Galà di Halloween

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Il viaggio in macchina è a dir poco irreale. Perché? Matt che non parla. Matt che non parla e guarda furioso verso il finestrino. Matt che non parla, guarda furioso fuori dal finestrino e sbuffa ogni due secondi. Dire che il viaggio in auto è alquanto snervante ed altamente fastidioso è nulla. Persino Lisa ad un certo punto ha alzato drasticamente il volume della canzone trasmessa momentaneamente in radio pur di non sentir sbuffare ancora Matt. Fortunatamente il tragitto in auto dura poco meno di mezz'ora così, dopo aver parcheggiato, ci dirigiamo tutti e tre insieme all'interno dell'enorme hotel. Immediatamente un signore sulla sessantina, vestito elegantemente in smoking, si avvicina a passo svelto.

«Siete qui per il Galà?» Domanda gentilmente.

«Sì, sì.» Rispondo, prendendo parola. «A quale piano si terrà la festa?»

«Nell'attico, ultimo piano. Potrei avere i vostri nominativi?»

Accenno un sicuro sì col capo per poi riferirgli quanto da lui gentilmente chiesto. Arriviamo in poco tempo all'ultimo piano ed ora ci separa unicamente una piccola hall dalla vera festa. Veniamo improvvisamente fermati da un ragazzo moro, alto e ben allenato con indosso un elegante e sofisticato smoking nero.

«I cappotti prego.»

Gli sorridiamo cordialmente per poi svestirci dei nostri soprabiti e lasciarli al ragazzo dinanzi a noi. Prima però che quest'ultimo possa andar via, decido di lasciare pure la borsa. Non ho mai sopportato indossare un accessorio solo per infilarci dentro unicamente fazzoletti, chiavi e telefono. Nonostante ciò, questa sera ho dovuto portare una borsa con me sia per il look che per la comodità.

«Sicura di voler lasciare il telefono qui?» Mi domanda Lisa, lanciando uno sguardo sospettoso verso la borsa.

Accenno un energico sì col capo per poi entrare nell'enorme sala dove si tiene il Galà. Appena entro nella stanza, mille luci variopinte e soffuse c'investono senza darci il tempo materiale di abituarci. Dopo aver riaperto lentamente gli occhi, osservo con attenzione la sala: c'è un piccolo palchetto con sopra casse e diavolerie elettroniche indispensabili per il dj, una decina di tavoli con oggetti e cibi di vario tipo, forma e colore, divanetti viola prevalentemente biposto, una grande palla da discoteca ruota al centro della pista e molteplici luci uscenti dai muri. La sala è gremita di mostri squattrinati e poco realistici ma estremamente alla moda mentre i vari temi della festa imbrattano le pareti e ricoprono buona parte dei vestiti dei presenti. Tutto ad un tratto torno alla realtà a causa della voce eccessivamente amplificata dagli altoparlanti. Il dj comunica che da questo istante si potrà cominciare a ballare, ma contrariamente a ciò, io e Lisa ci catapultiamo letteralmente al bar degli alcolici. Matt decide nervosamente di non unirsi a noi, fermandosi invece a chiacchierare con un suo ex-collega. Nel frattempo io e la mia amica ordiniamo le nostre bevande per poi osservare incantate il ragazzo dinanzi a noi mentre il diretto interessato s'ingegna a creare intrugli di vario colore e consistenza. Poco dopo ci porge i rispettivi bicchieri, che afferiamo prontamente, per poi portarceli subito alle labbra. Bevo un sorso della mia bevanda quando ad un certo punto Lisa si avvicina al mio orecchio ridendo come fosse una bambina.

«Guarda a ore due.»

La scruto confusa, non capendo realmente a cosa o chi si riferisca. Scrollo leggermente le spalle per poi fare come dice, muovendomi di poco sullo sgabello girevole ed in maniera più naturale possibile. Subito dopo mi volto esasperata verso Lisa, guardandola con le sopracciglia alzate.

«Quei tre non ti hanno tolto gli occhi di dosso da quando siamo arrivate.»

«Forse stanno guardando te.» Rispondo seccata. «Dopotutto sei sempre stata con me sino ad ora.»

Tutto ad un tratto veniamo bruscamente interrotte dall'arrivo di Matt.

«Come mai Lisa ghigna?» Mi domanda ora più solare, indicando la mia amica.

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