Amicizia

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Da quella maledetta notte sono trascorse settimane e d'allora non accenno a voler uscire di casa né vedere qualcuno che non sia Logan. Da quella dannatissima notte mi sono chiusa in me stessa, maledicendomi di non esser abbastanza forte per proteggere le persone che mi circondano. Da quella funesta notte tento d'allontanare tutti da me, trattando male pure Logan, ma, nonostante ciò, non accenna a non allontanarsi. Matt si è presentato più volte a casa mia, ma non gli ho mai aperto, mentre Cristopher ed Elena hanno provato a contattarmi senza alcun successo. Improvvisamente Logan irrompe in camera mia, facendo sbattere furiosamente la porta contro lo sventurato muro. Sobbalzo a causa del rumore improvviso, puntando il mio sguardo vuoto nel suo alterato.

«Oggi uscirai.»

Sbuffo infastidita, girandomi su un fianco, ma stranamente non avverto più il contatto con il materasso e difatti mi ritrovo ad avere il fondoschiena di Logan a pochi centimetri dal mio volto mentre il corvino cammina incurate all'interno dell'appartamento. Vorrei scalciare, ma non ne ho la forza, perciò mi lascio passivamente trasportare, quando improvvisamente mi mette a terra. Solo adesso mi rendo conto d'essere in bagno.

«Lavati.» Ordina per poi uscire, fermandosi però prima ancora un istante. «Ti do esattamente dieci minuti, poi entrerò che tu sia pronta o meno.»

Non attende una mia risposta e chiude pesantemente la porta con un gesto rapido. Sospiro stancamente, scuotendo leggermente il capo in diniego e sbrigandomi a lavarmi. Velocemente tampono il mio corpo con un morbido e profumato asciugamano, indossando successivamente una maglia di lana e dei jeans a vita alta. Mi volto e mi soffermo qualche istante ad analizzare la mia figura riflessa nello specchio quando istantaneamente un senso di nausea si fa spazio in me. Consto d'avere delle occhiaie mostruose, il viso scarno ed i capelli ingarbugliati simili ad un groviglio senza fine. Avrò perso sicuramente parecchio peso, ma ciò non mi rallegra minimamente. Sbuffo infastidita, pettinando e legando i capelli in una coda alta. Subito dopo applico del correttore sulle occhiaie violacee quando istantaneamente una lacrima amara sfugge al mio controllo. Una, due, tre e così via. Lacrime intrise di dolore ed ira tracciano linee immaginarie sulle mie gote arrossate mentre i miei occhi scrutano vacui la figura irriconoscibile nello specchio. Il rumore improvviso proveniente dalla porta mi fa rinsavire.

«Sei pronta?»

Rapidamente porto le mani sulle labbra, premendole fortemente, in quanto non voglio fargli udire nuovamente i miei singhiozzi. Logan mi ha vista piangere sin troppe volte e non voglio risultare ancora più fragile dinanzi ai suoi occhi di quanto lo sia già.

«Allison!» Tuona con veemenza. «Ora entrerò.»

«No!»

Tento d'urlare, ma la voce mi muore in gola. Con un tonfo deciso la porta viene spalancata, rivelando un Logan con i capelli scompigliati e gli occhi lucenti. Istantaneamente volgo il capo di lato in quanto non desidero che lui mi veda ancora così debole. Quasi immediatamente lo sento sospirare, perciò mi giro completamente, dandogli le spalle. Improvvisamente un respiro lieve ma caldo mi solletica il collo nudo, facendomi rabbrividire da capo a piedi.

«Andrà tutto bene.» Sussurra dolcemente al mio orecchio. «Usciremo ed io starò sempre con te.»

Con delicatezza innata Logan mi fa voltare ed immediatamente vengo travolta dall'oceano in tempesta.

«Devi reagire, Al.» Asserisce a bassa voce. «Quella notte sei stata incredibilmente forte e coraggiosa. Se non fosse per te sia Elena che la donna con il piccolo sarebbero morti.»

«Sono sopravvissuti?!»

Spalanco le palpebre e l'osservo incredula. Di tutta risposta Logan sorride sinceramente, rispondendomi con tranquillità: «La donna ti ringrazia di vero cuore. Ed inoltre devi sapere che era un'ostetrica ed ha aiutato Doc a far partorire Elena.»

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora