Con titubanza entro in stanza per poi rimanere per l'ennesima volta stupefatta dal designer interno perfettamente curato. Rimango sempre inebetita quando varco la soglia di un nuovo ufficio di questo palazzo in quanto sono tutti estremamente sofisticati ed al tempo stesso alla mano. Mi riprendo velocemente dal mio stato di trance e mi accomodo educatamente sulla sedia.
«Tu sei la signorina Allison Morris?» Domanda retoricamente il ragazzo di fronte a me.
Dinanzi a me si presenta un ragazzo alto, molto bello e giovane in quanto esageratamente avrà al massimo ventotto anni. Mi desto, accennando un sicuro sì col capo. Il volto prima duro poi si addolcisce sino a mostrarmi un lieve sorriso. Il ragazzo si alza lentamente dalla sua poltrona ed afferra una busta bianca. Inconsapevolmente faccio la stessa cosa, avvicinandomi a lui. Mi porge la piccola busta che prontamente afferro per poi osservala stranita.
«Questo è il suo primo stipendio. Non è altissimo, ma, se lavorerà bene, allora vedrà che la cifra aumenterà in egual misura al suo sforzo.» Risponde immediatamente al mio dilemma. «Cerchi di impegnarsi soprattutto sulle collezioni riguardanti le stagioni.»
Accenno un radioso sì col capo in quanto ora come ora sono a dir poco contenta. Ho ricevuto il mio primo stipendio! Il mio primo stipendio!
«La ringrazio.»
«Si figuri.» Sorride cordialmente. «Sono il suo capo in quanto al di sopra di me ci sono solo i due leader che dovrebbe aver già conosciuto: il signor Freeman e Jhonson. Se ha qualsiasi tipo di problema, non si preoccupi. Sono a sua completa disposizione.»
«Grazie infinite.»
Gli sorrido radiosa ed al settimo cielo. Lui abbozza un sorriso e mi fa cenno d'uscire dalla stanza. Appena varco l'uscio, il cellulare vibra nella tasca dei miei pantaloni. Lo afferro in pochi istanti e leggo che devo scendere direttamente in garage. Prendo l'ascensore e pigio -2. Di colpo però si blocca, permettendo così ad un ragazzo di salire a testa bassa. A causa dei capelli che gli ricoprono il viso, non riesco a vedere bene chi sia. Dire che sono una ragazza curiosa è il minimo così mi soffermo ad osservare la giacca elegante e la cravatta per stirata. Improvvisamente però mi squilla il cellulare, facendomi sobbalzare per la sorpresa. Lo afferro velocemente e non so per quale recondito motivo m'imbarazzo.
«Pronto?» Domando appena.
«Muoviti per piacere. Non ne posso più di questa qui!» Sbotta la mia amica.
«Lisa, è successo qualcosa?»
«C'è quell'oca della segretaria dell'ultimo piano. Ora ci sta provando con Matt.»
«Mmm...gelosa?»
«Non incominciare, ti prego.»
«D'accordo, d'accordo, ma riprenderemo l'argomento più tardi.»
La sento imprecare, facendomi irrimediabilmente sorridere. Termino in pochi istanti la chiamata e l'ascensore arresta poco dopo la sua corsa. Faccio per uscire, ma mi scontro con il tipo vicino a me quando noto finalmente il suo volto. I miei occhi marroni s'incontrano con l'azzurro più intenso del colore dell'oceano in tempesta. Lo guardo incredula e sotto shock per una frazione di secondo. Lui però sgattaiola via mentre la sottoscritta rimane ferma come un'imbecille. Mi riprendo velocemente dal mio stato di shock e lo inseguo a perdifiato.
«Fermati!» Urlo a gran voce.
Il ragazzo m'ignora visibilmente e continua a camminare a passo spedito verso la sua meta. Improvvisamente sento un rumore meccanico ed i fari di una Ferrari rossa si illuminano di colpo. Accanto noto Lisa, Matt e quell'oca della segretaria dell'ultimo piano. Il tipo apre repentinamente il cofano e poggia sbrigativamente la valigetta. Mi avvicino a lui e mi piazzo dinanzi. Lui di tutta risposta continua a tenere la testa bassa.
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...