Capitolo 85

4.3K 250 61
                                    

Conto i secondi come se farlo mi desse la possibilità di sapere quanti ne mancano affinché quella maledetta porta si apri.
Conto le mattonelle di questo squallido pavimento, pur di non pensare a quello che sta accadendo.
Conto i battiti del mio cuore nella speranza che possano sempre uguagliare i suoi.
"Hey", la mano di Dave si poggia sulla mia spalla, non ho né la forza né la voglia di parlare con nessuno. "Come stai?".
Sospiro pesantemente.
"So che non vuoi parlare ma credo che ti farà bene lo stesso".
"Mi farà bene vederla uscire viva da lì dentro", sbotto alzandomi di scatto. Tutto è scomodo al momento.
"Micol è in gamba, troverà una soluzione".
"Deve trovarla", replico stringendo le mani in due pugni. "Lo riterrò l'unico responsabile".
"Sai che non è così". Sussurra appena. "C'è così tanto mistero attorno a quella ragazza, a tal punto che penso che non sia tu il pericoloso fra i due".
"Ma che stai dicendo?". Mi acciglio.
"Noi non siamo normali ma neppure lei lo è molto, ho sentito che qualcosa nel suo battito non va".
"E quindi?". Sto per incazzarmi. "Cosa vorresti insinuare?".
"Alex", si passa una mano fra i capelli. "Hai mai pensato a quali conseguenze potrebbe avere vostro figlio?". Lo guardo, continuo a guardarlo con un irrefrenabile voglia di colpirlo forte. "Voglio dire...io...ho fatto qualche ricerca".
"Ricerca?". Sbuffo una risata amara. "E sentiamo, cosa avresti ricercato?".
"Un sistema di blocco del battito a distanza. Beh, detta così fa ridere ma....sai bene che il padre di Sophia e Diego hanno creato una specie di taccuino segreto on line", trasalisco. Ne avevo sentito parlare ma non avevo alcuna prova della sua veridicità.
"Parla", sono teso come una corda di violino, parlare di questo, in questo momento, non aiuta affatto.
"Ecco..credo di essere riuscito ad hackerare il sistema".
"Che merda stai dicendo? È impossibile, non ero neppure sicuro che esistesse".
"Ne esistono due, di cui uno gestito solo da Diego e credo che lì abbia scritto tutto quello che sta succedendo al cuore di Sophia".
"Mi stai facendo incazzare Dave, cosa hai letto?".
"Diego non avrebbe mai lasciato tutto irrisolto, abbiamo sempre pensato che si sarebbe vendicato prima o poi, ma questo prima o poi, è sempre esistito". Si siede e sono davvero sul punto di impazzire. "Credo che il dottor Connel sia stato poco professionale".
"C-cosa c'entra quell'uomo?". Balbetto. Sento di essermi perso troppe cose e io odio tutto questo, lo odio troppo.
"Credo che Diego gli abbia proposto un affare, un affare che in qualche modo gli permetteva di gestire quello che all'apparenza è stato un miracolo". Scuote il capo. "Non ti sembra strano che dopo la morte di suo figlio, sia subito arrivato un cuore compatibile per Sophia?".
"Io...insomma, capita spesso di...avere fortuna. Credo". Guardo quella porta, vorrei solo stringere Sophia il più possibile.
"No nelle nostre vite, Alex. Per come la penso io, Diego ha escogitato ogni cosa, non ha mai abbandonato Sophia, mai".
"Cazzo Dave, che cosa hai letto?".
"C'è una sezione in questo sistema segreto che parla di cure, sono citate anche le nostre in forma anonima, e poi...poi c'è una sezione che parla di una cura a distanza, ma più che una cura io la definirei una sorta di bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro".
"Una bomba?". Sto tremando.
"Quello non è un cuore Alex, non è un cuore normale..Dio non so come spiegartelo. Molte cose non sono chiare neppure a me, ma è come se a Sophia fosse stato trapiantato un cuore che può smettere di battere da un momento all'altro, e non è Dio o chissà chi a deciderlo".
"Stai dicendo che...", deglutisco completamente a corto di parole.
"Che quello che la tua ragazza ha in petto è un cuore artificiale, gestito da Diego e che lei..potrebbe morire solo quando sarà lui a deciderlo".

Micol's pov
La vedo chiudere gli occhi, abbandonarsi all'effetto dell'anestesia mentre in me è in atto una lotta.
Bisturi alla mano, la paura di fallire, la paura di star prendendo la scelta sbagliata. Anni di studio, la possibilità di provare, la possibilità di vincere.
Quando ho incontrato Sophia per la prima volta, ho subito pensato che era una ragazza diversa, unica, speciale. Negli anni, a sua insaputa, l'ho vista crescere, l'ho vista cadere, piangere e sorridere. L'ho vista star male, poi riprendersi, poi star male ancora.
Ho visto amici volersi bene, studiare insieme e poi fallire. Ho visto il tradimento, la paura di un padre, ho visto amori nascosti e mai svelati perdersi nel tempo. Ho ascoltato bugie fingendo di non sapere la verità, ho accettato cose di cui ora, forse mi sto pentendo.
Ho trascorso gli ultimi vent'anni della mia vita in queste mura, le ho odiate, ho studiato, spesso ho vinto ma restando sempre dietro le quinte. Ero quello che muoveva i fili, ma si sa che in uno spettacolo sono i burattini ad essere applauditi dalla folla e ora che sono qui, mi sento debole.
Il telefono squilla e so già chi è, so già cosa vuole che io faccia. Non rispondo e mentre poggio il bisturi sul suo petto, penso che comunque non ci sia soluzione. Premo verso il basso applicando pressione. Piccole gocce di sangue sporcano il mio guanto.
Lui non lo sa, ma semmai questa ragazza dovesse morire non sarà di certo per colpa sua.
Prendo dei lunghi respiri, l'organo artificiale pompa piano e so bene che Diego aspetta solo una mia parola per mettere fine a tutto. Il telefono squilla ancora. Molto probabilmente starà urlando e non pensando che questa ragazza è la figlia della donna che un tempo lui ha amato. Troppi intrecci, troppi tradimenti tra cui il mio verso persone che di me si sono sempre fidate. Allora mi tornano in mente i loro volti, Alexander, Dave, Natalie e persino Damian. Non dimenticherò mai i suoi occhi, come non dimenticherò mai il suo ultimo respiro, perché infondo di fronte a queste morti così giovani, siamo tutti un po' responsabili.
Apro la cella dove per anni ho costudito il dono più grande di questa ragazza, il suo cuore. Il vero cuore malato. Molti non capiranno, molti penseranno che questa è pura follia, ma non ho altro da provare.
Poi la vedo. Il mio più grande sacrificio, ciò per cui non ho dormito per mesi interi e se davvero questa follia dovesse funzionare, nulla mi fermerà. Ignoro un'altra chiamata, non ho molto tempo prima che Diego agisca e scopra il mio ennesimo tradimento.
Adoro questa ragazza, ma sono egoista e mentre porto via dal suo corpo questa falsa illusione, penso di avere il mondo fra le mani. Inietto la cura nel suo vero cuore fermo da tempo, riponendolo lì dove sarebbe sempre dovuto essere. Collego l'elettrocardiogramma, chiudo quella ferita che non dovrebbe esistere su una ragazza così, e aspetto il successo che per lei sarà continuare a vivere, mentre per me sarà essere considerato l'inventore di qualcosa mai pensato prima. E sarò l'unico, l'unico a trionfare davvero.

La cura [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora