Una piccola felicità

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Passarono pochi giorni dalla morte di Rarity. Joel non poté entrare nel territorio del Sole per via delle sue azioni. Azazel si allontanava dalla tana solo se Deus gli dava il cambio, non lasciava mai l'entrata senza sorveglianza. Nako era impreparata all'improvvisa nomina, doveva occuparsi degli stessi compiti che aveva Ember senza un minimo di preparazione. Nominò Bilbo, il suo compagno di vita, Beta del Branco della Luna. Joel restò tutto il tempo nel Territorio Comune, qualche volta aveva suo padre a tenergli compagnia ma il Re bianco non poteva stare troppo spesso intorno al figlio, rischiava che i lupi della Luna prendessero di mira anche lui. Per quanto fosse dura, tutti passammo un periodo di pace e lontani tra noi. Dopo quel periodo di pace incominciammo a ritornare al Territorio Comune anche se tenendo la guardia alzata. Joel non aveva nessuno con cui parlare se non noi compenenti della sua famiglia. Il Branco della Luna era grato a Joel per aver opposto resistenza a Kamas e aver salvato Zawadi, Nako e Bilbo però rimanevano diffidenti. Joel stava consolidando i rapporti con il Branco della Luna pur rimanendo amico del Sole. Non sopportava che il nonno fosse morto a causa di Ember ma non poteva seguire i pensieri di Kamas, Azazel e Deus, non poteva odiare tutti i lupi della Luna. Il suo senso forte di giustizia gli impediva di dare la colpa a coloro che non lo meritavano. I branchi si evitarono come meglio potevano, dovevano riprendersi dalle ferite subite durante una delle guerre più sanguinose che quei territori avessero mai visto.

Quella mattina fui svegliata dalla luce del sole che entrava dalla tana. Mossi leggermente il muso e aprii gli occhi, guardai al mio fianco: Amy dormiva accucciata su sè stessa e il muso nascosto nel pelo del padre che, a sua volta, dormiva con il muso sulle zampe. Sorrisi dolcemente e mi alzai, stirai le zampe e mi avvicinai a Deus. Lo mossi leggermente.

"Bestione, vado a fare due passi. Azy non c'è, tieni d'occhio la tana." Sussurrai in modo da non svegliare nè Amy nè Horo.

"Mmh, mmh..." Aprì appena gli occhi per guardarmi. "Sta attenta." Sbadigliò.

"Tranquillo, torno presto." Gli leccai il muso e uscii dalla tana.

Mi diressi con passo lento verso il bosco, respirai a pieni polmoni quell'aria pulita e mi guardai intorno in silenzio. In quel profondo silenzio si riuscivano ad udire solo i versi di vari animali, come i gufi o le alci che si richiamavano a vicenda. Era davvero una bella mattinata per una caccia. Mi misi sulla pista di un alce e iniziai a seguirlo, arrivai all'alce e gli saltai addosso, quando stavo per ammazzarlo, un altro odore a me familiare mi invase le narici. Guardai a destra e poi in basso verso la mia preda.

"È il tuo giorno fortunato."

Lo lasciai andare e seguii l'odore, più andavo avanti e più notavo come mi stessi avvicinando al territorio del Branco della Luna. Buttai un'occhio alla mia destra e vidi Joel correre insieme a Bilbo verso quei territori. Li seguii velocemente e arrivai sul luogo nel preciso momento in cui Joel uccise un cervo.

"Visto? Sono stato bravo! Ho catturato il cervo."

"Si, sei stato bravo. Sei anche vicino al confine del territorio della Luna." Ululò Bilbo per richiamare l'Alpha.

Effettivamente, notai negli occhi di Joel un segno di stupore non si rese per niente conto di essere arrivato così vicino ai territori della Luna. Io rimasi ferma, sperando che non fosse necessario il mio intervento. Nako era nei paraggi e impiegò pochissimo per raggiungerli. "Joel..."

"Nako." Disse il giovane lupo, infastidito dal viscido tentativo di Bilbo di metterlo nei guai.

"L'ho trovato qui a cacciare e non é la prima volta che si avvicina così tanto alle Lune."

"Oh davvero?" Ringhiò leggermente l'Alpha.

Joel non mostrò alcuna paura. "Sono neutrale, ho diritto a stare nel Territorio Comune e fino a prova contraria non sono nel tuo territorio."

Nako si avvicinò lentamente. "Questo non vuol dire che puoi avvicinarti così tanto a noi, figlio di Azazel."

Joel ringhiò in risposta, il fatto che avesse nominato il padre con disprezzo lo fece arrabbiare. "E cosa vorresti farmi? Picchiarmi? Non ti conviene, non vorrei dover chiamare lo zio Deus per darti una lezione."

Nako ringhiò ancora più forte e fece un altro passo avanti. Sorrisi alla risposta di Joel, il ringhio infastidito di Nako mi riempiva di soddisfazione, la rabbia che provava nei confornti di Deus si leggeva nei suoi occhi. Ma Joel era certamente più debole di Nako, era anche in inferiorità numerica, per quanto lui non si sarebbe mai tirato indietro, avrebbe perso. Non potevo permettere che alzasse anche solo una zampa su mio nipote. Così mi feci avanti.

"Joel!"

Si voltarono tutti a guardarmi. Io tenni lo sguardo su Nako, uno pieno di odio. "Roxy... sei ancora viva?"

"E vegeta. Voi, piuttosto, ve la prendete con Joel? È neutrale. Mi meraviglio di voi."

Nako spinse Joel e lo superò avvicinandosi a me. "Non osare parlarmi in questo modo!"

"Altrimenti? Mi basta lanciare anche un breve ululato per chiamare Deus o Azazel. Non vorrai mica iniziare una nuova guerra, questa volta potresti essere tu la prossima a morire, come Ember."

Joel si rialzò e mi affiancò. "Zia, cosa ci fai qui?"

"Stavo cacciando quando ti ho visto correre insieme a quel verme verso le Lune, per fortuna ho pensato a seguirti. Ora andiamo via, non possiamo stare qui." Guardai Nako. "E tu non hai potere nel Territorio Comune. Ember non te lo ha detto?" Mi voltai e andai via con mio nipote.

Nako rimase lì a ringhiare, mi odiava con tutto il cuore. Beh, il sentimento era reciproco. Joel mi seguì senza replicare, dopo quello che successe era più riluttante ad andare dalle Lune. Non pretesi le sue scuse, sapevo già che era stato ingannato e che non aveva cattive intenzioni. Decisi comunque di riferire l'accaduto ai genitori. Arrivai al territorio del Sole dove vidi Azazel correre con fretta.

"Azy, aspetta! Devo dirti una cosa!"

"Non c'é tempo!" Esclamò il Re bianco, si fermò ma non smise di muovere le zampe in preda all'eccitazione. "Mi ha chiamato Vox! Horo sta per partorire!"

Sia io che Joel ci allarmammo e raggiungemmo, insieme ad Azazel, Horo. Era dentro la tana, Deus era proprio all'entrata assicurandosi che tutto stesse andando bene. Joel entrò nel panico, corse subito a chiamare Amy. Mi feci subito avanti offrendo il mio aiuto a Vox che mi disse di andare a prendere alcune pozioni nella sua tana. Annuii e corsi via lasciando Deus, Azazel e Vox alle prese con Horo. Arrivai alla sua tana e guardai le pozioni, non sapevo esattamente quali dovessi prendere ne quali le servissero. Mi muovevo in modo leggermente agitato mentre ci pensavo, alla fine, decisi di portarne una di ognuna. Uscii dalla tana e intravidi Amy e Joel, insieme raggiungemmo la tana ma, ormai, era tutto finito. Horo aveva partorito da sola senza l'aiuto di nessuno. Joel ed io ci facemmo largo tra i lupi e guardammo la nuova arrivata: era una cucciola bruna come la madre, la schiena e i cuscinetti bianchi come il padre e gli occhi rossi. Ci guardò attentamente e sorrisi intenerendomi. Azazel si avvicinò.

"Hey, piccolina. Ciao." Sorrise lui.

La cucciola guardò il padre e allungò la zampa, Azazel si avvicinò e le fece toccare il muso. La piccola sorrise ed abbracciò il muso del padre come poteva. Amy si avvicinò a sua zia.

"Come la chiamerete?"

Horo sorrise e guardò il compagno. "Questa volta tocca a te. Come chiamerai nostra figlia?"

Azazel sorrise a sua volta e chiuse gli occhi, versò una lacrima. Fu una scena così dolce che fece commuovere anche me. Quella cucciola sembrava portare pace nei nostri cuori. Una piccola felicità per tutti noi dopo il tragico evento.

"Hazel. Il suo nome... é Hazel."

"Hazel..." Sorrise Horo. "Mi piace."

La Scintilla #Wattys2018 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora