41 Reid

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Faccio scattare la serratura e m’infilo nel magazzino, lasciando che la porta si chiuda lentamente dietro di me. Al sentire il rumore della serratura che si richiude Sloan si volta di scatto. “Oh mio dio! È peggio di quello che pensavo!” “E anche qui mi tocca contraddirti, non è quello che sembra.” “Chi diavolo ti ha dato la card per entrare?” “Non ha importanza.” Mi avvicino a lei mentre si schiaccia contro la parete dietro le sue spalle. “Non sono venuto” le dico di getto o finirò con il combinare un altro disastro. Lei mi guarda corrugando la fronte. “Non potevo guardarti mentre dicevi sì all’uomo sbagliato.” “Perché non me lo hai detto che pensavi fosse l’uomo sbagliato?” O glielo dico o chiudo questa cosa per sempre. “Perché non ero sicuro di essere io quello giusto.” Scuote la testa confusa. “Andiamo” mi allontano di un passo. “Ero quello che ero, sono quello che sono. Chi ero per mettermi in mezzo, per dirti che pensavo che…” “Cosa?” M’interrompe. “Ti ho vista nuda una volta.” Lei spalanca la bocca. “Ti stavo spiando. Eri sulla spiaggia di Glassilaun ed eri nuda. Ti stavi cambiando e pensavi non ci fosse nessuno. Era il tramonto. Eri andata a fare surf. Da sola. Come sempre.” Mi guarda come si guarda un maniaco e fa bene, è quello che sono. “E non riesco a togliermi dalla testa quel tatuaggio che hai sul fianco destro.” Il suo viso piano si rilassa. “Voglio sapere se ha un significato per te o se lo hai fatto solo per coprire le cicatrici. Perché io avrei voluto vederle.” I suoi occhi diventano enormi. “E le avrei amate.” Non mi crede ancora, lo farei anche io al posto suo. Devo darle qualcosa di più. “Come amo tutto il resto.” “Non puoi dire sul serio.” “E vorrei sapere tante altre cose, be’ molte le conosco, come avrai capito, ma ce ne sono tante che mancano all’appello e vorrei che me le raccontassi tu.” “Reid…” “Ho bisogno di sapere tutto di te.” Mi guarda di nuovo spaventata. Sarà dura non farla scappare se continuo a dirle quello che mi passa per la testa. “Perché voglio amare tutto, anche quello che tu non ami e voglio amarlo ancora di più.” “Da quanto?” “Cosa?” “Da quanto pensi queste cose di me?” “Difficile a dirsi, ma sono sicuro che quando sono venuto a trovarti in ospedale dopo l’operazione le sentissi già tutte.” “È stato molto tempo fa.” “Lo so.” “Prima del fienile, prima di Sam, prima del matrimonio.” “Lo so.” “Perché, Reid?” “Eri giovane, eri bellissima e avevi tanta voglia di fare ed esplorare.” Mi sorride triste. “E io volevo solo guardarti mentre lo facevi.” “Pensavi di essermi d’intralcio?” “Non volevo tenerti a terra, volevo che tu spiegassi le tue ali, Sloan, che vivessi, che ti riprendessi tutto. Ti conosco da quando eri una bambina” dico, con un macigno sul petto. “Ti ho vista entrare e uscire dagli ospedali, ti ho vista soffrire, ti ho vista ridere quando volevi solo piangere. Ti ho vista mentre ti prendevano in giro.” “Ma tu mi hai difesa.” “Li avrei pestati tutti a mani nude, ma poi mi avrebbero messo in galera e non avrei potuto più vederti e non avrei potuto sopportarlo.” “Dio, Reid…” Scuote la testa. “Io ti guardavo e ti ammiravo. Ammiravo la tua forza, il tuo coraggio, e quando hai deciso per l’operazione definitiva, Sloan…” Respiro o ci provo. “Ho avuto così tanta paura.” “Ne avevo anch’io.” “Lo so. Avrei voluto starti vicino ma non sapevo quale fosse il modo giusto, così ti sono stato amico e ho provato a esserlo, davvero, ma tu eri sempre davanti ai miei occhi ed eri sempre più bella. Io ti volevo solo per me ma tu non eri solo mia, capisci quello che voglio dirti?” Annuisce. Non è scappata. Dio sia lodato. Forse stavolta ce la faccio. “E poi è arrivata Sam. E io, te lo giuro, Sloan, l’ho amata dal primo istante in cui l’ho vista.” Una lacrima scende lungo il suo viso. “E io ho sperato che fosse lui quello giusto, devi credermi, per te, per voi… Ho pregato che fosse lui quello che vi avrebbe amate.” “Perché tu sei l’uomo più buono che conosco.” “Nah” scuoto la testa e poi mi avvicino a lei. “Perché sono l’uomo che vi ama di più a questo mondo.” Asciugo la sua guancia con il pollice. “Ci sono le telecamere” le dico posando la fronte sulla sua. “Tuo padre ci sta guardando.” Sorride. “Lo sospettavo.” “Altrimenti niente ti avrebbe salvata.” “Lo spero.” “Dimmi che ci credi, Sloan. A tutto quello che ti ho detto. Dimmi che credi in me e che sei disposta a dare una speranza a questa cosa.” “Credo a tutto quello che dici, Reid Johnston. È quello il mio problema.” “Ti prometto che farò in modo che non lo sia.” Respira profondamente e poi mi guarda. “Non sono pronta per dirlo a Sam.” “Okay” “Possiamo fare un passo alla volta, cosa ne pensi? Tu e io, noi con lei.” “Va bene tutto, però una cosa te la devo dire.” “Cosa?” “Non riuscirò a tenere le mani a posto ancora a lungo.” “E io non intendo fermarti.” “Oh bene” lascio andare il fiato e lei ride. “Che ne dici di venire da noi domani sera?” “A casa vostra.” “A cena. Se non hai impegni.” “Niente mi terrà lontano da te” le sorrido. “Piccoli passi.” “Esatto.” “Posso sgattaiolare nel tuo letto quando Sam sarà andata a dormire?” Si morde un labbro e io trattengo il fiato. “Basta che tu sparisca prima dell’alba.” “Uscirò dalla finestra se necessario. Non si accorgerà di nulla, ma tu sì, te lo prometto. Tu ti accorgerai di ogni singolo secondo che passerò con te.”

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