare verso il basso e stupidamente faccio l'errore di dargli retta. Immediatamente mi copro il volto con parte della coperta mentre le mie gote si tingono di tutti i colori dell'arcobaleno e la salivazione si azzera. Avverto il moto eccessivamente accelerato del mio cuore e l'imbarazzo possedere ogni particella del mio corpo. Di certo non pensavo di avere questo tipo d'effetto su di lui né tanto meno constatarlo in questo modo alquanto burbero. Rapidamente alzo il capo, fissando poi i suoi profondi pozzi blu.

«Non è colpa mia se ti fai pensieri sbagliati su di me.» Lo accuso visibilmente scossa.

«Devi sapere che il mio amichetto non pensa, ma agisce solamente.» Rivela con naturalezza. «È colpa tua che ti sei mossa.»

«È colpa tua che mi tenevi troppo stretta a te!»

Mi guarda stupefatto per un breve istante. Di certo non spreco questa istantanea possibilità in quanto riesco finalmente a sgattaiolare via dal suo letto e correre in cucina per poi preparare una colazione nutriente: bacon e uova fritte. Subito dopo spremo delle arance giusto per completare il tutto. Poggio successivamente i bicchieri su un piccolo ripiano quando avverto dei passi in cucina, susseguiti poi dal rumore fastidioso di una sedia che viene trascinata burberamente contro il pavimento. Sospiro stanca, scuotendo leggermente il capo. Finisco di preparare la colazione e porto i piatti a tavola.

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora