Continuai fino al quinto piano insieme ad Hazel ed al suo gruppo. Entrammo in una stanza davvero diversa dalle altre: aveva delle colonne in pietra, il pavimento era allagato da dell'acqua nera, le finestre facevano entrare una debole luce solare, i muri erano grigi e pieni di crepe. Il posto era alquanto intimidatorio, quell'acqua nera non faceva presagire nulla di buono. In alto, di fronte a noi, vi era un balcone e sotto era seduta una lupa identica a Calipso. Quella vera si mostrò a tutti noi da quel balcone.
"Ormai siete di famiglia, quindi é giusto che io vi porti nella mia casa." Accennò una risata. "In fondo lo siete. Tu, cara Hazel, sei figlia di Azazel, lui di Holfast e quest'ultimo é figlio di Dawn, ovvero il mio ultimo genito. E lo sono anche Amy e Deus! Visto? Siamo una grande famiglia."
Hazel ringhiò. "Preferirei morire piuttosto che riconoscerti come mia parente!"
La Dea alzò gli occhi divertita come se si aspettasse già una risposta simile. "Che caratteraccio. Avevo la tua stessa grinta quando uccisi i miei padroni. Vedete, molto tempo fa umani e animali erano come legati dall'anima. Persino un cervo poteva avere delle capacità interessanti. Però, quando Kronos creò quel collegamento con l'Oscuro, le cose presero una piega diversa. La storia la conoscete già, non starò qui a ripetervi ogni cosa. Ma questo posto..." Si guardò intorno. "Ha un significato particolare per me. È qui dove io, corrotta dall'Oscurità, mi liberai del mio padrone. È qui che io lo uccisi diventando devota a Kronos." Spostò lo sguardo su di noi. "E vorrei tanto fare un tuffo nel passato. Quindi vi lascio qui a giocare con una versione di me di quei tempi. Non é altro che un'illusione, ma... non prenderei la cosa alla leggera." Si voltò e andò via.
La lupa sotto al balcone si alzò, un istante dopo si piegò dal dolore e dalla sua schiena uscì fuori una viscida membrana che le ricoprì le gambe e la rese così grande che a confronto con tutti noi era un gigante. Era diventata una disgustosa creatura dalle possenti dimensioni, mezzo lupo e mezzo verme. Dalla sua bocca colava qualcosa simile alla saliva. La trasformazione ci disgustò tutti, la prima forma oscura di Calipso era un vero e proprio abominio. Guardai tutti i lupi e li incoraggiai a combattere, dovevamo muoverci se volevamo salvare anche gli altri. Hazel e Strelitzia erano le uniche in grado di poter attaccare a distanza grazie ai rispettivi poteri. Velvet, Kairi e Amiya cercarono un modo per poter attaccare senza essere colpiti. Io e Fenrir optammo per un approccio diretto per poter mettere alla prova i riflessi e la forza del mostro. Calipso alzò una zampa e la schiacciò su Fenrir, il lupo resse il colpo senza barcollare. Scivolai via dalla zampa e mirai a colpire il volto del mio nemico. Il mostro si lasciò andare in un ruggito, le acque nere iniziarono a bollire e di colpo tutti iniziammo a perdere le forze. Fenrir venne schiacciato, io caddi per terra affaticata, Velvet e gli altri non si reggevano in piedi. Solo Hazel non subì gli effetti dell'acqua nera.
"Che vi prende?" Domandò allarmata la lupa bruna.
"N-non lo so... mi sento debole..." Rispose Strelitzia.
Hazel si concentrò, Calipso strisciò con il ventre, aprì la bocca e ingoiò per interi Kairi, Amiya e Velvet. Hazel cercò di fermarla ma era troppo tardi, Calipso ingoiò anche Strelitzia. Rimanemmo solo io, Hazel e Fenrir. Crercai più volte di rimettermi in piedi ma senza successo, le mie forze erano completamente sparite. Guardai Fenrir e vidi lo sguardo di uno che non si arrendeva, deciso a farsi valere e di dimostrare che nessuno poteva avere la meglio su di lui. Gli stessi occhi di Deus. Mi tornò in mente un momento in cui ci stavamo allenando.
Molto tempo prima...
Deus era nella sua forma Oscura, si stava allenando con me per poter superare i propri limiti e mantenere il controllo. Rimase così a lungo in quella forma che ad un certo punto perse il controllo. Mi spaventai, l'aggressività del mio compagno era anche troppa.
"Deus! Basta così, torna normale!"
Il lupo nero ringhiò cercando di calmarsi. "Non... non ci riesco! Mi sento... mi sento il cuore venire risucchiato! Calma... d-devo... mantenere la..." Ringhiò più forte.
Mi avvicinai di un passo. "Bestione? Forza, puoi farcela! Pensa a Joel, Horo ed Azazel. Pensa a me ed Amy." Lo guardai negli occhi. "Così... si, bravo. Respira e stai calmo." Deus prese lunghi respiri iniziando a calmarsi. "Che ne dici di tornare nella tua forma normale?"
"No." Rispose lui. "Ho ripreso il controllo. Se tornassi normale proprio ora non ci concluderei nulla. Se mai l'Oscurità dovesse prendere il possesso di me, devo riuscire a mantenere il controllo anche nelle situazioni più disperate. In questa forma nulla può fermarmi se non io stesso. L'ho messa alla prova con Holfast, lo so per certo."
Oggi...
Guardai Hazel, la lupa bruna stava bene. Mi ricordai in quel momento che Hazel era in grado di controllare l'Oscurità e che non aveva alcun effetto su di lei. La risposta era quella: Hazel doveva fermare Calipso prima che ingoiasse tutti. Se non da sola, allora avrebbe avuto bisogno di aiuto.
"Hazel!" Le indicai Fenrir. "Devi... devi trasformarlo!"
La lupa bruna era confusa. "Trasformarlo? Perché? Se lo facessi ora potrebbe essere pericoloso! Potrebbe perdere il controllo e fare male a noi!"
"Ascoltami! Non succederà! Devi fidarti delle mie parole!" Gridai.
In realtà mi stavo basando solo su ciò che mia nipote mi disse a riguardo, speravo che quella parte di Deus uscisse fuori e prendesse il controllo della forma oscura, sempre se le sensazioni di mia nipote avessero una base solida. Era forse l'unico modo per uccidere quel mostro. Hazel corse da Fenrir, infuse la propria zampa con un'aura nera e guardò il lupo bianco e nero. Si prese di coraggio e diede una zampata al suo petto per raggiungere più in fretta il cuore. Al momento dell'impatto, Hazel venne lanciata via. L'Oscurità aveva preso il sopravvento su Fenrir e lo stava cambiando. Calipso aprì la bocca per ingoiarmi, un taglio le squarciò le guance facendole cadere la mandibola. Fenrir era avvolto da una fuoco nero, i suoi occhi erano due fiamme viola. Non era possibile vedere il suo aspetto, era però forte la sua presenza. Il lupo oscuro si scagliò contro Calipso con tutta la sua aggressività, si attaccò al muso e le cavò gli occhi. Hazel osservò sorpresa e meravigliata da ciò che stava accadendo. Quando tornò alla realtà, decise di fare qualcosa per quell'acqua nera. Chiuse gli occhi ed assorbì l'Oscurità presente nel suolo. Ci volle tempo, la stanza era vasta. Quando venni bagnata dall'acqua limpida, le mie forze tornarono. Mi sentivo meglio e potevo dare aiuto, ma non ce ne fu bisogno. Fenrir, con la sua sola forza, alzò il mostro e lo sbatté al suolo più volte. Calipso era in difficoltà, non riusciva a liberarsi in alcun modo. Fenrir continuò a colpirla finché Calipso non morì da sola, poi svanì nel nulla come fumo lasciando Velvet, Amiya e gli altri per terra senza forze per continuare. Fenrir guardò i lupi per terra, poi poggiò i suoi occhi su di me. Ci scambiammo un lungo sguardo e di nuovo ci vidi Deus in quegli occhi. Sorrisi. Senza che se ne accorgesse Hazel lo aggirò. Lo colpì al petto ancora una volta assorbendo anche quell'Oscurità. Il lupo bianco e nero si sentì frastornato.
"Che... che é successo...?"
Hazel sorrise vedendo che stavamo tutti bene. "Abbiamo vinto contro quel mostro. Siamo tutto vivi."
Fenrir scosse la testa e sorrise leggermente. "Non era poi così forte..."
Hazel mi guardò, io sorridevo orgogliosa del mio piano. Avevo fede in Deus e ciò era sufficiente per credere alle mie sensazioni. Avevamo superato le insidie del quinto piano con successo. Quello che accadde a Fenrir non lasciò alcun dubbio nè a me nè ad Hazel: dentro di sè c'erano le metà dei lupi più forti che io avessi mai incontrato, quella di Deus e quella di Azazel.
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La Scintilla #Wattys2018 [COMPLETA]
Fantasy#8 in LUPI MANNARI 28/11/18 #2 in DARKNESS 03/08/18 #9 in LUCE. 6/07/18 #35 in LUPI MANNARI. 9/05/18 🥇 Storia inserita nella lista di Era per il miglior punteggio ne "Il Tempio delle storie". 🥇 Posto nel servizio di scambi di letture di Sunjeon "T...