Sloan tira fuori una bottiglia e la agita davanti ai miei occhi. Guardo l’etichetta e d’istinto sorrido. “Roba buona.” “Solo il whiskey migliore.” Fa per sedersi sul divano, ma io l’afferro per i fianchi e la faccio sedere su di me. “Vuoi farmi ubriacare per poi approfittarti del sottoscritto?” “Assolutamente.” “E cosa mi dici della minorenne di là?” “Sam dorme e poi qualcuno, una volta, mi ha promesso che non si sarebbe fatto scoprire.” “Allora ci credi alle cose che dico.” “Solo se mi conviene.” Le tolgo la bottiglia di mano e la poggio sul tavolino davanti a noi. “È tutta la sera che aspetto.” “Cosa?” Infilo le mani sotto la sua maglietta e mi aggrappo ai suoi seni. “Di poterti toccare.” Sloan sospira sulla mia bocca mentre io gioco con i suoi capezzoli attraverso la stoffa del reggiseno. “Reid…” Sfioro le sue labbra senza baciarla davvero, le mie dita scivolano sulla sua pelle al di sotto della stoffa. Strofino la mia bocca contro la sua, le sue labbra socchiuse, in attesa che io le faccia mie. “R-Reid…” Finalmente faccio scivolare lenta la lingua in lei, le sue mani dietro la mia nuca. Lascio andare i suoi seni e mi alzo dal divano tenendo lei tra le braccia, dirigendomi poi verso la sua stanza. Spingo la porta con la spalla e una volta dentro la richiudo con un piede, lasciandola poi andare. “C’è un’altra cosa che aspetto da tutta la sera”, mi muovo verso di lei facendole appoggiare la schiena alla porta. “C-cosa?” Chiede nervosa. Afferro il bordo dei suoi jeans e l’attiro a me. Accarezzo la sua bocca e inizio a slacciare i bottoni. Quando la mia mano scivola all’interno e sfioro il suo sesso, mi rendo conto di quando sia eccitata. “Oh Dio” le mordo il labbro, mentre la accarezzo con le dita. Le sue mani si piantano nelle mie spalle. “Cazzo” strofino le dita con foga contro il suo sesso mentre Sloan si accascia sulla mia spalla. La penetro lentamente, il suo respiro che diventa pesante al mio orecchio. Scivolo più volte dentro di lei, sentendo il suo sesso aprirsi e chiederne ancora. La inchiodo contro la porta, la sua testa poggiata al legno, gli occhi semichiusi e la mia mano che non le dà tregua. Quando affondo in lei in profondità con due dita, Sloan si lamenta troppo rumorosamente, tanto che sono costretto a prendere ogni suo respiro e ogni suo gemito dentro di me, di modo che possa sentirli solo io. Scivolo in lei eccitato, le mie dita instancabili e il mio cazzo che preme contro i miei jeans in attesa di poter affondare anche lui nel suo calore. Sloan viene sulle mie dita e nella mia bocca, il suo orgasmo è tormento e liberazione, lo sento da come si muove contro di me fino all’ultimo brivido e da come cerca di rubarmi ogni respiro per poterlo sentire fino in fondo. Non attendo che il suo corpo si calmi o che torni a respirare da sola, ho bisogno di continuare a sentirla e di averla subito tutta per me. Sbottono i miei jeans veloce e li faccio scivolare immediatamente lungo le gambe, eliminando anche i miei boxer e gettando tutto sul pavimento. Poi mi sfilo la maglia e torno da lei, per eliminare i pantaloni che ancora indossa. Li strattono lungo le gambe e gli faccio fare la stessa fine dei miei, poi afferro il bordo della sua maglietta e la sfilo via dalla testa. Sloan è ancora in reggiseno e mutandine, io sono completamente nudo. Torno da lei e mi avvento sulla sua bocca, schiacciandola di nuovo contro la porta. Sloan si aggrappa alle mie spalle e io la sollevo di nuovo, portandola stavolta verso il letto. Non la faccio stendere, la faccio scendere di nuovo a terra. “Cosa?” Chiede, il volto arrossato e gli occhi lucidi. Le accarezzo i fianchi e poi scendo lungo le sue gambe, lei capisce le mie intenzioni e viene in mio aiuto. Si sfila la protesi e io la sorreggo contro di me, prima di sedermi sul letto e di farla sedere sul mio cazzo. “Reid…” “Shh” le sussurro sulle labbra. “Fidati di me.” Accarezzo la sua schiena fino ad arrivare al gancio del reggiseno, lo faccio cadere lungo le spalle e poi le braccia, fino a che non finisce sul pavimento. Accarezzo i suoi seni e poi scendo lentamente lungo il ventre, i fianchi e poi le cosce. Il mio cazzo spinge con forza contro il suo sesso. Infilo un dito al di sotto del bordo delle mutandine che ancora indossa e sfioro il suo sesso pulsante. “Reid…” E poi il mio cazzo trova subito la strada per entrare in lei. Sloan infila le unghie nelle mie spalle. “Oh Dio, sì” mi lamento, quando la sento aprirsi per me. “Oh cazzo, così, sì” afferro le sue natiche e l’aiuto a muoversi lentamente su di me. “Sei bellissima” le dico guardandola. “Sei sexy da morire” stringo le dita intorno al suo culo. “Guarda cosa mi fai, come me lo fai diventare duro.” Spingo il bacino verso di lei per dimostrarle che non dico cazzate. “È tutto il giorno che ce l’ho così, sai?” La sento tremare sotto le mie dita. “Non riesco neanche a guardarti senza pensare a questo corpo” le mani scivolano lungo la schiena fino alle spalle. “O a quello che vorrei farti” affondo la testa tra i suoi seni mentre lei fa forza sulle mie spalle per muoversi su di me. “Sì, così” struscio la barba contro i suoi capezzoli e lei si lamenta sensuale, poi prendo un capezzolo tra i denti e lo mordo piano, prima di solleticarlo con la punta della lingua. Lo prendo in bocca per intero mentre stringo l’altro seno nella mia mano. “Oh Dio!” Sloan si muove con foga su di me. Lo vuole, lo so, lo sento e me lo dimostra. Infilo la mano tra i suoi capelli, dietro la nuca, e la porto davanti la mia bocca. La mordo e la succhio, la divoro affamato e poi infilo la lingua a fondo, quasi fino alla sua gola, afferrandola per il fianco e facendola muovere veloce sul mio cazzo. Sloan viene su di me. Sono costretto a placare i suoi lamenti con la mia bocca anche stavolta, o non sarò in grado di mantenere la mia parola, ma è quando sento l’orgasmo pronto a piegarmi che il problema diventa doppio, tanto che Sloan deve fare la stessa cosa con me. Cado all’indietro sul letto portandola con me. I suoi capelli sparsi sul mio viso, le mie mani ancora sulle sue natiche, le sue abbandonate sul materasso. Respiriamo in affanno per alcuni minuti e ci godiamo solo questo, per il resto della notte. Noi due e la certezza di non poter fare più a meno l’uno dell’altra.
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the good man
RandomC'era una volta un uomo burbero e solitario che trascorreva le sue giornate a osservare il mondo circostante senza attirare mai gli sguardi su di sé. C'era una volta un uomo che se ne stava in disparte a immaginare di vivere la vita di qualcun altro...