Capitolo 64

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La mano di Dylan mi accarezza le cosce, scorrendo verso il sedere, dove si sofferma poco dopo.
Le mie mani, premute sul suo collo, lo tirano verso di me, mentre mi bacia con trasporto.

Mi stacco di pochi millimetri dalle sue labbra, per poi guardarlo in quegli occhi glaciali e lasciargli qualche bacio umido sulla mascella.

Sono seduta a cavalcioni sulle sue gambe, mentre lui è semi-stravaccato sul divano di quella che è diventata  casa nostra.

<<Ti amo, piccola.>> Mormora, con il fiatone.

Sorrido, con le labbra ancora premute sulla sua pelle.
<<Anch'io ti amo.>> Mormoro, tornando a guardarlo.

Mi stringe a sé, facendo aderire perfettamente i nostri corpi caldi.

<<Mi stai facendo impazzire, Hol.>> Borbotta poi, dandomi un bacio sulla testa.

Ridacchio. So a cosa si riferisce, lo sento benissimo contro il mio bacino.
<<Mi dispiace. Non posso farci niente.>>

Lo guardo dal basso e lui sorride. <<Lo so.>> Mormora.
Mi lascia un bacio sulla fronte, per poi alzarsi dal divano con me sopra.

Caccio un urletto, ma Dylan non mi lascia cadere, mi tiene stretta a sé, guardandomi dal basso.
Ho le gambe allacciate intorno al suo busto e le mani sulla sua nuca, con le dita tra i suoi capelli corti.

<<Adesso arrivano quelle due, e io ho fame.>> Dice.
Sorrido.
Sono contenta che voglia ospitare qui sua madre e sua sorella, non le vede praticamente mai.

<<Sei sicura che non ti dà fastidio?>> Chiede poi, facendosi serio.
Arriccio il naso. <<Perché dovrebbe?>> Chiedo, scrollando le spalle.
Lui sorride. <<Sei fantastica.>> Mormora, prima di stamparmi un bacio.

Sorrido, scendendo dal suo corpo.
<<Forza, al lavoro.>> Esordisco. Lui mi guarda stranito.
<<Non avevi fame?>> Chiedo.

Lui si illumina, mentre io mi dirigo in cucina.
<<Che cosa mi cucini?>> Chiede, sedendosi sullo sgabello della penisola.
Mi volto a guardarlo, con un sopracciglio alzato.

<<No, non hai capito. Non cucinerò solo io, amore, ma anche tu.>> Lo indico.
Lui sgrana gli occhi. <<Oh, dai!>> Si lamenta, piagnucolando.

Rido, scuotendo la testa.
<<E non usare la scusa del "sono stanco perché ho lavorato".>> Borbotto poi, tirando fuori una padella dal mobile.

Lui, guardandomi imbronciato, viene ad aiutarmi.

Più di mezz'ora dopo, finalmente la nostra pasta è pronta e stiamo apparecchiando per quattro, dal momento che pranzeremo con Lorraine e Roxy.

Divido la pasta nei vari piatti, mentre il campanello suona.
<<Vado io.>> Borbotta Dylan, posando l'ultimo bicchiere sul tavolo.

Pochi secondi dopo, la voce di Lorraine riempie l'appartamento.
<<Dylan!>> Esclama. Li osservo da lontano, grazie alla cucina open space, e sorrido mentre si abbracciano.
Dylan bacia la testa di Roxanne, che corre immediatamente a salutarmi.

<<Hey, Holly!>> Esclama. Sorrido. <<Ciao, Rox.>> La abbraccio.
<<Perciò vivete insieme davvero!>> Esclama poi, guardandomi con un sorriso furbo.

Sorrido, annuendo. <<Proprio così.>> Rispondo.

<<Fratello, menomale che tu eri quello "l'amore è una schifezza">> lo scimmiotta Roxanne, mentre Dylan entra in cucina con sua madre.
Le lancia un'occhiataccia.
<<Taci, Roxy.>> Borbotta, avvolgendole un braccio intorno al collo, per poi scompigliarle i capelli.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora