Sono passati dodici giorni da quando Cristopher mi dette il fatidico compito di vestire i modelli per il Galà di Halloween ed è da più di un'ora che Matt m'implora di smettere di lavorare e di andare a pranzare con lui. Non gli presto attenzione, liquidandolo con una mano mentre i miei occhi continuando ad esser puntanti sul bozzetto poggiato sulla cattedra. Tutto ad un tratto però sento qualcosa cadere bruscamente sul pavimento, producendo un gran tonfo. Sussulto a causa del rumore, voltandomi poi infastidita verso il mio collega.
«Matt!» Urlo, incenerendolo con lo sguardo.
«Prima che tu esploda in un attacco d'ira.» Esordisce, lasciando la frase a metà, prendendomi per poi un braccio e costringendomi a specchiarmi. «Sei peggio di uno zombie. Sicura di non star esagerando con il lavoro?»
Scuoto la testa in segno di negazione, liberandomi della sua debole presa sulle mie braccia. Sicuramente non posso dirgli che Cristopher, il nostro capo, vuole un'ottima modificazione dei modellini entro poco tempo e che quindi devo ammutolirlo con un lavoro eccellente.
«Lascia perdere quell'insulso bozzetto ed andiamo a mangiare.»
«Non ho fame e devo lavorare.» Sbuffo spazientita per poi sedermi nuovamente sulla mia adorata sedia girevole.
«Dai su! Stacca un attimo, un attimo solamente.» Mi scongiura. «L'incontro col capo sarà alle 18:00. Hai ancora tempo.»
«No ed è la mia ultima parola.»
«Certo che sei proprio cocciuta.» Si gratta la nuca divertito e leggermente imbarazzato per non so quale recondito motivo.
Gli mostro uno dei miei sorrisi più strambi e lui in poco tempo sgattaiola via dalla stanza. Tiro un sospiro di sollievo solo quando sento la porta chiudersi alle mia spalle. Butto la testa all'indietro per la stanchezza e subito irrompe un improvviso capogiro a martoriarmi la testa. La afferro tra le mani, rannicchiandomi poi sulla sedia. Nel frattempo il mio stomaco continua a brontolare come se non ci fosse un domani, non aiutandomi per nulla.
«Ce la devo fare. Tra cinque giorni avrò lo stipendio.» Ripeto a me stessa a bassa voce per l'ennesima volta. «Ce la posso fare.»
Per pagare l'iscrizione al collage ed i costosi libri del primo mese a mio fratello, sono rimasta con pochi soldi. Inoltre nel mentre ho dovuto pagare le bollette e di conseguenza mi rimangono scarsi 40$. Devo cercare di mangiare il minimo indispensabile fino all'arrivo dello stipendio e centellinare quanto posso le spese. In questi ultimi due giorni ho mangiato solo un croissant al cioccolato ed una piadina per non rimanere proprio a digiuna. Non poter magiare, mi procura tante difficoltà come la perdita costante di concentrazione e di rendita oltre ai problemi fisici che ne derivano. Per fortuna però il capogiro dura solamente pochi minuti così mi rimetto subito a lavorare sui vestiti. Li riguardo più e più volte, pensando sempre con più sicurezza che manchi ancora qualcosa. Mi concentro e cerco di trovare l'elemento mancante, scervellandomi sul modellino.
«Buh!» Urla improvvisamente una voce maschile alle mie spalle.
Mi alzo di scatto in piedi per lo spavento e subito la testa comincia a girarmi vorticosamente. Tento in tutti i modi di riprendermi, tenendo gli occhi aperti, ma le vertigini non me lo permettono. Sento le mie membra farsi sempre più molli ed i muscoli distendersi. Perdo la poca stabilità che avevo, cadendo rovinosamente a terra. Avverto l'impatto doloroso mentre un penumatico fa un eccessivo rumore nella mia testa. Dischiudo le labbra per poter articolare una richiesta d'aiuto, ma fallisco miseramente. Di colpo avverto il dolore invadermi completamente e le mie membra rilassarsi a comando. Le palpebre si chiudono pesantemente ed il buio m'assale. Dopo non so quanto tempo sento in lontananza delle voci familiari, ma le palpebre ancora pesanti m'impediscono di vedere di chi si tratti. Non appena ho abbastanza forza, le apro e a poco a poco la vista si fa sempre più nitida. In pochi istanti scorgo Lisa e Matt, ma la mia attenzione viene attirata non solo dai miei colleghi ed amici, ma soprattutto dalla stanza nella quale mi trovo. Mi guardo spaesata intorno e consto di stare esattamente in una delle molteplici stanze dell'ospedale. Subito Matt e Lisa mi si avvicinano preoccupati come non mai.
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Nephilim
ParanormalATTENZIONE: CONSIGLIO DI NON LEGGERE LA STORIA AI BIGHOTTI DATO CHE TRASFORMERÓ COMPLETAMENTE IL RACCONTO BIBLICO SU LUCIFERO E SUL SUO FANTOMATICO FIGLIO (è inoltre possibile che in futuro venga condotta al rogo dopo la censura da parte della Chies...