Ho trascorso le vacanze di Natale in famiglia e sono tornata a Brooklyn soltanto ieri sera. Inutile dire che sono venuti a prendermi dall'aeroporto Lisa e Matt e per di più mi hanno abbracciata forte a loro, non prima però d'avermi sgridata per essermi letteralmente polverizzata. Ieri notte sono arrivata tardi in appartamento, di conseguenza questa mattina non ho la forza per alzarmi e spegnere la sveglia che continua disperatamente a suonare. Bofonchio parole poco carine e sbuffo sonoramente, afferrando l'arnese spacca-timpani e gettandolo violentemente a terra. Perché mi dimentico di disattivarla nei giorni festivi? Perché sono costantemente distratta? AAAAH! Inoltre il cinque gennaio, cioè oggi, non è solo giorno festivo ma anche il mio compleanno. Già! Sono arrivata pure io a ventidue anni di follia. Incredibile, vero? Mi muovo freneticamente nel letto, stiracchiandomi e lanciando uno sguardo veloce all'orologio. Sono le 8:00 di mattina ed è ancora così presto! Mi alzo contro voglia dal mio comodo materasso, dirigendomi poi in bagno. Opto successivamente per una bella vasca calda in modo da sciogliere i nervi di prima mattina. M'immergo quasi completamente in acqua ed infilo repentinamente le cuffiette nelle orecchie, inebriandomi del magico tocco dell'acqua calda e dell'incantevole musica. Quasi istantaneamente comincio a ricordare eventi felici passati mentre la musica m'intrappola avidamente nella sua tela senza fine. Dopo non so quanto tempo l'acqua comincia a freddarsi, perciò decido d'alzarmi ed uscire finalmente dalla vasca. Indosso una tuta color prugna, fascio i piedi in comode scarpe da ginnastica ed infilo il cellulare in tasca con gli auricolari collegati all'aggeggio elettronico. Esco rapidamente di casa e vado a correre al parco. Appena metto piede nell'enorme giardino verde, inspiro ed espiro, sorridendo al mondo. Mi beo dei suoni degli uccellini e della calma che aleggia nell'aria. Corro, corro con la musica nelle orecchie ed il canto degli uccelli nel cuore. Quando ormai le mie gambe cominciano ad implorare pietà, mi fermo. M'avvicino ad una panchina, prendendo posto. Appoggio stancamente le braccia sullo schienale e butto la testa all'indietro. Chiudo gli occhi ed ascolto la voce della natura. Sorrido inconsapevolmente, rilassandomi seduta stante. Improvvisamente però qualcuno si avvicina a me. Apro rapidamente gli occhi, ritrovandomi dinanzi un uomo che vende rose. Delle bellissime e vive rose.
«Signorina la prego, ne compri una.» Mi supplica con voce incrinata. «Ho bisogno di soldi. La prego.»
Lo guardo con occhi lucidi mentre il mio stomaco si contorce per le mille emozioni. Mi spiace così tanto di questo signore. Mi spiace così tanto! Mi scruta come fossi il suo faro lontano, troppo lontano da raggiungere, come fossi una fiammella, l'ultima fiammella. Sono la sua speranza, seppur piccola, ma lo sono. Mi chiede aiuto, implorandomi. Sta combattendo contro il suo orgoglio di uomo pur di portare il pane a casa e perciò lo ammiro oltremodo. Prima però che possa scoppiare in un pianto disperato, gli faccio cenno di sedersi accanto a me. Si siede con titubanza, continuando però a guardarmi. Improvvisamente una folata di vento mi fa rizzare tutti i peli. Inconsapevolmente mi ritrovo a strofinare le mani tra loro per riscaldarmi un po'.
«Signorina ha freddo?»
Accenno un leggero no con il capo, sorridendo debolmente.
«Se solo potessi lasciarle questo mio cappotto!» Esclama tristemente. «Purtroppo però è l'unico che possiedo.»
Noto unicamente verità sia nelle sue parole che nei suoi occhi e ciò provoca in me solo tanta sofferenza. Mi schiarisco la voce, prendendo coraggio.
«So che non è affar mio, però oggi l'ho vista incredibilmente animato nella vendita di rose.» Esordisco a bassa voce. «Perché?»
L'uomo sposta la sua attenzione al verde dinanzi a noi, sospirando pesantemente e sorridendo debolmente.
«Oggi mia figlia compirà dieci anni e purtroppo non ho abbastanza soldi per comperarle una torta.»
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...