Sigillo Infernale

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Logan Pov's

«Logan...siamo arrivati.» Squittisce Mazikeen con voce estremamente stridula. «Il castello di Lucyfer è dinanzi a noi.»

«Non necessito della telecronaca.» Ringhio furioso, aprendo con un gesto deciso la portiera e scendendo rapidamente dall'auto.

Noto con la coda dell'occhio che Mazikeen si sta spostando sui sedili per seguirmi, ma rabbiosamente le sbatto la portiera in faccia, camminando celermente verso l'ingresso maestoso del castello. Com'è potuto succedere? Come?! Dannazione! Sono sicuro del fatto che abbia costantemente usato protezioni nel mondo degli umani mentre negli Inferi non l'ho nemmeno sfiorata. Non è possibile! Non può essere! Nonostante ciò, s'avverte l'aura e l'odore della creaturina in quanto di stirpe reale. Non è retto! Perché? Perché sono gli angeli caduti possono proliferare mentre i demoni e le altre bestie infernali no? Tiro un calcio contro un mobiletto in legno scuro, sbraitando tra me e me, poiché non mi capacito di ciò che sta succedendo. Nonostante ciò, devo prendermi le mie responsabilità. È mio figlio!

«Logan!» Grida furiosamente Makieen, entrando in camera nostra e chiudendo energicamente la porta dietro le sue spalle. «Cosa ti succede? Perché ti comporti così?»

In un millisecondo mi volto verso di lei con il viso livido ed il corpo parzialmente mutato. Con un gesto fulmineo le afferro rudemente la gola, sollevandola leggermente da terra e trucidandola con un solo sguardo.

«Da quanto va avanti questa gravidanza?»

Mazikeen inspira ed espira a fatica, scalciando ed artigliando il mio braccio con le sue unghie senza alcun risultato.

«Da quanto?!» Sbraito ad un palmo dal suo volto.

«Due mesi...» Risponde a fatica. «Logan mi fai male. Lasciami andare!»

Il suo sussurro doloroso mi fa salire la bile in gola per l'irritazione. La libero istantaneamente, chiudendomi in bagno, non prima però d'aver sbattuto energeticamente la porta. Subito dopo mi accovaccio contro la gelida parete, torturandomi i capelli corvini e maledicendomi per l'errore commesso. Dannazione!

Allison Pov's

Avverto il bussare delicato ma ritmico, perciò, senza pensarci due volte, mi precipito ad aprire il portone. Non appena noto di chi si tratta, mi lancio tra le sue braccia, piangendo e singhiozzando rumorosamente contro il suo petto prosperoso. La mano vellutata e chiara di Elena mi accarezza debolmente il capo mentre la sua voce melodiosa m'invita ad entrare in casa. Acconsento con un debole cenno del capo, tirando su col naso ed entrando di conseguenza nel mio appartamento. Ci dirigiamo speditamente verso il sofà, l'una di fronte l'altra, quando improvvisamente Elena mi prende per mano e mi sorride debolmente. Istantaneamente i miei occhi si lubrificano e scoppio nuovamente in un pianto disperato, abbracciando energeticamente la mia amica in cerca di conforto.

«Calmati Ally.» Sussurra dolcemente. «Adesso ci sono io qui con te.»

Poco a poco mi tranquillizzo tra le sue braccia, allontanandomi da lei ed accennando un lieve sì col capo. Inspiro ed espiro a pieni polmoni, trovando nel mentre la forza di schiudere le labbra e rivelarle quanto accaduto questa mattina.

«Lui...lui...»

«Logan?»

Il suo viso contratto ed il suo sguardo confuso mi fanno capire che non ha la benché minima idea di cosa le dovrò riferire a breve sul conto del corvino. Reprimo a stento un'altra crisi di pianto, inspirando a pieni polmoni e cacciando via le lacrime.

«Scusami se ti ho fatto venir qui di tutta fretta.» Ammetto sinceramente dispiaciuta. «A chi hai lasciato la piccola?»

Elena mi sorride debolmente, rassicurandomi subito dopo: «Non preoccuparti. Adesso sta con suo padre, poiché oggi non è andato a lavorare.»

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