Capitolo 67

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Delle voci soffuse prendono il posto del Seth troppo basso per essere vero che popolava il mio sogno movimentato.
<<Cos'è successo?>> Questa è la voce di Kylie, che tenta di sussurrare, ma senza successo.

<<Un casino.>> Jordan.
<<Dobbiamo lasciarla dormire?>> Tyler.

<<Cos'hai fatto alla faccia, tu?>> Di nuovo Kylie.
Okay, mi sto preoccupando.
Cosa succede?

Non do il tempo a nessuno di rispondere, perché mugolo qualcosa e apro gli occhi, stiracchiandomi.
La stanza è ancora immersa nel buio. Dalla finestra passa qualche spiraglio di luce ancora pallida, segno che il sole non è ancora del tutto alto.

Cerco di mettere a fuoco le figure dei ragazzi.
Riconosco Kylie accanto a Jordan, Tyler appoggiato al muro e... Dylan all'entrata, con la spalla sullo stipite.

Deglutisco.
Mi sento tremendamente in colpa per ciò che gli ho detto ieri sera.
Non voglio che pensi di nuovo di essere un pericolo costante, di doverci allontanare per il mio bene o qualcosa del genere.

Continuiamo a fissarci e, quando finalmente la mia vista si adatta al buio, riesco a vedere meglio lo stato della sua faccia.
Ecco a chi si riferiva Kylie.

Mi mordo il labbro, alzandomi in piedi.
Non riesco a parlare, continuo semplicemente a fissarlo.
Cos'è successo?

Dylan si raddrizza, lasciando cadere le mani lungo i fianchi.
Tiro su col naso, cercando di contenere la sensazione di voler scoppiare a piangere che mi lacera il petto.

Corro letteralmente verso di lui, allacciandogli le braccia al collo.
Le braccia di Dylan mi stringono immediatamente, lasciando i miei piedi a vagare nel nulla, incapaci di toccare il pavimento.

<<Scusa.>> Sussurro, con il viso premuto nell'incavo del suo collo.
<<Mi dispiace, piccola. So che tutta questa storia è–>> inizia, ma lo blocco, stringendolo ancora di più.

<<Non provare a dire che è colpa tua e che è pericoloso.>> Scuoto la testa.
Lui ridacchia, baciandomi il collo, per poi farmi tornare con i piedi per terra.

Lo guardo dal basso. Mi sorride e io non posso fare a meno di fare altrettanto.
<<Ti amo.>> Sussurro. Lui si china in avanti e mi lascia un casto bacio sulle labbra.
<<Ti amo anch'io, piccola.>> Mi accarezza gli zigomi con i pollici e si risolleva, per poi stringermi tra le braccia.

<<Okay, siamo tutti contenti che vi siate riappacificati, soprattutto perché Dylan è ancora più rompicoglioni senza di te, Holly, ma abbiamo un lavoro da fare.>> Fa Tyler.
Scoppio a ridere, appoggiando la nuca sugli addominali di Dylan.

Poi mi ricordo del suo naso.
<<Cos'hai fatto al naso?>> Chiedo, infatti.

Lui sospira.
<<Brandon.>> Borbotta. Sgrano gli occhi.
Mi alzo in punta di piedi e gli afferro il mento, abbassandogli di più il viso su di me.

<<Voleva sapere dove nascondessi Ryan.>> Spiega, mentre io gli analizzo il naso tagliato e leggermente viola nel mezzo.
<<E tu non gliel'hai detto.>> Mormoro.
<<Certo che no!>> Esclama. Sospiro, scuotendo la testa.
<<Kylie mi ha detto che sei andato da lui.>> Aggiungo.

Lui lancia un'occhiata a Kylie, che sorride innocente e guarda per aria.
<<Si. Credevo che avesse semplicemente scoperto che Ryan fosse uscito, invece ha già capito che lo nascondiamo noi.>> Scuote la testa.

<<E ora siamo nella merda.>> Si intromette Jordan.
<<I ragazzi sono a casa. Seth e Kev erano tutti a casa nostra con mia madre e Rox e abbiamo mandato qui Kylie, che tanto voleva già venire.>> Spiega Dylan.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora