Capitolo 10

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Alla fine ho mangiato insieme a Seth, io e lui in un romantico pranzo sul divano e i Simpson come sottofondo.

Ha voluto sapere i dettagli di ciò che stava succedendo con Dylan, anzi di ciò che succede tutt'ora con Dylan.
Da quel che dice Mr. Pallido, Dylan non è mai stato così sorridente da quando lo conosce, ovvero da quando avevano dodici anni. Con me ride e scherza, facendo battute e provocazioni che di solito non fa con altre ragazze. Tutt'altro, Dylan è famoso nei giri come il bad boy misterioso e dall'aria pericolosa, nonché come colui che si porta a letto una ragazza diversa a notte.
Ma penso che l'ultima fosse scontata.

Però se pensa che io faccia la fine di tutte le altre, ha proprio sbagliato rotta.

<<Ah, Ty mi ha detto che sta sera c'è un incontro. Vuoi venire?>> Chiede.
<<A che ora?>> Chiedo, passando lo straccio a terra, dove Dylan aveva fatto cadere il succo.
<<Nove e un quarto. Dura poco, è un incontro di boxe.>> Spiega.
Annuisco. <<D'accordo, ma non posso stare troppo, ho già saltato il primo giorno di scuola.>> Lo avviso e lui annuisce, pulendosi la bocca con il tovagliolo.

Finisce di mangiare alle due e mezza –io molto prima, avendo mangiato di meno–, aiuto Seth a fare i piatti e poi ci trasferiamo entrambi sul divano a guardare programmi stupidi in tv.

Alle quattro meno dieci, Seth si ricorda di avere un appuntamento con il cardiologo e corre a prepararsi: Jason e Tyler sarebbero arrivati tra poco per accompagnarlo.

<<È grave?>> Chiedo, mentre si infila una T-shirt grigia.
<<Che cosa?>>  Chiede.
<<Qualsiasi cosa tu abbia.>>
<<Oh.>> Fa' lui. << Beh, no. Ma potrebbe diventarlo.>> Dice.

Non ho più tempo per fargli domande, perché la porta di casa si apre e Tyler inizia ad urlare.
<<Seth, muovi quel culo pallido. Siamo in ritardo!>>

<<Torno il prima possibile.>> Dice lui, dandomi un bacio in fronte a mo' di saluto.
Corre fuori dalla stanza e saluta Tyler, io li seguo fino alla porta.
<<Tra poco dovrebbe arrivare Dylan, mi ha chiesto di avvisarti.>> Mi avvisa Tyler. Annuisco, ringraziandolo.
<<Ciao Holly!>> Salutano in coro, sbattendo la porta.
Prima o poi, quella povera porta farà una brutta fine, me lo sento.

Vado sdraiarmi sul divano, dopo aver aperto la finestra accanto alla lampada, quella che dà sul piccolo balcone del salotto.
Solitamente Dylan si piazza là per fumare, visto che molti non fumano e a me dà fastidio l'odore di sigaretta, specialmente dentro casa, dove si stagna tra le pareti.

Faccio zapping tra i canali, cercando insistentemente qualcosa di decente da guardare per combattere la noia.
Dov'è finito Dylan?  Ha detto che sarebbe tornato presto.
È via da più di tre ore. Stando a ciò che mi ha detto Jordan, il loro non è propriamente un lavoro, ma sono solo dei piccoli favori che vengono pagati; cose come consegne di pacchi o passaggi in auto, non so. Quanto tempo ci vuole?

Decido di chiamarlo.
Insomma, non so se il suo lavoro è pericoloso. Potrebbe esserlo. Potrebbe essergli successo qualcosa.
Dannazione, lo chiamo.

Cerco il suo nome in rubrica, ma, non trovandolo, mi rendo conto di non avere il suo numero.
Chiamo Seth.

<<Holly, è successo qualcosa?>> Chiede, rispondendo dopo due squilli.
<<No, Seth. Dylan non è ancora tornato, potresti darmi il suo numero così lo chiamo?>> Chiedo.
<<Si, certo. Te lo passo su WhatsApp.>> Dice. Lo ringrazio e chiude la chiamata.

Mi arriva il numero, che copio sui contatti e salvo il nome di Dylan con accanto una emoji che esprime il suo broncio giornaliero:😒.

Lo chiamo.
Dopo quattro squilli, finalmente, risponde.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora