Cosa siamo...noi?

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Da quel giorno è trascorsa una settima ed ormai febbraio è alle porte. Devo ammettere che in quest'ultimo periodo Logan ed io abbiamo legato molto tant'è che qualche sera fa gli ho permesso di dormire insieme nel letto, stupendo infinitamente soprattutto la me diligente e fredda. Mi ricordo che la prima notte provavo imbarazzo e nervosismo, ma poi stranamente quel senso angoscioso e fastidioso è mutato completamente. Adesso devo confessare di sentirmi più protetta e sicura accanto a lui. Il tutto mi risulta così strano ed inaspettato tanto da non saperlo esplicitare a parole.

«Sei pronta?»

La voce profonda di Logan mi fa rinsavire in brevissimi istanti.

«Arrivo!»

Senza perder altro tempo, infilo rapidamente gli stivali, trucco gli occhi con matita e mascara e pettino i capelli, lasciandoli stranamente liberi da qualsiasi tipo di vincolo. Dove stiamo andando? Ebbene...qualche giorno fa Logan m'invitò ad uscire e d'allora non fa altro che chiedermi quando. Alla fine oggi ho ceduto e quindi eccomi qui. Inutile dire che ho domandato al corvino qualsiasi tipo d'informazione riguardo la nostra prima uscita serale, ma Logan è rimasto muto ed irremovibile. Non mi ha nemmeno rivelato dove andremo! Proprio per questo motivo ho optato per un abbigliamento casual, né troppo sportivo né troppo elegante. Logan mi richiama nuovamente a gran voce, facendomi nuovamente rinsavire. Sospiro appena, scuoto leggermente il capo e mi dirigo speditamente in salone, scorgendolo seduto scompostamente sul sofà a guardare disinteressatamente la tv. Tossisco leggermente, attirando immediatamente la sua attenzione. Con un gesto deciso Logan si alza, spegne la televisione ed avanza speditamente verso l'ingresso, affiancandomi e sorridendomi appena. Senza perder altro tempo, afferriamo i nostri cappotti e scendiamo in garage.

«La prossima volta barricati in bagno.»

Roteo gli occhi al cielo, ghignando sotto i baffi. So perfettamente quanto lui odi attendere.

«Quando lo farò ti manderò una cartolina.»

Logan non mi risponde, salendo successivamente in auto. Lo seguo a ruota e subito dopo il corvino mette in moto la vettura. Dopo circa venti minuti di viaggio, trascorsi nel più religioso silenzio udibile, arriviamo dinanzi ad uno dei migliori ristoranti di Brooklyn, il Red Sky. Spalanco gli occhi per la sorpresa, avvicinandomi maggiormente al finestrino ed ammirando l'enorme insegna rossa a luci intermittenti. Pochi minuti dopo Logan parcheggia, permettendomi di scendere dalla vettura ed osservare meravigliata il locale dinanzi a me. È a dir poco enorme! Logan mi si affianca e mi spinge leggermente in avanti. Non appena entriamo nel ristorante, un uomo vestito con camicia bianca e pantaloni neri si avvicina rapidamente a noi.

«Freeman.» Esordisce schiettamente il corvino. «Tavolo per due.»

L'uomo china leggermente il capo e ci rivolge uno dei soliti sorrisi di cortesia.

«Seguitemi.»

Lancio uno sguardo confuso ed imbarazzato a Logan che volutamente non mi guarda, camminando dinanzi a me. Sospiro appena, mi drizzo sulla schiena e proseguo celermente dietro i due uomini. Camminiamo per qualche minuto, giungendo infine in una zona abbastanza appartata del locale: alla mia sinistra vi è una vetrata che mostra le strade illuminate della città mentre alla mia destra c'è un separé.

«I vostri menù.»

L'uomo-pinguino ce li porge, dileguandosi poco dopo. Con molta calma Logan allunga il braccio e prende il suo, cominciando a leggere quanto scritto. Compio lo stesso gesto del corvino, ma, nonostante ciò, mi sento a disagio ed altamente nervosa a causa dell'assoluto silenzio del mio accompagnatore. Per quale assurdo motivo m'invita ad uscire e poi non mi rivolge la parola? Adesso qual è il problema? Improvvisamente vengo riportata alla realtà dall'arrivo dello stesso uomo-pinguino di prima.

NephilimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora