Nephilim

Doc

Da quell'interminabile giornata e confusa serata è trascorsa più di una settimana e fortunatamente nessuno si è più intrufolato in casa mia né tanto meno ho incontrato lo sconosciuto dagli occhi enigmatici ed infiniti. Nonostante ciò, mi sento costantemente osservata ma puntualmente, quando mi giro, non c'è mai nessuno. Probabilmente la tensione mi sta terrorizzando oltre modo. L'assurdità è che mi sento protetta da questa "presenza" che avverto, nonostante non riesca a vederla. È come un fuoco dirompente che ti riscalda, fortifica e protegge dal resto dell'Universo. È come una miscela di forza e vitalità. Nonostante sia così potente, avverto però il lato oscuro e freddo. Svogliatamente i miei occhi si poggiano su una chioma bionda ed in brevi istanti il mio corpo è stretto tra le braccia ospitali e materne della mia amica. Irrimediabilmente smetto di pensare alla "presenza" e torno rapidamente alla realtà, sorridendo felice alla donna gravida.

«Che bello vederti!»

La stringo forte a me, le sorrido e solo dopo qualche secondo sciogliamo la stretta. Il suo viso è estremamente radioso ed ogni suo poro irradia gioia e felicità. I suoi occhi scintillano estasiati ed il suo animo grida letizia.

«Devo rivelarti una grandiosa notizia, ma prima...un bel caffè!»

Elena sorride radiosa, battendo le mani come farebbe una bambina felice con la caramella in mano. Contraccambio il suo entusiasmo, entrando insieme nel bar. Ci accomodiamo ad uno degli innumerevoli tavoli, ordinando la solita tazza di caffè. Ora che mi soffermo ad osservarla...sono realmente contenta di averla come amica. Nonostante ora lei sappia della mia vera natura e del perché dovevo conoscerla, mi ha accettata senza incolparmi né screditarmi, anche se Elena non vuole ancora sentir parlare di Cristopher. Accetto la sua volontà e continuo a starle accanto come farebbe un vero angelo custode. Perché Elena serbe così tanta ira e rancore nei confronti di suo padre biologico? Secondo lei Cristopher ha volutamente abbandonato sua madre non appena seppe della gravidanza, spingendola lietamente tra braccia della morte. Adesso ti starai chiedendo qual è la verità, dico bene? Devi sapere che Cristopher il giorno in cui morì mi strappo dalle braccia della morte, donandomi una seconda vita, non prima però d'aver chiesto al Signore. Nonostante ciò, è stato costretto a rimanere chiuso nella base terrestre per ben vent'anni senza interagire in alcun modo con il mondo degli umani né tanto meno con la sua donna. Non gli è stato permesso di stare al fianco di Lisa durante la gravidanza, non ha potuto confortarla né aiutarla nel momento migliore e peggiore della sua breve vita. Cristopher non ha potuto abbracciare sua figlia a sé né vederla sino a quando Elena non ha compiuto vent'anni. L'angelo terrestre e corso da lei ad abbracciarla, piangendo sul suo capo e benedicendola, ma lei lo respinse, ritenendolo l'unica causa della morte di sua madre. Ed ecco perché mi sento responsabile, colpevole e voglio aiutare Cristopher a riallacciare i rapporti con sua figlia. Devo.

«Ecco a voi.»

La cameriera ci sorride educatamente, mettendo le nostre ordinazioni sul tavolo. Dopo che va via, entrambe sorseggiamo il caffè, inebriandoci istantaneamente e mugolando per il piacere. Assaporo con attenzione lo strano aroma per poi focalizzare la mia attenzione sulla mia amica.

«Qual è la notizia?»

«In realtà è più una richiesta.» Ammette Elisa, abbozzando un timido sorriso.

«Ti ascolto.»

Elena china il capo, si tortura le dita e fa settare il suo sguardo dal caffè al tavolo. Noto il suo volto contratto e le gote colorarsi. Dopo qualche istante scuote energicamente il capo e punta le sue gemme intense e lucenti nelle mie.

«Vorrei che tu fossi la madrina della mia bambina.»

Strabuzzo gli occhi e per poco non mi strozzo con il caffè che sto sorseggiando. Batto il pugno all'altezza del petto, inspirando profondamente. Elena non ride né si muove. Mi scruta con timore e confusione a causa della mia reazione spropositata.