Cioccolato

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Il giorno seguente lo trascorro costantemente in ansia per due semplici motivi: Logan e Caleb. Ho timore che il primo mi richiami per rivedere i bozzetti mentre il secondo arrivi in ritardo. Tamburello nervosamente le dita affusolate contro il mio Book, inspirando ed espirando rapidamente. I miei occhi saettano febbrili nella stanza per poi posarsi finalmente sull'orologio che segna le 18:30. Scuoto il capo e mi alzo dalla sedia girevole. Butto fuori tutta l'aria, tentando in tutti i modi di far cessare quest'ansia insulsa. Credo vivamente che Caleb sia tornato dal suo viaggio d'affari, perciò non mi rimane che andare. Già, andare.

«Matt per favore avvisa Lisa che oggi tornerò a casa più tardi.»

«D'accordo Baby.» Mi strizza l'occhio per poi avvicinarsi e baciarmi delicatamente la fronte. «Non strafare o ti sciuperai troppo.»

Roteo gli occhi al cielo, sorridendo più sollevata. Di tutta risposta Matt sghignazza per poi voltarsi, afferrare le sue cose ed uscire finalmente dallo studio. Non appena sparisce dalla mia visuale, sospiro stanca. Stanca? Ma cosa dico? Sono letteralmente stremata a causa dell'eccessivo lavoro degli ultimi giorni. Senza rendermene conto i miei occhi scrutano con curiosità e meraviglia Brooklyn. Le luci soffuse, il via vai di gente in giacca e cravatta ed il colore variopinto del crepuscolo mi tirano su il morale, infondendomi la giusta dose di coraggio. Accenno un debole sì per poi voltarmi, prendere il mio fidato Book e salire finalmente al quarantaduesimo piano. Salgo rapidamente le scale, sperando vivamente di non incrociare Logan. Fortuna vuole che questa volta non lo incontro. Mi sistemo rapidamente i pantaloni e stringo contro il mio petto ancor più il Book. Mi schiarisco la voce mentre il mio cuore è in tumulto. Prima che l'ansia possa ripresentarsi, busso con decisione alla porta del signor Jhonson. Immediatamente una voce maschile m'incita calorosamente ad entrare. Esaudisco la richiesta dell'uomo, serrando poi bene l'entrata alle mie spalle. Appena i miei occhi si posano su Caleb, consto che è assorto completamente nei suoi pensieri mentre si dondola nervosamente sulla sedia girevole.

«Le ho portato i bozzetti.» Annuncio con finta sicurezza, consegnandogli poi il mio lavoro.

«Perfetto!» Esclama realmente compiaciuto. «Finalmente Logan si è reso utile una volta tanto!»

Cosa?! Lo scruto con cipiglio e leggermente confusa, ma lui di tutta risposta mi sorride alquanto divertito.

«So tutto riguardo le vostre ultime litigate lavorative.» Dice con sicurezza, tentando di non scoppiare in una fragorosa risata. «Lui comunque ti ha consigliato qualcosa o sbaglio?»

A mio malgrado devo ammettere che senza il suo consiglio, non avrei mai ricevuto il merito ottenuto. Accenno un sciuro sì col capo senza però incrociare il suo sguardo. Immediatamente dopo Caleb scoppia letteralmente in una risata senza eguali.

«Però non dirlo a Logan.» Sussurro, sbuffando sonoramente.

«Sarà un segreto tra noi.» Sibila con ilarità. «Nonostante ciò, credo se ne accorgerà da solo.»

Lo incenerisco con un solo sguardo, provocandogli di conseguenza unicamente un altro attacco di ridarella. Scuoto il capo incredula dinanzi a tanta infantilità, sorridendo appena. Non è possibile! Fortunatamente l'incontro lavorativo non dura molto così alle 19:00 sono già fuori dal palazzo. Inspiro ed espiro, sentendomi immediatamente più libera e felice. Sì, contenta del bel traguardo raggiunto. Guardo con attenzione la strada dinanzi a me, avviandomi a passo svelto verso casa. Lungo il mio cammino, scruto con attenzione la gente che mi circonda, sorridendo appena. Adoro passeggiare ed osservare ciò che mi attornia. È così rilassante! Improvvisamente la mia attenzione viene catturata da una bambina che strattona energicamente per una manica il papà mentre gli indica un mega uovo di cioccolato esposto in vetrina con gli occhioni a cuoricino e l'acquolina in bocca. Si ferma dinanzi alla vetrina, pigiando con forza le mani sul vetro e spalmando di conseguenza la faccia contro di esso. Com'è buffa!

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