Ogni domenica sul campo della nostra ridente cittadina si ripropone bene o male sempre la stessa scena. Bambini che corrono da una parte all’altra, genitori che si agitano e urlano, io che prego almeno di pareggiare. “Ciao, fratello sfigato!” La mia famiglia che decide di assistere a ogni mia disfatta. “Ce l’hai con me? Sei sicura? Non con quello che salta tutte le partite perché troppo impegnato con il suo concubino a fare…” Guardo Ellie e la sua pancia che mi minaccia. “Quello che anche tu sai fare troppo bene?” Mia sorella scoppia a ridere facendo distrarre la mia panchina. “Ehi, voi, concentrati sull’obiettivo!” Mi rivolgo ai tre ragazzini seduti sull’erba che formano la mia rinomata cerchia delle riserve. “Mi è giunta voce che ti sei schierato dalla parte sbagliata” Ellie mi riporta con l’attenzione su di lei, tanto posso fare ben poco per la mia squadra. “Qualcuno deve pur avere pena di quell’uomo.” “Ma non sei tu di solito quella persona.” Scrollo le spalle. “C’è una prima volta per tutto e poi inizia a diventare noioso essere sempre il più sveglio della compagnia.” “Tu? Il più sveglio?” Brian Veldons se la ride da bordo campo. “Non te la sarai mica presa perché non te l’ho detto subito?” Ellie abbassa la voce. “Che cosa diavolo vuoi che me ne importi” torno con lo sguardo sul campo ed Ellie si avvicina di più a me, infila il suo braccio sotto il mio e appoggia la testa contro la mia spalla. “Non sono corsa da Shane.” “Non capisco perché me lo stai dicendo.” “Perché lo so che ci rimani male ogni volta.” “Che cazzata!” “È solo capitato, lui era lì e io…” “Come sta andando?” La mia voce preferita mi coglie di sorpresa alle spalle. “Mi dispiace, sono in ritardo, ma Silas non si trovava come al solito, mai chiedere un favore a quell’uomo!” “Come vuoi che vada, siamo sotto solo di un punto, sto pregando la santissima trinità per un pareggio all’ultimo secondo.” Sloan scoppia a ridere insieme a mia sorella. “Oh mio dio, Ellie” lei dice guardandola. “Sono una botte, vero?” “Una di quelle a cui nostro padre è tanto affezionato” rispondo io, prendendomi un cazzotto sul braccio da mia sorella e un sorriso stendi idiota da Sloan. “Sei bellissima e sei wow” Sloan abbraccia mia sorella e a me toglie la forza di fare ancora il coglione. “Grazie per aver preso Sam all’uscita di scuola questa settimana.” “E di cosa! Poi ormai quei due sono inseparabili.” “E non è una buona cosa che le mie due punte passino tutto questo tempo insieme fuori dal campo.” Mi ignorano come merito e vanno avanti per la loro strada. “Non ti vedo così tanto ultimamente.” “Hai ragione, ma all’hotel siamo ridotti al minimo. Gli stagionali sono andati via il mese scorso.” “Se hai bisogno di qualcosa, se vuoi che Sam passi un po’ di tempo con noi…” “Grazie, Ellie, ma non voglio approfittare.” “Approfittare? E di cosa? Justin la adora.” “Ehi, ehi, moderiamo le parole” mi intrometto ancora e vengo di nuovo messo in un angolo. “E anche noi.” Sloan sorride a mia sorella e io la seguo a ruota. “Allora, ho saputo che finalmente conosci il sesso del bambino.” La sentite anche voi? No? “Ah davvero?” La voce di mia sorella assume quel tono da oh non aspettavo che un momento come questo per vendicarmi del fatto che hai detto a tutti che ero incinta prima che io lo dicessi ad Alex. Perché è così che è andata, ricordate? Matrimonio, brindisi, cespuglio… Io che vado giù sull’erba dopo il destro di mia sorella… Insomma, normale amministrazione. “Reid me lo ha detto l’altra sera.” Adesso? La sentite? Ancora nulla? Sul serio? “L’altra sera.” Mia sorella commenta allusiva. Sono sicuro che a questo punto sia arrivata anche a voi. “Certo, quando è passato per la consegna giornaliera.” Ora la sentite, vero? Quella vocina fastidiosa e martellante che continua a ripetere Reid sei F.O.T.T.U.T.O. Voi vi starete domandando perché non parli? Perché non le interrompi? Perché cazzo non reagisci? “Non sapevo che mio fratello facesse consegne.” Sloan mi guarda. “Saranno almeno cinque anni” dice innocente. Non sono cinque. Sono sette. Mi piace essere preciso. “Immagino che sia un modo per coccolare i nostri clienti abituali” Ellie dice senza alcuna innocenza nella voce, certo, lei non è buona e dolce come Sloan, lei è una Johnston e ha in sé il gene della vendetta a lungo termine. “Avete finito con le chiacchiere da bar? Qui c’è una partita da portare a casa” provo a tirarmi fuori da questa situazione prima che Sloan le racconti che mi sono fermato a cena da loro qualche sera fa. “Ah Reid, questo lo hai lasciato l’altra sera a casa da noi” dice porgendomi il mio portafogli. “L’ho trovato infilato tra i cuscini del divano, deve esserti caduto dalla tasca.” “Oh… Be’… Grazie.” “Non ti sei neanche accorto di non averlo?” Lei chiede ancora una volta con innocenza. “Io… Non…” “Perché dovrebbe, non lo tira mai fuori.” La voce di Brian dice ancora da bordo campo. Ha per caso ascoltato tutta la conversazione per correre da suo fratello a spifferare le ultime news in città? Facciamo un rapido calcolo. Alex lo saprà tra meno di dieci minuti, non appena Ellie avrà finito di collezionare informazioni e correrà da lui per istruirlo sul da farsi. Shane lo saprà tra circa mezz’ora, il tempo di arrivare al Veldons per il classico pranzo post partita. Lo verrà a sapere da Ellie o da Andy che nel frattempo lo avrà saputo da Brian? La vera domanda è chi arriverà prima al Veldons? “Reid?” “Mmm?” Mi riscuoto da me stesso. “Il portafogli” Sloan me lo porge. “Giusto, certo.” Lo prendo e lo infilo in tasca. “Ti dimenticheresti anche del tuo nome se non ce lo avessi scritto lì” indica la mia maglia su cui c’è scritto coach Reid. Il mio sì, ma non il tuo. Mai il tuo.
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the good man
De TodoC'era una volta un uomo burbero e solitario che trascorreva le sue giornate a osservare il mondo circostante senza attirare mai gli sguardi su di sé. C'era una volta un uomo che se ne stava in disparte a immaginare di vivere la vita di qualcun altro...