Capitolo 83

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DYLAN

<<Ragazzi, siete pronti?>> la voce di Luther rimbomba per tutta l'Arena, espandendosi anche nel suo ufficio, nel quale siamo tutti riuniti, seduti sui divanetti, a fissare il pavimento.

<<Non c'è niente.>> borbotta Tyler. <<Come cazzo è possibile che non ci sia niente?>>
Sospiro rumorosamente, alzandomi in piedi.
<<Vorrà dire che ci dirà qualcosa lui.>>

<< Dylan. DYLAN, che vuoi fare?>> i ragazzi mi seguono fuori, mentre cammino velocemente in direzione del capo.
<<Luther.>> lo chiamo, a voce alta.

La sua figura spunta fuori dal corridoio, insieme a K-Reed, con una sigaretta tra le labbra e una nuvola di fumo appresso.
<<Andy!>> esclama, sorridente. <<Come va?>> chiede il mio amico.
<<Andrebbe meglio, se questo bastardo la smettesse di usarci per i suoi scopi personali.>> sbraito, prendendo Luther per la camicia e spingendolo contro il muro, sollevandolo di qualche centimetro da terra.

<<Dylan, ma che ti prende?>> esclama il diretto interessato, iniziando a sudare.
<<Perché non ci hai detto dell'incontro di sta sera? Tu che cosa ci guadagni, eh?>> lo spingo ancora di più, facendogli colpire il muro con le scapole. Luther mugola di dolore e chiude gli occhi.

<<Niente, non ci guadagno niente.>> mormora col fiato corto.
Stringo più forte la sua camicia, per poi spingerlo nuovamente contro il muro, facendolo lamentare per il dolore, di nuovo.

<<Dylan, basta. Lascialo stare.>> ci interrompe Seth.
<<No aspetta, Mozzarella.>> interviene Ryan, e Seth gli lancia un'occhiataccia. <<Avevi promesso ai ragazzi che sarebbero stati nella gang senza vincoli, senza bugie, senza nessun doppio fine nascosto. Io ho saputo dell'incontro, ma loro che dovrebbero combattere no.>> mio fratello si avvicina, minaccioso, all'uomo che ancora tengo attaccato al muro.

<<Ci sono ben quattro nuove gang nei dintorni, pensi che me ne starò qui a guardarle mentre monopolizzano la mia città?>> sibila.
Lo guardo male. <<Questo non ti dà il diritto di usarci per i tuoi interessi personali.>> sbotto.

<<Noi non combattiamo, sta sera. Trovati qualcun altro disposto a farlo.>>
Lo lascio stare, facendolo tornare per terra, per poi voltarmi e dirigermi verso l'uscita, a passo deciso.

<<Oh, invece si che lo farete.>>
Mi blocco sul posto, mentre lui ghigna e i ragazzi mi guardano basiti.

<<Luther, che cazzo stai facendo?>> interviene Reed, all'oscuro di tutto.
L'uomo dai capelli biondi afferra una pistola dal retro dei pantaloni, infila il caricatore e se la punta sulla tempia.
<<Sono indebitato fino al collo, Anderson.>> borbotta, completamente sudato.

<<Luther, posa quella pistola.>> cerca di fermarlo Jordan, facendo un passo avanti, verso di lui, che inizia a sbraitare.
<<Fermo! Non ti avvicinare.>>
Jordan indietreggia, mettendo le mani in alto.

Il rumore del cancello arrugginito che sbatte mi fa distrarre un secondo, ma mi riconcentro subito sul pazzo suicida qua di fronte.
<<Luther, uccidersi non servirà a nulla.>>

Lui annuisce freneticamente. <<Non hai ancora capito, non è vero?>> ghigna, mentre io lo guardo confuso.
<<Cosa c'è da capire?>>

<<Se io muoio, tu prendi la gang.>> ghigna. Sgrano gli occhi. <<Che cosa?>> chiedo, sbalordito.
I ragazzi mi guardano, preoccupati.
<<Si sa, per diventare capo di una gang ci sono due possibilità. O uccidi il capo e, automaticamente, lo diventi tu;>> spiega.
<<O il capo attuale ti nomina successore ereditario prima della sua morte.>> conclude Tyler, mormorando.
<<Esatto, Ty.>>

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora