Capitolo 12

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I miei passi veloci rimbombano per il corridoio vuoto.

Continuo a correre, finché i muscoli mi bruciano e i piedi pulsano dal dolore; corro per un motivo: sopravvivenza.
Dietro di me, a qualche metro di distanza, l'alta figura di Travis mi insegue, a grandi falcate. In viso un'espressione di pura rabbia e odio completo, il mio cuore batte all'impazzata, ho paura, tanta paura.

Tra poco i miei piedi cederanno e lui mi raggiungerà.
Per quanto io possa correre, lui mi troverà sempre, e mi trascinerà con lui nell'incubo. Sempre.
E poi eccolo, un bagliore di luce, in fondo al tunnel.

Dalla luce, la sagoma sottile e buia di un'ombra mi appare davanti. Dylan.
È Dylan, la mia salvezza.

Mi aspetta, in fondo al tunnel grigio e umido.
Corro, aumento il passo, sforzando i muscoli esageratamente.
Lui continua a restare là. Sempre troppo lontano per poterlo raggiungere del tutto e gettarmi tra le sue braccia, ma abbastanza vicino da potermi sforzare ancora un po'.
La sagoma si fa' sempre meno nitida, man mano che mi avvicino.
<<No! Dylan!>> Urlo.

Ed ecco che lo raggiungo, ma la sagoma è andata via. Dylan è sparito nella luce, nella quale mi butto a capofitto, evitando le mani di Travis, che cerca di afferrarmi per trascinarmi nel buio con lui.

<<Holly, cazzo!>> Sbotta qualcuno, scuotendomi per le spalle violentemente.
Apro gli occhi e ho uno scontro diretto con quelle due bellissime iridi grigio-azzurre.

<<Dyl..>> sussurro. Lui sospira e annuisce.
<<È sveglia.>> Urla.
Si abbassa accanto a me, reggendosi sulle gambe piegate.

<<Hai urlato.>> Mormora, a pochi centimetri dal mio viso.
<<Mi..mi dispiace. Quanto ho dormito?>> Chiedo.
<<Una mezz'ora più o meno.>> Risponde, alzando le spalle.
<<È per quel coglione vero?>> Chiede ancora.
Annuisco, perché so che si riferisce a Travis.
Lui grugnisce, assumendo un espressione contrariata.

Mi alzo dal divano, mettendomi seduta.
La testa gira e, come se qualcuno mi avesse spinto, mi sento cadere di nuovo all'indietro, ma è solo una mia impressione.
Mi stropiccio gli occhi con le mani e torno a vedere il mondo normalmente.

I ragazzi spuntano in massa nel salotto, con dietro Kevin.
<<Holly!>> Esclama il bimbo.
Sorrido. <<Ehi, piccoletto! Quando sei arrivato?>> Chiedo, abbracciandolo.
<<Prima, tu dormivi. Volevo stare con voi e il nonno mi ha portato qua.>> Spiega, con quella vocettina acuta.

Kylie sorride, guardandoci.
<<Su, Kev, è tardi. Devi fare la nanna.>> Dice, prendendolo per mano.
<<Cinque minuti e arrivo, ok?>> Bisbiglia, verso di me.
Annuisco.
Dò la buonanotte a Kevin e poi Kylie lo porta di là in camera di Jordan.

Cinque minuti dopo, Kevin è a letto e Kylie torna in sala da noi.
<<Entonces, racconta todo, chica.>> Dice Martin, sedendosi a terra di fronte a me.
L'ansia mi assale.

<<Tesoro, te la senti?>> Chiede Kylie.
Annuisco, raccogliendo tutto il poco coraggio che mi è rimasto in corpo.

<<Mi sono messa con Travis al secondo anno di Liceo.>> Inizio, ricordando con nostalgia il suo viso dolce e rassicurante, il giorno in cui l'ho incontrato per la prima volta tra i corridoi.

<<Si era appena trasferito da San Francisco e frequentava  il primo anno di università.>> Dico.
Logan sgrana gli occhi.
<<Si, è molto più grande di me.>> Sorrido, divertita.
<<Ci siamo incrociati nel corridoio della mia scuola verso ottobre. Io ero in ritardo per la lezione e correvo, quindi gli sono andata addosso. Lui era là perché era venuto a prendere un suo amico, che era stato bocciato l'anno precedente.>>
Mi fermo un attimo.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora