Allison Pov's
È passato già un mese dal mio arrivo nella caotica ed eccentrica Brooklyn e devo ammettere che non mi dispiace affatto, nonostante le prime settimane per me siano state un vero inferno. Perché? Trasferirsi, lavorare e vivere da un momento all'altro in una città come questa è di certo una sfida soprattutto se hai sempre abitato in una piccola cittadina come la mia. Nonostante ciò, ho guardato avanti e sono riuscita a superare il tutto a testa alta. Ritorno alla realtà, afferrando prontamente la mia ventiquattrore e correndo a tutta velocità verso il garage. Lisa, puntuale come un orologio svizzero, mi sta aspettando a braccia incrociate fuori dall'auto. Accidenti! Ho fatto di nuovo ritardo! Ah, dimenticavo di comunicarvi che sono diventata una ritardataria cronica da quando sono qui a Brooklyn. Sarà la vita troppo elettrizzante che sono "costretta" a condurre, ma fatto sta che sono sempre in ritardo. Mi avvicino velocemente a lei stanca già di prima mattina.
«Scusami per il ritardo.»
Chino il capo, prendendo fiato.
«Sei in anticipo.»
«Cosa?!» Sgrano gli occhi incredula.
Non ci credo! È impossibile! Inoltre lei è già qui da qualche minuto. Lisa sorride divertita, mostrandomi fiera il suo orologio. Sono in anticipo di cinque minuti. Wow! Record mondiale! La guardo torva, ma con un pizzico d'allegria negli occhi. Per una volta non sono in ritardo! Assurdo...
«Matt?» Domando, rendendomi conto solo ora della sua non presenza.
«Eccolo lì.»
Improvvisamente Lisa punta l'indice verso l'ingresso del garage dove un Matt con l'affanno s'affretta a raggiungerci. Dopo i soliti saluti mattutini, entriamo in macchina e come ogni inizio giornata che si rispetti io e lui ci litighiamo sempre per quanto riguarda il posto. Fortuna vuole che oggi vinca io così mi siedo vittoriosa davanti accanto alla nostra fantastica autista: Lisa.
«Quando ti deciderai a comprare una macchina?» Mi stuzzica Matt.
«Non so. Mi trovo bene così.» Lo guardo di sottecchi.
«Anche io preferisco sfruttare la mia amica Lisa.» Sogghigna maleficamente.
Il mio sguardo cade immediatamente sul volante al disopra del quale si possono ben notare le nocche bianche della mia amica.
«Ripetilo un'altra volta e sei morto!» Ringhia Lisa.
Scoppiamo in una sonora risata a causa della faccia buffa che fa la nostra amica che nel mentre ci lancia uno dei suoi innumerevoli sguardi glaciali.
«Comprerò il prima possibile una macchina, ma a patto che anche Matt usi la sua.»
«Per me va bene anche solo se il tipo che sta dietro esce la sua Lamborghini.» Ride di gusto Lisa.
La seguo a ruota mentre una miriade di parole poco carine c'investono inevitabilmente dalla bocca di Matt. Poco dopo arriviamo a lavoro e come al solito ci salutiamo in quanto Lisa è una receptionist. Sfortunatamente quest'oggi io e Matt lavoriamo come due pazzi mentre le altre nostre due colleghe se la spassano.
«Pausa?» Domanda il mio collega.
«Che ora è?» Chiedo continuando a rigirarmi tra le mani il nuovo bozzetto.
«Le 14:00.»
«COSA?! Tu ora ti decidi a fare una pausa?»
Salto letteralmente giù dalla sedia, pronta per fuggire dal nostro ufficio. Matt ride come un pazzo per poi circondarmi il collo con il suo braccio destro.
«Ho visto che eri assorta.»
«Hai ragione. Questo lavoro mi piace più del previsto.» Ammetto, battendo gioiosa le mani come una bambina.
Prendo velocemente le mie cose e scendo con Matt al piano terra. Lisa purtroppo non potrà pranzare con noi così siamo costretti a mangiare soli. Non che mi dispiaccia, ma senza lei non è la stessa cosa soprattutto perché si punzecchia costantemente con Matt. Alla fine opto per un hot dog con ketchup e patatine, ricevendo un'occhiata disgustata dal mio collega.
«Come fai a mangiare tutte queste schifezze e non ingrassare?» Domanda incredulo mentre addenta il suo hamburger.
«Corro quando ho tempo libero e di tanto in tanto ripeto le mosse di autodifesa che m'insegnò papà.»
Improvvisamente Matt inizia a tossire, dandosi dei colpi sul petto per mandare giù il boccone. Non riesco a trattenermi e di conseguenza scoppio a ridere per poi tirargli pacche poco amichevoli sulla schiena. Subito mi guarda con occhi infuocati ed io smetto all'istante, mostrandogli poi il mio miglior sorriso.
«Per poco non mi uccidi.» Afferma serio. «Tu che pratichi arti marziali? Questa sì che è buona.»
«Allora che ne dici di uno scontro?» Chiedo di botto senza pensare.
«Ci sto!» Esclama entusiasta. «Sabato alle 13:00 in garage. Lisa ci accompagnerà nel posto da me scelto.»
«Ci sarò, non temere.»
Gli lancio uno sguardo di sfida che lui prontamente contraccambia. Difficilmente mi faccio intimorire soprattutto da quando papà...oh, papà! Sembra che una parte di me sia morta da quando...Una lacrima solitaria mi solca il viso segnato dal dolore del ricordo, ma l'asciugo immediatamente in modo da non farmi accorgere da nessuno in quanto non ho la benché minima intenzione di dare motivazioni a riguardo. Poco dopo torniamo al lavoro e Lisa mi comunica che devo salire al quarantesimo piano verso le 18:15. Accenno un sicuro sì col capo e salgo subito dopo in ufficio. Lavoro sino alle 18:00 ed alla fine mi lancio letteralmente sulla mia povera sedia di lavoro. Sono sfinita!
«Sono stremata!» Esclamo stanca.
«Il piagnucolare è uno sport?»
Apro un occhio e l'osservo interrogativa.
«È quello che fai sempre. Secondo me arriveresti prima.» Dice Matt con aria sognante.
Accartoccio repentinamente un foglio di carta per poi modellarlo come una pallina, lanciandola di conseguenza contro il mio amico che contraccambia il gesto dando avvio ad una vera e propria guerra. Dopo poco però ci ricomponiamo in quanto devo andare assolutamente al quarantesimo piano. Quando arrivo a destinazione chiedo informazioni alla segretaria, che almeno qui sembra eseguire correttamente il suo lavoro, per poi bussare alla porta più grande che c'è.
«Avanti.» Tuona una voce maschile.
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...