La Regina dei lich

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Alzai lo sguardo verso chi sedeva sul trono. La guardai: era una lupa dal manto azzurro che sfumava sul petto e sul muso in un blu notte. Gli occhi erano anche essi blu ma molto più splendenti. Non avrei mai pensato di vedere un manto di quel colore, era davvero... stupendo. In quel momento, mi soffermai di più sul trono su cui era seduta: era totalmente fatto di ghiaccio, la parte superiore aveva delle stalattiti che riflettevano il sole. Dietro il torno vi erano cinque grandi finestre da cui entrava la luce, sopra di noi era presente una balconata sorretta da delle colonne.

"Sei tu che hai fatto tutto questo?" Domandai portando i miei occhi nei suoi.

Sembrò non curarsi di me, restò coricata sul suo grande trono di ghiaccio fissandomi. "Chi lo domanda?"

"Non credo che ti interessi il mio nome. Dovrei essere io a porti delle domande, in realtà."

Si mise in piedi sul suo trono. "Come osi? Entri in casa mia, irrompi in stanze che non ti appartengono e pretendi di fare le tue domande? Sono io a comandare questo gelo, inchinati di fronte alla tua regina!"

Feci un paio di passi avanti verso il suo trono. La luce che proveniva dalle finiestre mi illuminava. "Mi dispiace se ho varcato stanze che non mi erano permesse ma se sono arrivata fin qui è per chiederti di mettere fine a questo gelo. Dei lupi potrebbero morirne e mi dispiace, ma non mi inchinerò al tuo cospetto."

Mi guardò negli occhi. "Non costringo loro di restare in quelli che sono e saranno i miei territori, sono liberi di andare ma non di opporsi a me. Dì a quei lupi di sparire prima che io cambi idea su di te."

Ricambiai il suo sguardo senza timore. "Questo gelo si sta propagando a terre che non sono di tuo possedimento. Non puoi prendere terre che non ti appartengono."

Usò la sua magia per far scendere il trono fino a terra. Scese e riportò il trono alla sua altezza originale ma senza distogliere lo sguardo da me. "Il tuo volto mi é familiare."

"Non credo di averti mai incontrata prima di oggi, mi spiace." Mi fermai un attimo ricordandomi cosa avessi visto in quella stanza. "Forse hai conosciuto la mia famiglia, ho visto un simbolo in questo castello che è molto simile a quello che ci tramandiamo noi di generazione in generazione."

"Un simbolo?" Si avvicinò di un paio di passi. "Intendi... questo?" Il suo corpo emanò una scia di energia creando il simbolo Ying Yang per aria

Alzai lo sguardo stupita e interdetta. Non avevo mai visto nulla di simile. "E-esattamente, è presente quasi in tutto il castello."

"Questo simbolo é parte della MIA famiglia. Come fa ad essere parte della tua?" Avanzò congelando le zone dove la sua zampa toccava.

"Non lo so, ma io posseggo una collana con quello stesso simbolo."

"La possiedi? Dov'é?" Congelò la porta dalla quale ero entrata. A quanto pare, non voleva più che andassi via. "Quella collana appartiene a me."

"Non è con me, non porto mai quella collana durante una ronda. È l'unica cosa che mi rimane della mia famiglia, non ho intenzione di perderla." Ammisi con sincerità, avevo fatto bene a non portarmela dietro.

"Mi é stata sottratta da mia figlia Nivah poco dopo il suo tradimento. L'avrà passata alla sua sporca discendenza, ma adesso tu sei qui e non é un caso." Mi guardò la zampa posteriore e la sentii subito congelarsi. "Il destino ha voluto che tu, discendente di Fannie figlia di Nivah, tornassi da me per farmi compiere la mia vendetta. Avrò quella collana e sarai tu a riportarla alla sua legittima proprietaria."

Provai a tirare via la mia zampa. La guardai seriamente. "Quindi tu... sei una mia antenata?"

"Così sembra. La maledizione che lanciai su mia figlia non si é svegliata con te, né con tua madre e nonna." Si avvicinò e mi guardò avvicinando il muso al mio. "Hai una figlia... maga anche lei. È in lei che si é risvegliata la mia maledizione. Sembra che stia seguendo le orme della sua cara nonna." Sorrise.

La Scintilla #Wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora