Torta al cioccolato

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Nei giorni a seguire Doc mi curò molto attentamente, irrompendo in stanza quasi ogni ora, mentre Elena e Matt venivano a trovarmi appena potevano. Solo Cristopher passò un'unica volta per cinque minuti, parlando appena ma scrutandomi con occhi indagatori. Mi sono fatta forza ed ho tentato di rimettermi nel minor tempo possibile, ma è irrealizzabile il rimarginamento immediato delle molteplici ferite, tenendo in conto che ho dormito per più di un mese. Meglio non ricordare! Questa mattina mi sono svegliata con il sole timido che mi accarezzava il viso ed un sorriso genuino stampato in volto. Mi sono lavata con acqua fredda ed ho indossato dei jeans a vita alta ed una polo colorata e morbida. Ho pettinato attentamente i capelli e lavato il volto con allegria innata. Ho fatto colazione con latte e pane biscottato per poi scendere nella hall e firmare le carte riguardo la mia nuova ammissione nel mondo dei vivi. Ho chiamato un taxi e sono tornata immediatamente a casa. Non appena ho chiuso la porta d'ingresso dietro di me e mi sono voltata verso il salone, ho strabuzzato gli occhi e lanciato un urlo. Elena e Jake sono saltati letteralmente nella mia direzione, abbracciandomi energicamente e sorridendo felici. Poco dopo però la mia amica è andata via mentre la piccola peste ha pianto ed urlato per rimanere con me. Ed ecco che mi ritrovo a rincorrere terminator junior per l'intero appartamento. Mi fermo un istante, riprendendo fiato, quando improvvisamente squilla il cellulare. Mi precipito verso l'apparecchio elettronico e rispondo senza vedere il mittente nel frattempo che mi dirigo verso il sofà e mi siedo comodamente sopra, accavallando le gambe.

«Ally...come si sta comportando Jake?»

«Elena!» Esclamo esausta. «La piccola peste si sta comportando come suo solito. Sappiamo entrambe che questo bel bambino non conosce la stanchezza in quanto è una vera bomba d'energia.»

Sorrido appena, avvertendo la mia amica sospirare dall'altro lato del telefono. Jake, comprende bene che sto parlando di lui, perciò si avvicina ed urla a gran voce: «Allison è la miglior babysitter del mondo!»

Inevitabilmente perdo il timpano destro, ma poco dopo pure il sinistro smette di funzionare, in quanto la madre ha sentito le grida del figlio ed ha risposto con più intensità: «JAKE NON DARE FASTIDIO!»

Mio Dio! Le mie povere orecchie! Credo vivamente che diverrò sorda prima del tempo. Scuoto leggermente il capo, sorridendo appena e facendo cenno a Jake di sta zitto.

«Ele...va tutto bene?»

«Sì, sì.» Sussurra a bassa voce per poi proseguire. «Ally devo andare, poiché mio marito mi aspetta trepidante. Chissà dove ha intenzione di portarmi!»

Scuoto lievemente il capo, realmente contenta della felicità della mia amica.

«Ele!»

«Dimmi.»

«Jake dormirà da me questa notte.»

«Cosa?!» Esclama interdetta. «Non se ne parla proprio! Non voglio disturbarti e poi noi torneremo lì per le...»

«Ele.» La richiamo dolcemente con la voce intrisa di gaiezza. «Non ti ho chiesto il permesso.»

La sento confabulare tra sé e sé mentre Jake saltella impazzito e felice da una parte all'altra del salone. Inevitabilmente sorrido dinanzi a tanta letizia mentre il mio cuore esplode di gioia.

«Ti devo un favore.»

Non rispondo subito, sospirando appena e facendo finta di pensare. Subito dopo sorrido alquanto divertita, ribattendo: «Un caffè basta e avanza.»

«Sia!» Esclama, sbuffando contrariata. «Comunque fino alla fine erigerò una statua in tuo onore!»

«Non esagerare...»

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora