10 Reid

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“Hai preso già qualcosa per Ellie?” Shane mi chiede non appena terminiamo la canzone. Lo guardo in attesa di spiegazioni. “Per il… O la… Insomma, per la creatura.” Scoppio a ridere e per poco non mi cade il Fiddle1 di mano. “No, per favore, no” Brennan si inserisce subito nella conversazione. “Che c’è?” Shane gli chiede. “Lo sai.” “Non ho idea di cosa tu stia parlando.” “Tu conosci il sesso del bambino.” Vorrei continuare a ridere, davvero, ma ho paura che stavolta non verrebbe ignorata e che potrebbe essere la serata giusta in cui Brennan si ricordi di avere un paio di palle e di dimostrarle prendendo a pugni il sottoscritto, e lo sappiamo, ormai, che il sangue e io non andiamo d’accordo. “Lo conosciamo tutti.” Il mio Veldons preferito arriva con vassoio alla mano. “Che cosa?” Brian scrolla le spalle innocente mentre Alex si volta furioso verso di me. “Perché mi guardi così? Io non c’entro niente, stavolta.” “Tu c’entri sempre.” “Io non ho detto niente a nessuno” mi difendo perché questa volta non sono stato io la rana dalla bocca larga della situazione. “Me lo ha detto Ellie” Shane si decide a prendere le mie difese. “Ieri sera.” “Oh perfetto” Brennan scuote le braccia. “E tu?” Si rivolge a Brian. “A me lo ha detto Andy stamattina.” Alex si volta verso Andy. “Me lo ha detto Shane ieri sera, va bene?” “E tu sei corso a dirlo a tuo fratello.” “È saltato fuori nella discussione.” Alex posa le mani sui fianchi. “E sentiamo, perché voi due stavate parlando di mia moglie?” “Non parlavamo di tua moglie” Brian dice. “Sono venuto al lavoro, ho salutato Andy…” “Che come ogni mattina era già qui al posto tuo” Andy precisa ma Brian lo ignora. “E gli dico, ehi, novità? E lui mi dice, sai che Brennan ed Ellie aspettano…” “Fermo lì” Shane lo blocca. “O Ellie mi ucciderà.” “Non è un mio problema” Brian risponde. “Ma mio sì” Andy dice subito. “Siete dei… Siete…” Alex inizia ma non sa neanche lui cosa dire. Si sente tradito su tutta la linea. Non sono uno stronzo totale e non mi piace stare dalla parte del gruppo, non sono uno che fa branco, quindi mi alzo dal mio sgabello e decido che per una volta starò dalla parte del più debole. “Io non lo conosco il sesso del bambino.” Tutti si voltano verso di me. “Nessuno me lo ha detto.” “Vuoi dire che sei stato relegato alla cerchia degli sfigati come Brennan?” Brian chiede, cessando all’istante di essere il mio Veldons preferito e di conseguenza anche il mio barman. “Voglio dire che non mi interessa saperlo.” “Ah no?” Brennan chiede sorpreso. Gli poggio le mani sulle spalle e lo guardo negli occhi, la sua speranza mista a paura che io stia per giocargli un brutto tiro mi fa istintivamente sorridere. “No, ti farò compagnia in questa cosa.” “Davvero?” Chiede mio fratello incredulo. “Questo perché essendo la persona meno importante di tutta la compagnia nessuno ci ha tenuto a metterti al corrente degli sviluppi sulla questione Johnston-Brennan” Brian dice, con la chiara intenzione di essere divertente, ma come suo fratello non lo è mai, soprattutto in questa occasione. È vero che nessuno ha pensato di correre da me a darmi la notizia, ma non mi soffermerò su questo. “Starò dalla tua parte” confermo ad Alex. “E perché lo stai facendo?” “Voglio sapere per una volta come ci si sente a essere lo sfigato di turno, immedesimarmi un po’ nella parte che tu, devo dire, porti avanti egregiamente da almeno trent’anni.” “Vaffanculo, Reid” Alex scosta le mie mani dalle sue spalle. “Mi stai solo prendendo in giro.” “Forse un po’, ma è vero, sono dalla tua.” “Contro tua sorella?” Shane chiede al che mi giro verso di lui. “Mi ha pur sempre rotto un braccio e quasi spaccato il naso.” “E tu sei uno che le cose se le lega al dito a vita.” “Non a vita” lo correggo. “Per l’eternità.” Shane scuote la testa e si alza dallo sgabello. “Ho bisogno di bere” dice, dirigendosi verso il bancone. “Vado anch’io” Alex annuncia. “O non arriverò alla prossima ecografia.” “E tu?” Andy chiede a suo fratello. “Io non ho voglia di bere.” “Non stai dimenticando qualcosa?” “Che?” “Che ci sei tu al bar, razza d’idiota!” Brian si batte la fronte con la mano e corre verso il bancone dove devo dire si è formata una certa fila, mentre Andy si avvicina invece a me. “Vuoi darmi dello sfigato anche tu?” “Affatto.” “E allora cosa stai per fare? Perché la sento nell’aria.” “Cosa senti?” “Paternale in arrivo.” “Non sono così vecchio.” “Anagraficamente forse, ma non posso dire lo stesso di tutto il resto.” “Non sai niente di tutto il resto.” “E per fortuna!” “Volevo solo dirti che ho fatto qualche domanda in giro.” Resto in ascolto. “Pare sia stato solo un falso allarme.” “Ne sei sicuro?” “Nessuno lo ha visto, a parte quella sera.” Annuisco pensieroso. “Si è fatto vedere a casa?” “Non mi ha detto nulla, ma d’altronde sa cosa penso di lui. Non sono sicuro che me lo direbbe.” “Lo sai che non puoi fare nulla, vero? Quella è pur sempre la sua famiglia, Reid.” “Mmm-Uhm.” “Avresti dovuto fare qualcosa molto tempo prima.” “Non c’è bisogno che tu me lo ricordi.” “E tu non puoi evitare che lui si avvicini a loro.” Mi volto verso di lui. “Non hai idea di cosa posso fare, Veldons.” Andy sospira pesante. “Ed è qui che ti sbagli, io so benissimo cosa puoi fare, sto solo cercando di evitare che tu lo faccia.” “Mi conosci abbastanza per essere consapevole del fatto che nessuno può dirmi cosa fare, né tantomeno quando fermarmi.” “Vale quello che ti ho detto l’altra sera. Prima di fare qualsiasi cosa o anche solo di pensarla, vieni da me.” Alzo gli occhi al cielo. “Non scherzo, Reid.” “Quanto sei pesante.” “Qualcuno deve pur assicurarsi che voi non facciate casini.” “Non dovresti preoccuparti per tuo fratello?” Andy sorride e annuisce lentamente. “È proprio quello che sto facendo.”

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