Capitolo 17

14.4K 370 32
                                    

DYLAN

<<Brutto figlio di puttana!>> Urlo.
Mi lancio addosso a questo pezzo di merda, tirandogli un cazzotto in piena faccia.

Merda.
Non dovevo lasciarla da sola.
Mi sono fatto prendere dalla preoccupazione, pensavo che ora che l'avevano vista alla base, avrebbero potuto farle del male. Invece quel bastardo l'ha trovata anche  nell'unico posto che credevo sicuro per lei.
Stavo parlando con i ragazzi per le scale, quando l'ho sentita urlare. Avrebbe potuto essere un urlo qualsiasi, proveniente da qualsiasi altro appartamento, e invece il mio istinto mi diceva che era lei.
E poi, quando l'ho visto su di lei, mentre la massacrava, sono esploso.

Continuo a colpirlo sul volto. Mi fermo e lo afferro per il colletto della giacca, per poi sbattergli la testa per terra una, due, tre volte.

<<Dylan! Basta, lo ammazzi così!>> Grida Jason.
<<È quello che si merita, brutto bastardo.>> Sbotto, fuori di me.

Sento l'adrenalina salire ed esplodermi nelle vene.
Prendo questo stronzo per i capelli, esattamente come lui ha fatto con Holly, lo afferro con l'altra mano per la maglia e lo tiro su, spingendolo con forza contro al muro.

<<Un mostro come te non merita di stare su questa terra.>> Sputo, acido.
<<Dylan. Basta. Nemmeno ti sente. È fatto, ubriaco e ora anche tutto rotto. Chiamo la polizia.>> Dice Logan, posandomi una mano sulla spalla.
Lo guardo. Guardo Travis e mi viene il rigurgito.
Annuisco, tornando a guardare Logan.

Lascio stare il bastardo, che cade sopra gli ammassi di vetro della sua lurida bottiglia.
La bottiglia.
Holly.

Come un fulmine, mi precipito dall'altro lato della stanza, spostando i corpi di Kylie, di Martin, di Seth.
Tutti là ammucchiati sopra il piccolo corpicino inerme di Holly.
<<Sta perdendo troppo sangue. Ho chiamato l'ambulanza, ma non si muove.>> Urla Jordan, in preda al panico.
<<Cazzo.>> Mormoro.
Le sfioro il viso con due dita.
A vedere come l'ha ridotta mi viene solo voglia di tornare da lui e spaccargli qualcos'altro oltre al naso.
<<Oh, fanculo.>> Sbotto.

Mi chino su di lei e la prendo tra le braccia.
Non si muove, non dice una parola, lei che di solito non sta mai zitta. Non mi guarda con quegli occhioni scuri.
Niente.
Però respira ancora e io non posso stare qui ad aspettare i soccorsi, quando lei potrebbe morire nell'attesa.

<<Occupatevi del bastardo.>> Dico, uscendo con lei in braccio.
Kylie mi segue di corsa, a sua volta seguita da Seth e Martin, che camminano per via del primo, che non può fare sforzi.
Poso Holly sui sedili posteriori della mia macchina e Kylie si posiziona accanto a lei.
Apro la portiera anteriore, mi siedo, chiudo e metto in moto.
Parto a tutta velocità e dei segnali stradali non me ne frega niente. Le multe le pagherò poi.

Arrivo in ospedale dopo poco, per fortuna non c'era molta gente.
Porto il corpo di Holly tra le braccia, di corsa. Kylie mi apre la porta e ci buttiamo nella hall.
L'infermiera, diversa da que dell'altra volta, mi guarda con gli occhi sgranati.

<<Oh, buon Dio. Cosa le è successo?>> Esclama.
Chiama dei dottori, accompagnati da due medici della croce rossa con una barella.
La poso con delicatezza sopra e la trascinano via di corsa per il corridoio.
Diamo all'infermiera le informazioni personali di Holland.

<<L'hanno picchiata.>> Dico.
Non ho voglia di dare dettagli che non serviranno minimamente per aiutare Holly a questa donna.
Lei mi guarda attentamente, alza un sopracciglio, poi lo riabbassa. Sta cercando di capire se possa essere stato io.
<<Aspettate pure di là,ragazzi.>> Dice.
Fantastico. La solita sala d'aspetto.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora