Perdonami Matt

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Inaspettatamente le labbra del moro non si depositano sulle mie ed inoltre tutto ad un tratto sono libera. Non avverto più la presa ferra intorno miei polsi né il corpo dell'angelo terrestre premuto contro il mio. Istintivamente e lievemente timorosa dischiudo le palpebre e sobbalzando appena per la sorpresa: Matt è disteso a terra mentre Logan lo colpisce senza pietà alcuna. Noto con apprensione che il viso dell'angelo è ricoperto quasi interamente del suo stesso sangue e non accenna a proteggersi o rispondere agli attacchi violenti del corvino. Prima che possa decidere sul da farsi, corro ed urlo a perdifiato, stringendo poi a me Logan ed incitandolo a lasciar perdere con voce incrinata. Fortunatamente pochi istanti dopo smette di colpire l'angelo terrestre, voltandosi ed abbracciandomi a sé con estremo vigore per poi condurmi lontano da Matt, il quale c'incenerisce con un solo sguardo. Mentre c'allontaniamo, lancio un'occhiata preoccupata al moro che nel frattempo si sta rialzando a fatica.

«Allison.» Sussurra premurosamente il mio uomo. «Ti ha toccata? Ti ha ferita?»

Chino il capo e lo scuoto energeticamente in diniego, ma, prima che possa parlare, una risata isterica fuoriesce dalle labbra dell'angelo che fino a pochi istanti fa consideravo un fratello.

«A presto...Allison.»

Ghigna malvagiamente, sparendo in un pulviscolo nebbioso dinanzi ai miei occhi luccicanti per il dolore e quelli infiammati d'ira di Logan.

«Si è alleato con il Male e loro sono venuti a prenderlo.» Spiega Logan con avversione per poi sospirare e scrutarmi con occhi dolci. «Sicura di star bene?»

Accenno un sicuro sì col capo, poiché sono ancora sotto shock. Non riesco a credere che Matt abbia finto per tutto questo tempo, ma soprattutto che abbia cospirato solo per avermi con sé. Improvvisamente odo la voce imperiosa di Cristopher che urla al megafono, ma ora come ora poco m'interessa. Logan mi osserva con evidente dispiacere per poi afferrare gentilmente la mia mano e camminare insieme verso il nostro amico.

«Angeli!» Urla con decisione. «Lottate per voi, per i vostri cari e per tutti coloro che credono nella Luce ed in Dio. La Guerra è ormai giunta perciò son qui non solo a ricordarvi per cosa combattete ma a domandarvi se riuscirete ad esserne vincitori. Se così non fosse, siete liberi di ritirarvi ORA.»

Immediatamente tutti gli angeli terrestri si scambiamo sguardi quasi indecifrabili, ma, nonostante la difficoltà della situazione, uno è il sentimento che accomuna tutti: l'ODIO verso il Male. Ci son angeli che cercano la tanto agognata vendetta per la loro morte o per quella dei propri cari mentre altri desiderano vedere il Male in persona contorcersi dal dolore e perire atrocemente. Nessuno osa fiatare né tanto meno andar via, perciò, dopo aver notato il sorriso soddisfatto di Cristopher, tutti ci dirigiamo verso il varco posto tra due grandi salici millenari. Prima di passar oltre, Cristopher mi fissa intensamente ed è solo ora che comprendo che pure lui sa di Matt. Rapidamente svio la mia attenzione dai suoi occhi chiari ed oltrepasso senza indugio il portale oltremondano. In brevissimi istanti mi ritrovo insieme a molti altri come me nel Limbo, una regione inter-dimensionale caratterizzata principalmente da terre aride e montuose. Improvvisamente la costante nebbia grigia s'infittisce, occupando l'intero campo ed impedendoci di conseguenza di distinguere chiaramente i bordi delle rocce prominenti. Il tempo non scorre nel Limbo ed infatti non si può sapere se è giorno oppure notte. Improvvisamente qualcuno m'afferra dolcemente per mano ed istantaneamente mille scariche elettriche corrono lungo la mia spina dorsale.

«Stammi vicino.» Mi sussurra Logan all'orecchio. «Sempre.»

«Sempre.»

Tutto ad un tratto l'urlo agghiacciante di un angelo ci fa sobbalzare. Solo in un secondo momento ci rendiamo conto che qualcuno gli ha tagliato la testa ora straboccante di sangue. Ed ecco che vengono alla luce i demoni, i quali senza indugio e con furore s'avventano su di noi, costringendoci inevitabilmente a separarci. Con destrezza impugno due pugnali impregnati d'acqua santa e mi scaravento contro il mio primo nemico. Infilzo le lame nel suo collo con eccessiva veemenza ed ira tant'è che dalla sua bocca fuoriesce il liquido nero insieme al suo ultimo respiro. Celermente lo spingo lontano da me, adocchiando un altro nemico e combattendo rabbiosamente contro di lui. In breve tempo la vallata si popola d'urla colme d'odio e dolore mentre corpi mutilati e sanguinanti toccano il suolo, macchiandolo di vita pura e dannata. Nel frattempo la nebbia s'infittisce sempre più, impedendoci di distinguere bene gli alleati dai nemici. Come distinguerli? Se si scagliano contro son demoni.

