Capitolo 56

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<<Perciò hai deciso di restare qua?>> Mi chiede, per la seconda volta, Gustavo, il consulente scolastico.
Annuisco.

<<Avevo preso in considerazione l'accademia d'arte qui a Manhattan.>> Rispondo. Lui sorride.
<<È una buona scuola, si.>> Annuisce. <<Bene, Stevens, compila la domanda e inviala all'università. Per la borsa di studio ci penserà la nostra scuola.>> Conclude, passandomi dei fogli di un questionario.

Lo saluto, mi alzo ed esco dal suo piccolo ufficio.
Fuori, appoggiati agli armadietti di fronte, ci sono Ray e Adeya, che mi aspettano parlando tra loro.
Alzano la testa verso di me, in attesa.

Saltello verso di loro, con un enorme sorriso sul volto.
<<Si occuperà lui della borsa di studio!>> Esclamo.
Adeya fa un gridolino, abbracciandomi.

Sventolo il questionario, saltellando, mentre Ray mi scompiglia i capelli, sorridente.
<<Dobbiamo festeggiare.>> Sorride la mora, mentre il rosso annuisce.
<<Intanto andiamo a spagnolo, eh.>> Ridacchio, notando il corridoio semi vuoto.

Loro mi fanno un sorrisetto. <<Sei una secchiona, Stevens!>> Scherza Ray. Gli faccio la linguaccia, mentre ci incamminiamo verso la suddetta classe, pronti per l'ultima lezione della giornata.

Dopo una straziante interrogazione, riesco a prendere una A –tutto grazie a Carlos e Martin–.
<<Porco spino, Holly, sicura che vieni da Detroit e non dalla Spagna?>> Ridacchia Adeya, prendendomi a braccetto, mentre usciamo dietro la massa di studenti.
Rido, annuendo.
<<Sicurissima, Addy. Ho solo due insegnanti fantastici.>> Dico, alludendo ai gemelli Santiago.

Lei sorride. <<I tuoi amici?>> Chiede, mentre camminiamo per il giardino. Annuisco, osservando il parcheggio in lontananza, cercando un viso conosciuto: oggi Dylan doveva finire di portare le sue cose nel nuovo appartamento, aiutato dai ragazzi, perciò non credo che sarà lui a venirmi a prendere.

<<A proposito, come va con il tuo ragazzo tatuato?>> Ridacchia. Sorrido. <<A meraviglia.>> Esclamo, stringendomi nella giacca.
Inizia a fare veramente freddo, qui a New York.

Lei sorride. <<Sai, apparentemente sembra uno appena evaso da qualche carcere, devo dirtelo.>> Ridacchia, facendo ridacchiare anche me, nonostante l'idea di Dylan in prigione mi spaventi a morte. <<Ma, vedendo come si comporta con te, insomma...wow, è da non credere.>> Sorride, dolcemente.

Mi spunta un enorme sorriso sul viso. <<Non crederai mai quanto in realtà sia dolce.>> Rido.

Nel frattempo, Ray è andato via in autobus e noi ci stiamo dirigendo al parcheggio.
<<Che dici, vieni da me?>> Propongo. Lei sgrana gli occhi.
<<Siete in tanti, sicura che non do fastidio?>> Chiede, preoccupata.
Scuoto la testa.
<<Ti faccio conoscere Kylie, Kevin e tutti quelli che non hai ancora visto perché erano a lavoro o a scuola. Che ne dici?>> Le faccio l'occhiolino.
Lei arrossisce, annuendo flebilmente.

<<Oh, ecco, sono arrivati.>> Borbotto, vedendo la macchina di Tyler entrare nel parcheggio scolastico.
Il finestrino a lato del passeggero si apre e la testa di Martin, più metà del suo busto, esce fuori.

<<¡Mi amor!>> Urla, facendomi scoppiare a ridere. <<Ci mancavi, querida mía.>>

Continuo a ridere, mentre Tyler accosta e corro verso l'auto con, dietro, una Adeya divertita.

<<¡Hola amor! Mancavi anche tu, idiota.>> Rido, scompigliandogli i capelli, mentre scorro nel sedile centrale per far posto alla mia amica.
<<Ciao Ty.>> Sorrido, mentre il riccio cerca di non scoppiare a ridere.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora