Capitolo 8

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DYLAN

<<Cazzo!>> Urlo, vedendola cadere a terra.
Sono arrivato esattamente nel momento preciso nel quale Holly è svenuta.

Cazzo, e ora che faccio? Non può essere collassata!

Non so cosa fare. Insomma, potrebbe anche essere in coma etilico, non ho la più pallida idea se lei abbia già bevuto o no in vita sua.

Raccolgo il suo cellulare da terra e lo infilo in tasca.
La prendo tra le braccia. È magrissima, sembra così piccola e fragile a vederla così.

Anzi, mi è sembrata piccola e fragile fin da subito, fin da quando mi è venuta addosso e l'ho quasi fatta cadere a terra, per ben due volte.

Invece, conoscendo qualche spunto della storia, mi sembra la ragazza più grande e forte che io abbia mai conosciuto.
La mia teoria è che sia scappata da questo Travis, che solo a sentire le reazioni di Holly al telefono, mi sembra uno psicopatico. Holly ha paura di lui, questo è chiaro.

La porto in braccio fino alla mia macchina, dove la faccio sdraiare sul sedile anteriore, chiudo la portiera e salgo al posto del guidatore.
Metto in moto velocemente e parto, senza badare ai limiti di velocità.

<<Holly.>> Provo a chiamarla, di tanto in tanto.
Magari è ancora cosciente.
Arrivo all'ospedale più vicino e mi catapulto fuori.
Prendo Holly in braccio e corro dentro.

<<Aiuto!>> Urlo ad un'infermiera.
Lei mi vede e si volta, da dietro il banco all'entrata.
<<Che le è successo?>> Chiede.
<<Non lo so. È svenuta, ma non so se è per l'alcol o no. Non so, forse è la prima volta che beve, ed ha bevuto tanto.>> Spiego, in fretta.

Lei mi guarda con disapprovazione.
Cazzo vuoi? Non è colpa mia, fai il tuo lavoro.

<<Mettila qui.>> Dice un'altra, portando un lettino.
Lei da dove sbuca?
Non mi faccio domande e poso con delicatezza Holly sul letto bianco.
La tipa la porta via, chiamando un dottore.

<<Come si chiama?>> Chiede la collega al banco.
<<Holly Stevens. Non so il nome completo.>> Dico. Lei annuisce.
<<Dovrei riuscire a trovarla nei computer. Sa dov'è nata?>> Chiede.
<<Credo a Detroit.>> Rispondo.

Lei annuisce, mentre schiaccia velocemente i tasti sulla tastiera del computer.

<<Dove la stanno portando?>> Chiedo.
<<È la procedura. Devono fare degli esami per capire la causa della perdita dei sensi, poi ci accerteremo che sta bene e cosa possiamo fare per aiutarla.>> Dice.

<<Lei è il fidanzato?>> Chiede.
<<Cosa? No! Sono..ehm..un amico.>> Dico, in imbarazzo.
Lei sorride.
<<D'accordo.>> Dice.

<<Holland Rosalie Stevens, nata a Detroit il giorno venticinque Novembre, attualmente ha diciotto anni.>> Legge dal monitor.

Holland. Holland.

<<Presumo sia lei.>> Dico.
Dovrei chiedere a Seth, forse sa qualcosa in più.
<<Se aspetta tre minuti chiedo conferma.>> Dico.
Lei annuisce.

Prendo il cellulare, allontanandomi di qualche passo.
Cerco il nome di Seth in rubrica e lo chiamo.
Al terzo squillo,finalmente risponde.

<<Dyl, che succede?>> Chiede. Sento la musica e le urla della festa alla confraternita in sottofondo.
<<Seth. Sai il nome completo di Holly? O quand'è nata?>> Chiedo.
<<Perché? Sei diventato uno stalker?>> Chiede, ridacchiando.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora