Discussione con Lucyfer

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Proseguiamo a passo spedito, giungendo nella sala del trono pochi minuti dopo. Immediatamente le guardie presenti chinano il capo ed aprono il portone, annunciando il nostro arrivo al Signore degli Inferi. Varco la soglia, puntando istantaneamente la mia attenzione su Lucyfer che siede comodamente sul suo trono color pece decorato con foglie e striature d'oro mentre al termine dei due braccioli sono intagliate le teste di due leoni al contrario dello schienale che vede incise due enormi zanne nere. Camminiamo verso mio padre, constatando irritato che vi sono anche Raab, ovvero il mio fratellastro, il generale delle truppe imperiali e Raj, padre di Caleb. Solo quando siamo a pochi passi dal seggio imperiale, fermiamo la nostra marcia, osservando con cipiglio gli angeli caduti dinanzi a noi.

«Come è stato vivere nuovamente sulla Terra?» Domanda Lucyfer con occhi luminosi. «Come vanno gli affari?»

La corona d'oro con rubini incastonati che orna il capo di mio padre risplende a causa del fuoco eterno che vivifica la stanza, apparendo come una stella brillante nel cielo notturno. Sposto volutamente lo sguardo altrove, analizzando l'enorme stanza e stabilendo che vi sono arazzi di ogni genere tant'è che tappeti enormi color scarlatto popolano minacciosamente il pavimento. Gli angoli oscuri della gigantesca sala sono occupati da statue di marmo nero mentre rune infuocate ed incandescenti appiano e scompaiono sui muri. Sbuffo visibilmente infastidito, rivolgendo la mia attenzione a Lucyfer.

«Fin troppo bene.» Azzardo stizzito. «Sono qui per porvi alcune questioni importanti.»

I suoi occhi s'infiammano di curiosità e malizia mentre ghigna sadicamente, portandosi una mano sotto il mento e scrutandomi con spiccato interesse.

«Prego.»

Sospiro, riordinando i pensieri e guardando con fermezza il Signore degli Inferi.

«In privato.»

Lucyfer strabuzza lievemente gli occhi, sogghignando perfidamente. So già cosa vuol fare e ciò m'urta oltremodo.

«Ti creano problemi loro tre?»

Chiudo per un brevissimo istante le palpebre, inspiro profondamente ed ingoio un ringhio roco. Serro la mascella e punto il mio sguardo di fuoco su mio padre.

«Certo che...no.»

«Bene!» Esclama con finta ilarità. «Qual è la questione?»

Caleb mi si accosta, sussurrandomi all'orecchio sinistro visibilmente preoccupato: «Non adirarti istantaneamente e non esser eccessivamente diretto.»

Sfortunatamente per lui, la sua voce arriva ovattata alle mie orecchie in quanto sono completamente accecato dall'ira incontrollata e dall'odio. Odio puro.

«ALLISON!»

«Come non detto.» Borbotta Caleb tra sé e sé.

La mia voce esce impetuosa e roca, facendo spalancare gli occhi di Raab e scambiare una molteplicità di sguardi preoccupati tra Raj ed il generale delle truppe infernali. Al contrario degli altri presenti, Lucyfer non si scompone né mostra il suo turbamento. In realtà sembra alquanto divertito dalla mia reazione...come se non aspettasse altro da tempo...tanto tempo.

«Tu!» Sbraito, puntando l'indice contro mio padre. «Tu sapevi che lei era rinata come angelo terrestre e me lo hai tenuto nascosto per tutti questi dannatissimi anni!»

Inspiro profondamente, puntando il mio sguardo fiammeggiante su Lucyfer.

«Mi hai costretto a sposare Mazikeen contro la mia volta. Mi ha legato ad un'insulsa succube quando ancora ero in preda alla furia ed al dolore!»

«Non parlare così di lei!»

Il tono brusco ed intimidatorio del mio fratellastro mi fa rinsavire ed aguzzare lo sguardo. Cosa sta succedendo? Incrocio le braccia al petto, scrutandolo con innata superiorità.

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