83 Sloan

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“Ehi, era qui che ti nascondevi.” Silas mi trova nelle scuderie. “Non mi stavo nascondendo.” “Ma la festa è lì dentro.” “Non ho voglia di festeggiare.” “Lo sai che è una cosa importante.” Ogni anno mio padre organizza una festa pre natalizia qui in hotel, proprio come Peter Johnston fa nella sua distilleria. Lui la organizza il diciotto dicembre, mentre Peter il ventuno, di modo che i cittadini possano partecipare a entrambe. È una tradizione di famiglia. “Fai solo un’apparizione” Silas dice, prendendomi la mano. “Almeno fino al discorso di papà, poi se vorrai scappare via, ti aiuterò a farlo.” “Non voglio scappare, è solo che…” Abbasso lo sguardo. “Che ti manca.” “Non credevo che potesse fare così male.” “Tesoro” Silas mi stringe a lui. “Vorrei poter fare qualcosa.” “Nessuno può fare nulla.” Mi scosto da lui e prendo un profondo respiro. “Andiamo, posso farcela.” “Sei sicura?” “Ho affrontato di peggio, no?” “Assolutamente.” Mi prende per mano e insieme torniamo in albergo, dove una festa in stile Kylemore ci attende. Il grande albero domina il salone delle feste come tutti gli anni, accanto a lui il pianoforte a coda a disposizione degli ospiti e intorno a noi le persone felici e un po’ alticce che mangiano e si divertono. So che ho detto a Silas che avrei potuto farcela, ma non sono sicura di poter mantenere la parola data, non quando ho un buco nel cuore che si allarga ogni secondo di più che passo lontano da lui. Vorrei non averlo mai avuto, almeno non avrei mai saputo a cosa avrei dovuto rinunciare. Mio padre prende la parola per il consueto brindisi, Silas mi passa un bicchiere ed entrambi restiamo in ascolto, mentre Sam è accanto a suo nonno. “Buonasera a tutti e grazie per essere venuti. È stato un anno molto importante, un anno che ci ha visti affrontare grandi sfide e che ci ha messo a dura prova” mi guarda e io sento di essere in procinto di scoppiare a piangere. “E che come sempre abbiamo affrontato a testa alta.” Il primo applauso spontaneo lo interrompe per qualche istante. “Ma io oggi sono qui per dire a una persona, una delle persone più importanti della mia vita, che non è mai tardi per ricominciare.” La prima lacrima viene giù. “E che non è mai tardi per perdonare. Che a volte si fanno degli errori, ma che tutti meritiamo una seconda possibilità per fare meglio, per sistemare le cose.” “Papà” sussurro tra le lacrime. “E c’è qualcuno qui, oggi, che ha bisogno di essere perdonato.” Le persone iniziano a bisbigliare mentre io mi guardo intorno confusa e poi lo vedo, seduto al piano, con il suo smoking impeccabile e circondato dalla sua famiglia. “Scusatemi, non sono bravissimo al piano, mia madre mi ha fatto prendere lezioni da bambino ma mi ci vedete al piano, voi?” Qualcuno ride ma io ho paura che i miei singhiozzi sovrastino ogni cosa. “Di solito suono altro.” Si volta a guardarmi. “Ma stasera ho deciso di gettare al vento tutte le mie scuse e le mie stronzate solo per poter dire alla donna che amo che… Be’, che sono qui per chiedere il suo perdono. La mia band mi accompagnerà, con l’aggiunta di qualche infiltrato che non sono riuscito a tenere a casa.” Ancora risate mentre per me ci sono altre lacrime. Reid si schiarisce la voce, muove le dita sul piano e poi canta. There you stand, opened heart, opened doors… Full of life with a world that’s wanting more… But I can see when the lights start to fade… The day is done and your smile has gone away… Reid Johnston sta cantando per me, davanti a tutta la città, davanti alla mia famiglia, a mia figlia. Let me raise you up… Let me be your love Mi sta dicendo che vuole amarmi e sta facendo in modo che tutti lo sappiano. Non si nasconde, non tenta di mascherare le sue emozioni. Vuole che tutti le vedano, vuole che io lo veda diventare l’uomo che ho sempre creduto che fosse. May I love you, may I be your shield… When no one can be found… May I lay you down “Oh dio, Sloan” Silas dice al mio orecchio. “Lo hai reso umano.” Scuoto la testa stordita da tutte queste emozioni, mentre sento le sue parole scorrermi addosso e i suoi occhi, oh quelli, sono tutti per me come i miei sono solo per lui. Come era tanti anni fa e come sarà sempre. Perché Reid Johnston ha solo guardato me da che ne ho ricordo e io non ho fatto che guardare nella sua direzione da quando ho imparato a osservare il mondo. Quando Reid smette di suonare nessuno applaude, tutti sanno che il suo show non è finito, tutti sanno che ha qualcosa da dire. Si alza dallo sgabello e viene verso di me, continuando a sostenere il mio sguardo. “Ti ho voluta dal primo istante” dice a voce alta. Vuole che tutti sentano. “Avrai avuto quattordici o quindici anni e io lo sapevo già che mi sarei innamorato di te. E sapevo che non sarebbe stata una cosa passeggera o indolore. E sapevo che sarebbe stato irreversibile. E sapevo che mi avresti spezzato il cuore in mille centocinquanta modi diversi e sai cosa?” Scuoto la testa e lui mi prende le mani. “Io ti ho amata, per ogni volta in cui lo hai fatto.” “Non era mia intenzione.” “Certo che no, Sloan, non lo sapevi, non potevi saperlo, perché io sono così, io tengo tutto per me, io non sono uno che va in giro a dire cosa porta qui” si batte il petto. “E non sono uno che prende ciò che non gli appartiene. E tu non eri mia, e io non lo avrei mai fatto. Ho aspettato e ti ho persa e poi ho aspettato ancora perché avevo paura di perderti ancora. E cosa avrei fatto, poi?” Mi asciuga gli occhi e prende il mio viso tra le mani. “E ho fatto quello che ho fatto, te lo giuro, solo per vederti libera. Volevo che tu avessi tutto quello che meritavi. Non l’ho fatto per me. E questi anni passati a guardarti, a farti ridere, a vederti vivere, sono stati i più felici della mia vita. E poter vedere Sam crescere… È stato il dono più bello che potessi ricevere.” Guardo mia figlia d’istinto che piange tra le braccia di Ellie. “Ma poi tu mi hai baciato sul tuo divano quando credevi che stessi dormendo e io… Oh dio, Sloan, tutto mi è sfuggito di mano. A un tratto non mi bastava più, a un tratto volevo tutto questo solo per me. E lo voglio ancora, lo voglio più di ogni altra cosa.” Si avvicina alle mie labbra ma poi si ritrae. “Non ce la faccio, non sono più io, non posso essere più io, non c’è più un io, lo capisci? Io voglio noi. Solo… Noi.” “N-noi” ripeto prima che un singhiozzo mi chiuda la gola. “Ti prego, per favore… Riprendetemi con voi.” Sollevo lo sguardo su di lui che è così bello adesso, così spaventato e vero, con gli occhi lucidi e profondi, con la speranza che brilla in essi e con la paura di non riuscire a esprimersi come vorrebbe. Io lo so cosa hai nel cuore, Reid Johnston, perché è la stessa cosa che sento io. “Perché mi stai guardando così?” Chiede agitato. “Ti sto guardando come mi guardi tu.” Il suo sorriso si apre all’improvviso. “Come mi hai guardata in tutti questi anni e continuerò a guardarti così. Ogni volta che mi amerai.” “Sei consapevole che in questo modo stai acconsentendo implicitamente a un per sempre con me?” “Oh povera donna!” Qualcuno dice in sala al che scoppiamo a ridere tutti e due. Reid mi prende le mani e mi avvicina a lui. “Che dici, diamo qualcosa su cui spettegolare alla città fino al nuovo anno?” “Solo fino al nuovo anno?” “Non possiamo aspirare a di più perché sicuramente Brennan ne farà un’altra entro Natale.” “Sempre stronzo, neanche l’amore può renderlo umano” Alex dice dalla sala. “Forse ha ragione” mi dice serio. “Non credo di poter essere migliore di così, neanche se mi impegnassi con tutte le mie forze.” “Io non voglio niente di diverso, io voglio esattamente questo.” “Questo.” “Io ho sempre voluto questo.” “Ora dovremmo baciarci.” “Me lo stai per caso chiedendo?” “Non si sentiva il punto di domanda?” “Ma fanno sul serio?” Qualcuno dice tra la folla, credo sia sempre Alex. “Non direi.” “Okay, allora riprovo. Posso baciarti ora, Sloan? Qui, davanti a tutti?” “Davanti a tutti era implicito.” “Dio…” Sospira sulla mia bocca. “Hai idea di quanto cazzo ti amo?” Non so se ho idea di quanto mi ami, ma di sicuro ne ho una su quanto lo amo io.

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