Sloan si china sul mio viso e schiude le labbra sulle mie; le prende tra le sue, mordicchiandole lentamente, respirando lieve su di loro, continuando a passare le sue dita tra i miei capelli. Quando la sua lingua scivola insidiosa nella mia bocca, sento di nuovo qualcosa di impaziente tirare nei miei pantaloni e quando le sue mani lasciano la mia nuca per scendere sulle mie spalle e poi lungo il mio petto, stringo forte le sue natiche tra le dita. “Voglio vederti nuda.” Sloan sorride sulle mie labbra. “Subito era implicito.” Si stacca da me e mi guarda. “Non stavo mica scherzando” le dico facendola ridere. “Cosa devo fare per farmi prendere sul serio da te?” Mi alzo in piedi facendola indietreggiare di un paio di passi. “Non mi avevi già vista nuda?” “Ti sei vestita in fretta, non ho avuto modo di registrare ogni particolare. E poi ero anche impegnato ad assicurarmi che nessun altro ti vedesse e che nessuno vedesse me, o avrei dovuto chiamare mia sorella per farmi tirare fuori dalla galera.” “Come faccio a prenderti sul serio quando dici cose del genere?” “Questo è uno dei miei più grandi problemi, nessuno mi prende mai sul serio.” “E non ti sei mai chiesto perché?” “No, non mi importa di cosa fanno gli altri” mi avvicino di nuovo a lei e mi chino sulla sua spalla, poi sfioro il suo collo con le labbra sentendola trattenere il fiato per alcuni secondi. “Ma forse ho trovato un modo per farmi prendere sul serio da te.” “A-ah sì?” Mordo piano la sua pelle mentre risalgo con le dita lungo le sue braccia. “Vuoi che te lo mostri?” Annuisce. Arrivo alle sue spalle e poi vado in cerca della lampo del suo vestito, la faccio scendere lentamente mentre con l’altra mano le accarezzo la schiena scoperta per intero. Torno sulle sue spalle, infilo le dita sotto le spalline e le faccio scendere lungo le braccia. Il vestito continua la sua discesa fino a cadere sui suoi piedi. Lo stesso fruscio nel buio, la stessa ansia che mi taglia in due il respiro, lo stesso identico desiderio di averla, per me, magari per sempre. Faccio un passo indietro e la guardo, stavolta non di nascosto, quindi ne approfitto per soffermarmi un po’ troppo su ogni particolare, ogni neo o cicatrice. “Perché mi guardi così?” Chiede preoccupata. “Perché sei da togliere il fiato.” “Smettila” scuote piano la testa, facendo cadere i capelli sul davanti. Il biondo delle sue ciocche che si sposano perfettamente con la pelle bianchissima. Allungo le mani verso di lei per riportarli dietro le spalle e poi sfioro i suoi seni con le dita. I suoi capezzoli duri contro i miei palmi, il calore della sua pelle che mi chiama. Mi chino sul suo seno e schiudo la bocca sul suo capezzolo, lo solletico con la lingua e poi vi strofino il viso contro; Sloan si aggrappa alle mie spalle e io lo prendo tra i denti, per sentirla lamentarsi nel silenzio della stanza. Scivolo in basso, le mani lungo il suo ventre e poi sui suoi fianchi, infilo le dita sotto l’elastico della biancheria e le sue di mani si posano subito sopra le mie. Sollevo lo sguardo su di lei mentre mi guarda agitata, ma io lo so che non si tratta del sesso, so che la sua paura sta tutta da un’altra parte. Torno sulle sue labbra e le prendo tra le mie, la bacio lentamente, in modo prolungato e deciso, poi mi stacco da lei e le dico sulla bocca: “Fidati di me”. Le accarezzo i fianchi, le sue mani ancora sulle mie. “Sei con me, Sloan” le dico dolce. “Non hai nulla da temere.” Non può trattenere un sospiro. “E sono sicuro che lo sappia anche tu o non sarei qui adesso.” Le sue mani piano lasciano le mie mentre io continuo a far scendere la biancheria lungo le sue gambe, inginocchiandomi sulla moquette davanti ai suoi piedi. Li solleva uno per volta, lasciando la biancheria sul pavimento: un’immagine che potrebbe anche farmi venire nei miei stessi pantaloni e sarebbe qualcosa che non mi farebbe di certo onore. Risalgo con le mani partendo dalle caviglie, lungo i polpacci e poi le cosce, allo stesso modo, con la stessa voglia di scoprire, con lo stesso amore. Alzo gli occhi su di lei che mi guarda in tormento. “Voglio vederti nuda.” La sento tremare tra le mie dita. “Sono già nuda.” Ci prova, ma io so che ha capito cosa voglio. “Tutta” la mia voce ferma e decisa la fa tremare ancora. “Reid…” “Fammi amare tutto.” Vedo il suo petto muoversi agitato e d’istinto poso il palmo della mano sul suo cuore. “Lo sento che qui dentro sai che lo farò.” Sorride appena ma non è ancora convinta. Mi rimetto in piedi e inizio a sbottonarmi la camicia. “Hai ragione, non stiamo giocando ad armi pari.” Il suo sorriso si apre di più. Lascio cadere la camicia sul pavimento e mi avvicino a lei, i suoi seni premono contro il mio petto e le sue mani vanno in cerca dei bottoni dei miei jeans. Le fisso mentre li fa scivolare dall’asola senza respirare e poi lascio andare il fiato tutto insieme quando scendono lungo le mie cosce. La aiuto a sfilarli e li getto sul pavimento. Poi la guardo ancora, quando le sue dita afferrano l’elastico dei miei boxer, facendoli scivolare via lungo le gambe e rivelando la mia erezione al massimo della sua espressione non verbale. Si morde un labbro guardandola e io gonfio il petto di orgoglio perché dentro di me, un uomo adulto di trentotto anni che sa cosa vuole, sta facendo a botte con l’adolescente coglione che ha ancora bisogno di conferme. La prende nella sua mano, facendola scivolare lenta tra le dita e io continuo a guardarla, eccitato, estasiato e sulla buona strana per essere fottuto. Poi solleva lo sguardo su di me e io mi getto su di lei, afferrando il suo viso tra le mani e premendo la bocca contro la sua con urgenza, con passione e con il bisogno di farle capire cosa sta esplodendo ora dentro di me, a starle così vicino, ad avere la possibilità di toccarla come se fosse sempre stata mia. L’avvolgo tra le mie braccia e la sollevo dal pavimento, mi volto su me stesso e la faccio stendere sul letto, stendendomi a mia volta accanto a lei. Faccio scivolare le dita lentamente lungo il suo corpo che si inarca al mio passaggio e mi dirigo verso il suo fianco destro. Lo accarezzo mentre guardo i suoi occhi perdere sicurezza e scendo fino a sfiorare la pelle proprio sopra la protesi. “Reid…” Sussurra in pena. Mi chino sulla sua bocca e rubo il suo ultimo respiro, mentre sento la sua mano posarsi sulla mia. Mi fermo, perché vorrei solo che si fidasse di me non che si sentisse forzata a fare qualcosa per cui non si sente pronta. “La indosso anche se sono sola a casa a volte.” Le sorrido. “È come mostrare al mondo che sono ancora vulnerabile, capisci? “Non sei mai stata vulnerabile ai miei occhi, Sloan. Vorrei solo che con me ti sentissi al sicuro.” Mi accarezza la barba. “Io sono fiero della donna che sei, lo sono sempre stato. E sono fortunato perché sono io quello a cui stai concedendo la tua fiducia.” Sfiora il mio labbro inferiore con le dita e poi solleva la testa per premere la sua bocca contro la mia. “Lasciati solo amare da me” respiro dentro di lei. “Voglio fare solo questo.” Mi guarda per alcuni istanti prima di scostarsi da me. Prende un respiro profondo e poi sono io a guardare lei, mentre con entrambe le mani sfila via la protesi dalla sua gamba e la lascia cadere sul pavimento. Ero sicuro che il tatuaggio lo avesse fatto per coprire le cicatrici che sono appena visibili sotto l’inchiostro nero. E sono sicuro anche che tutti i tatuaggi del mondo non riuscirebbero a coprire la cicatrice più importante, quella che ha nel cuore e che sta mostrando solo a me. Il suo sguardo resta fisso sulla sua gamba che porta i segni e il rossore dovuti alla protesi indossata probabilmente per tutto il giorno. Poggio una mano sulla sua ancora sulla coscia e poi la infilo al di sotto, prendendo ad accarezzarla. Sloan inchioda i suoi occhi sulla mia mano che percorre la sua coscia con sopra la sua, sulle mie dita che tracciano la forma delle sue cicatrici. La sento respirare in affanno e sollevo lo sguardo su di lei. “Ehi” prendo il mento tra le dita e la faccio voltare verso di me. “È tutto okay.” I suoi occhi si fanno lucidi. “Sei il primo uomo che mi tocca così” dice, a metà tra l’imbarazzo e la commozione. “Sei una donna meravigliosa” le sorrido tenero. “E sei la donna che voglio. Dammi solo la possibilità di dimostrartelo.”
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the good man
RandomC'era una volta un uomo burbero e solitario che trascorreva le sue giornate a osservare il mondo circostante senza attirare mai gli sguardi su di sé. C'era una volta un uomo che se ne stava in disparte a immaginare di vivere la vita di qualcun altro...