Lottiamo ormai da ore ed infatti avverto le forze diminuire sempre più. Con decisione affondo la lama d'argento nel cuore di un caduto, il quale ferisce alla gamba destra. Fiotti di sangue nero mi macchiano le mani ed il volto, ma il mio nemico non vuol morire. Infilzo maggiormente la lama, urlando con collera e stanchezza. Quando noto il suo corpo non muoversi più, esalo un sospiro di sollievo ed impreco per il dolore lancinante. Chino il capo e noto con orrore che la mia linfa vitale scarlatta sgorga copiosamente dalla mia carne, perciò, senza perder tempo, mi nascondo dietro una roccia. Con decisione taglio un pezzo di stoffa dalla manica sinistra della mia tuta per poi stringerla fortemente intorno alla profonda lesione. Mi mordo il labbro inferiore per non urlare mentre lacrime salate mi solcano il volto segnato. Non appena avverto il dolore affievolirsi lievemente, mi alzo con cautela ma rapidamente una brusca folata di vento mi fa ruotare lestamente. Il cuore mi balza in petto mentre il mio animo s'infervora.

«Matt."

Celermente il moro mi si avvicina, afferrando saldamente il mio mento tra il suo pollice e indice, fissandomi intensamente negli occhi. Inevitabilmente un lungo brivido sinistro si propaga lungo la mia spina dorsale mentre l'odio m'offusca la vista.

«Non voglio discutere.» Ammette con velleità. «Non sopporto saperti lontana da me.»

Inarco le sopracciglia e lo scruto con astio.

«Poche ore fa mi trovavo intrappolata dal tuo corpo.» Sibilo con acidità, ribellandomi dalla sua stretta. «Ora che conosco le tue intenzioni...»

Con un gesto deciso e fulmineo afferro il pugnale impregnato di sangue nero e lo punto furiosamente contro il suo petto. Noto incredulità e compiacimento nei suoi occhi. L'osservo allibita, perciò lui ghigna malvagiamente.

«Non mi ucciderai.»

«Sì, invece.»

«No, Allison.» Sussurra ad un passo da me. «Non lo faresti mai.»

Indietreggio a causa delle miriadi d'emozioni mentre il mio cuore scalpita in petto. Le mani mi sudano e tremano nello stesso instante in cui il mio intero corpo si ribella al mio intelletto. Una parte di me desidera il suo sangue mentre l'altra vorrebbe assolverlo dai suoi peccati. Celermente afferra il polso della mano nella quale impugno l'arma, facendo sì che la lama sfiori il suo petto.

«Uccidimi Ally.» M'implora con occhi fiammeggianti. «Uccidimi ora.»

L'osservo incredula ma soprattutto confusa sul da farsi, perciò m'immobilizzo seduta stante. Desidero vederlo soffrire, ma mi rifiuto categoricamente di porre fine alla sua miserabile vita. Nonostante ora sappia la verità, non riesco a credere che lui abbia giocato con me per tutto questo tempo. Improvvisamente ricordo le risate, i battibecchi, i rimproveri e gli abbracci. Lui per me era un fratello e questo mi procura ira. Perché ha fatto ciò che fatto? Irrimediabilmente percepisco le gote inumidirsi, comprendendo soltanto adesso di star non solo piangendo ma anche singhiozzando.

«UCCIDIMI!»

Sobbalzo incredula e lievemente impaurita dal suo urlo, facendo cadere volontariamente il coltello dalle mie mani, per poi accasciarmi tremante contro la fredda roccia. Chino il capo e tento di regolarizzare il respiro ma soprattutto il ritmo accelerato del mio cuore. Non voglio ucciderlo. Non voglio! Matt si china, avvicinando poi pericolosamente il suo viso al mio.

«T'interesso.» Ammette con orgoglio. «Ti son sempre interessato.»

«Matt!» Scuoto la testa ormai sconsolata, armandomi di coraggio. «Per me sei sempre stato un fratello e quello che mi hai rivelato mi ha profondamente ferita, ma, nonostante ciò, non riesco a...a...»

«MI AMI!» Urla fuori di sé.

Con un balzo mi ritrovo in piedi, digrignando i denti per la fitta proveniente dalla gamba.

«MAI!»

Il dolore aumenta esponenzialmente, facendomi piegare in due, ma, nonostante ciò, lancio un'occhiata colma di disprezzo e tristezza al moro, poiché nutro ancora speranza per la sua anima.

«Son meglio di lui!» Tuona incollerito. «Perché t'ostini ad amarlo? È un Nephilim!»

Ed ecco che tutto avviene in pochi secondi: artiglio celermente il coltello e pugnalo Matt al braccio con veemenza Matt, facendolo urlare per l'atroce sofferenza. L'arma mi scivola dalle mani, perciò senza perder tempo mi alzo in volo intanto che le lacrime mi solcano il volto addolorato.

«Perdonami.» Sussurroprima d'allontanarmi da lì per poi cercare disperatamente Logan. «Perdonami...Matt.»

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