Capitolo 11

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Dopo la quasi rissa nella stanza degli allenamenti, Tyler è entrato, salutando tutti con un cenno del capo e altri con una strana stretta di mano, tipica degli uomini.
Si è fermato di fronte a me e ad un Dylan sudato che aveva appena spaccato il naso al tizio che lo provocava, poi, rivolgendosi a me, ha detto: <<andiamo, tra poco iniziano.>>
Questa volta, l'ho seguito senza replicare, come, invece, è mio solito fare.

<<Tu sai come arrivare là dentro perché combatti anche tu?>> Chiedo.
Lui annuisce, mentre attraversiamo la stanza che porta al ring.
<<Combattiamo e corriamo tutti, a turno.>> Precisa.
Annuisco.
<<Perché?>> Chiedo.
Lui sbuffa. <<Quante domande!>>
Sorrido. <<Dai!>> Insisto.
Dopo un ennesimo sbuffo, si decide a darmi una risposta concreta.

<<Soldi, Holly. Soldi.>>
<<Oh.>>
<<Ma non avevate già un lavoro?>>chiedo.
<<È una cosa molto più grande di te, Holland.>> Sbotta.
<<Non mi chiamare Holland.>>

<<Preferisci Rosalie?>> Chiede, con un sopracciglio alzato e un sorrisetto divertito.
Sbuffo. <<Qualsiasi cosa è meglio, a questo punto.>> Ammetto.

Lui ride. L'ho già detto che la risata di Tyler fa concorrenza a quella di Dylan?

Ci fermiamo vicino al corrimano sul muretto che ci separa dal cadere dentro al ring, dove adesso c'è in piedi un tizio con in mano un microfono.

<<Eccoti! Dov'eri finita?>> Chiede Seth, posandomi un braccio intorno alle spalle.
<<Ero con Dylan.>> Rispondo.
Lui mi guarda sorpreso.
<<Di là?>> Chiede, indicando la porta.
Annuisco.

<<Cosa c'è?>> Chiedo, guardando il suo sguardo sbigottito.
Insomma, è così strano?
Seth guarda Tyler, che alza le spalle e scuote la testa.

<<Oh, insomma, la finita di parlare in codice e mi spiegate?>> Sbotto, passando lo sguardo dal riccio al pallido insistentemente.
<<Niente, tranquilla.>> Dice Seth, per poi fissare il ring.
Veniamo raggiunti dagli altri, seguiti da Kylie, abbracciata a Jordan.

<<Signori! Signorine! Siete pronti?>> Urla un uomo al microfono.
<<Bene, le scommesse sono aperte!>> Urla, ancora.
Tutti si precipitano gli uni sugli altri, chi urla, chi arraffa banconote e chi le conta.
Molti litigano, ubriachi.

I ragazzi scommettono su Dylan e dopo dieci minuti l'uomo comincia di nuovo a parlare.
<<Bene. Scommesse chiuse, gente! Sta sera, come potete vedere, avremo un po' di botte.>> Dice.
<<Fate entrare il primo coraggioso!>> Urla.
Non presto attenzione al ragazzo che spalanca la porta dall'altro lato del ring, perché Kylie mi affianca, prendendomi a braccetto.

<<Ho sentito che qualcuno,qui, è riuscita ad ammorbidire il nostro Dylan?>> Ammicca.
Io alzo gli occhi al cielo.
<<Niente affatto. Rimane tanto stronzo quanto coglione, esattamente come al solito.>> Rispondo, sorridendo divertita.

<<E ora, fate entrare il nostro secondo ragazzone! Dylan Anderson! Bentornato campione!>> Urla l'uomo.

Come attratta dal nome del ragazzo, mi volto come una calamita verso il ring e vedo entrare Dylan da una porta di servizio, con gli stessi pantaloni da basket e a petto nudo, con le mani avvolte nei due nastri neri che gli ho arrotolato prima in spogliatoio.

<<Vai Dyl!>> Urlano in coro Logan, Seth e Jordan.
Tyler fischia e Kylie applaude.
Dylan passa in rassegna la sala con lo sguardo, guarda i suoi amici e poi fissa quegli occhi glaciali su di me.
Io rimango impietrita, incapace di esprimermi.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora