“Perché siamo tutti qui?” “La vera domanda è che cosa ci fai tu qui!” Urlo nervoso a Sullivan. “Questa è una riunione di famiglia.” “Ahh” commenta. “Be’, ma il locale mica è chiuso.” “Capisci che non è normale che tu sia sempre qui quando non devi esserci?” “E chi lo stabilisce?” Sbuffo frustrato. “Perché ci siamo riuniti qui?” “C’è bisogno che ti ricordi che io lavoro in questo locale?” Andy dice incazzato. “Anch’io” aggiunge Brian, ma nessuno presta attenzione al suo intervento. “Possiamo concentrarci sul motivo per cui siamo tutti qui?” “Posso dirlo io?” La voce di Darcy all’entrata. “Per favore.” “Siamo qui per dare una mano a Johnston a tronare nelle grazie di nostra sorella” Silas dice alle sue spalle facendole alzare gli occhi al cielo. “Coach!” Sam li supera entrambi per correre verso di me. Mi alzo in piedi e l’accolgo tra le mie braccia. “Anche i minori sono ammessi?” Sullivan chiede. “Non è mica notte” Andy gli risponde subito. A qualcosa serve la presunta parentela. “Ora che ci siamo tutti” Shane inizia, ma poi si guarda intorno. “Dove diavolo è finito Brian?” “Non poniamoci neanche la domanda” Darcy si siede accanto a me. “In fondo non è mai stato di nessun aiuto.” “Torniamo sul problema principale? Il tempo stringe.” “Hai almeno qualche idea?” Alex chiede. “Non è che possiamo tirare a indovinare.” “Disse l’uomo dei piani incompiuti” Shane gli fa notare. “Ehi, i miei piani funzionano benissimo.” “Di che sesso è tuo figlio?” Andy gli chiede posando le mani sui fianchi. “E questo cosa c’entra?” “Quante persone in questo locale sanno di che sesso è il figlio di Brennan?” Andy chiede a gran voce. Shane, Andy stesso, Silas e Darcy alzano la mano. “Bene” Alex commenta infastidito. Poi anche Sullivan e Sam si aggiungono al gruppo e qualche mano dai tavoli occupati. “Sul serio?” Alex si guarda intorno. “Anche tu?” Chiede poi a Sam. “Me lo ha detto Justin.” “Traditore” Alex dice tra i denti. “E tu?” Chiede a Sullivan. “A me lo ha detto tua moglie” indica Ellie che sorride colpevole ma soddisfatta. “Ma dove sono capitato?” “Tranquillo, Brennan, ti resta sempre Reid” Andy gli dice. “Ah be’, in questo caso…” “Ehi, non lamentarti, posso saperlo in tre secondi e fare in modo di fartelo scoprire in dieci senza dire una parola.” “Ricordatemi perché siamo tutti qui per aiutarlo?” “Perché è tuo amico?” Andy gli dice. “No, non basta.” “Perché è tuo cognato?” “Ritenta.” “Perché sarà il padrino di tuo figlio?” “Non funziona.” “Perché Reid incazzato è insopportabile, ma Reid infelice è insostenibile.” La voce di Brian si unisce al coro. “Toh, guarda chi ha deciso di manifestarsi in tutta la sua…” Il canovaccio con cui Andy non stava pulendo assolutamente nulla si schianta sulla faccia di Alex prima che finisca la frase. “Sei appena diventato il mio nuovo barman preferito” dico a Brian. “Ehi! Ho organizzato io questa cosa” Andy si lamenta. “A pari merito con tuo fratello” aggiungo. “Il che rende la tua classifica inutile visto che frequenti solo questo posto” Sullivan dice. “Ma fate sempre così?” Silas chiede. “A volte è anche peggio” dico io. “Avete uno strano rapporto” ci indica con il dito. “Non sono sicuro di trovarmi bene tra di voi.” “Tecnicamente nessuno ti ha invitato, quindi…” Brian difende la sua famiglia disfunzionale. “Siamo qui per dare una mano” Darcy gli risponde a tono. Credo sia la prima volta che si rivolgono la parola e non credo ce ne saranno altre. “Cerca di essere grato oh ma aspetta, tu non sei capace di provare nessun tipo di sentimento verso il prossimo.” “Non state aiutando nessuno così!” La voce di Sam mette a tacere tutti. “Per favore, è importante.” “Date retta alla ragazzina!” Mi schiero subito dalla parte del più forte. “Io un’idea ce l’avrei” Ellie che stranamente era stata in silenzio fino a ora prende la parola. “Be’, che aspetti! Parla.” “Devi renderti umano ai suoi occhi.” “Mica semplice” Alex commenta. “Devi farle vedere che sei disposto a scoprirti.” “Non fare commenti, Reid. C’è una minore” Andy mi avvisa. “Falle capire che non hai paura di mostrare cosa sei e che sei disposto a chiedere scusa e rimediare.” “Le ho già detto che mi dispiace.” “Erano solo parole, devi dimostrarglielo.” “E come?” “Usa la testa” Sullivan suggerisce. “Devi dimostrarlo a tutti.” “Tutti, chi?” Ellie sorride. “Tutti.” “Non capisco.” “Ma certo!” Sam mi afferra per un braccio. “Una dichiarazione pubblica.” “Tipo un’esecuzione?” Chiedo spaventato. “Una volta mi hai detto che devi dimostrare alle persone che ci tieni o non ti prenderanno mai sul serio.” Sorrido orgoglioso. “Be’, coach. Questo è il momento di mettere giù tutte le tue carte.” “Tutte… Tutte?” Uno schiaffo si piazza dietro la mia testa. “Okay, ho capito” dico, sentendo già il panico salire. “E se non… Se lei non volesse riprendermi?” “Tu fai in modo di darle qualcosa in cui lei non possa fare a meno di credere.”
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the good man
De TodoC'era una volta un uomo burbero e solitario che trascorreva le sue giornate a osservare il mondo circostante senza attirare mai gli sguardi su di sé. C'era una volta un uomo che se ne stava in disparte a immaginare di vivere la vita di qualcun altro...