Sentimenti repressi

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Passarono un paio di giorni e la mia zampa guarì in poco tempo. La ferita era lieve e non c'era alcuna intenzione di fare un danno grave. Appena guarì del tutto ripresi subito ad uscire e a cacciare da sola. Con gli allenamenti migliorai tantissimo, mi sentivo più forte e più agile. Stavo avendo dei risultati dopo la mia tanta fatica.

"Mamma, mamma, guarda cos'ho preso!" Dissi entrando nella grotta per poi buttare in terra la carcassa di un grosso alce.

"È davvero molto grande." Alzò lo sguardo dalle pellicce che stava preparando per l'inverno. "Vedo che hai messo in atto i miei insegnamenti." Aggiunse guardandomi.

"Ovvio mamma. Morso sotto le corna in modo che non possa riuscire a colpirmi per poi ribaltarlo a terra spezzandogli la noce del collo. Pulito e senza tracce, come diceva nonno Voul." Sorrisi scodinzolante.

"Brava cucciola." Ridacchiò senza togliermi lo sguardo di dosso.

"Mamma, non sono più una cucciola!" Sbuffai.

Lei scosse il capo divertita. "Mi ricordi tuo padre." Disse riportando lo sguardo su di me.

"Davvero? Gli somiglio così tanto?" Chiesi avvicinandomi a lei.

"Caratterialmente si, siete identici." Posò le pellicce al suo fianco.

"Mi racconti la vostra storia?" Chiesi stendendomi al suo fianco per poi poggiare la testa sulla sua schiena. Attendevo quel momento da quando ero solo una cucciola, non me lo sarei fatta scappare.

"Va bene." Annuì lei poggiando il muso sulle sue zampe. "Io e tuo padre siamo cresciuti nello stesso branco, il branco della Terra. Eravamo un gruppo di tre amici: io, tuo padre e Logan. Ero la più piccola del gruppo ma riuscii a farmi rispettare. Giocavamo insieme, lottavamo insieme, facevamo tutto insieme passando la maggior parte del nostro tempo sulla spiaggia. Poi qualcosa si ruppe. Logan iniziò a provare odio nei confronti del suo amico d'infanzia e pian piano anche verso di me. Litigammo e lui si separò da noi. Io ho sempre sperato che riuscissimo a tornare tutti e tre, uniti come una volta. Ma poi fu proprio Logan a farci cacciare dal branco, prima a me e poi a tuo padre. Poi sei arrivata tu, eravamo così felici di averti che non vedevamo l'ora che tu nascessi. Poi, Logan, mi tolse anche quella felicità portandomi via tuo padre. Lui voleva noi ma il tuo papà si sacrificò permettendoci di scappare." Mi raccontò tutto tenendo lo sguardo dritto davanti a se, non riusciva a guardarmi negli occhi.

Stava iniziando a capire cosa provava Fannie quando perse il suo amato Voul. Stava capendo il perché non ce l'aveva fatta a resistere. Riuscì a riportare lo sguardo su di me che la guardavo con occhi dispiaciuti, mi sorrise. Lei aveva ancora me da difendere e proteggere da ogni male.

"E perché... voleva noi?" Chiesi confusa.

"Non lo so... so solo che non ci avrà." Mi sorrise leccandomi il capo.

Mi mentì ma io non potevo saperlo, credetti alle sue parole e l'abbracciai.

"Mi dispiace soltanto di non essere riuscita a ritrovare la collana che aveva al collo tuo padre." Aggiunse sospirando.

"Che collana?" Domandai sorridendo.

"Era una collana Yin-Yang. La diedi a tuo padre per far si che non si dimenticasse di me. Ritrovarla mi avrebbe permesso di sentirlo vicino." Sospirò.

La guardai. "Com'è fatta una collana Yin-Yang?" Continuai ancora incuriosita.

"È un cerchio con due colori al suo interno, da un lato il nero con un puntino bianco e dall'altro lato il bianco con un puntino nero. Entrambi si completano." Mi sorrise.

"Che intendi dire?" Piegai il capo confusa.

"Yin, ovvero la parte nera, è la quiete contemplativa del saggio. Yang, la parte bianca, è la forte attività creativa del re." Poggiò lo sguardo su di me. "Riguardo il puntino nero nella parte bianca e quello bianco nella parte nera, beh..." Si ricordò le parole di sua madre e le spuntò un sorriso. "Ogni parte ha un pò dell'altra. Non c'è il bianco senza il nero, come non c'è il nero senza il bianco. Sono due facce della stessa medaglia." Continuò e poi riportò il muso sulle zampe guardando l'uscita della groatta.

La Scintilla #Wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora